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Bando per traduttori in lingua italiana per la Commissione Europea

Calabria: bando per traduttori in lingua italiana per la Commissione Europea

Con lo slogan "Tradurre idee, non solo parole" la Commissione ha pubblicato il bando per l'assunzione di traduttori di lingua italiana presso le istituzioni dell'UE con sede di lavoro a Bruxelles e in Lussemburgo. Sono ammessi laureati in lingue e traduzione o anche in altre discipline, economiche o tecnico-scientifiche per esempio, purché abbiano una spiccata inclinazione per le lingue e attitudine per la traduzione.
Non vi sono limiti di età e non è richiesta esperienza professionale. I candidati devono dimostrare di possedere, oltre alla perfetta padronanza dell'italiano come lingua madre, un'ottima conoscenza di una delle tre lingue della Commissione europea, francese, inglese, tedesco, e una conoscenza approfondita di una seconda lingua, da scegliersi tra le 24 lingue ufficiali dell'UE.
I candidati che risulteranno idonei, dopo una preselezione e due successive prove di traduzione, saranno iscritti in un "elenco di riserva" dal quale le istituzioni dell'UE attingeranno per assumere traduttori nei prossimi anni. Per candidarsi è necessario registrarsi online entro le ore 12.00 del 13 agosto 2013 sul sito dell'EPSO, l'Ufficio europeo di selezione del personale.
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La Vita è Bella: La Vera Traduzione del Soldato Tedesco

La Vita è Bella: La Vera Traduzione del Soldato Tedesco

Il film che racconta l'orrore dell'olocausto, Benigni lo alleggerisce per il figlio, ma in realtà...

La scena più bella di tutto il film La vita è bella del 1997 diretto e interpretato da Roberto Benigni, è forse quella dove il soldato tedesco spiega le regole del campo di concentramento e Guido (Roberto Benigni) traduce per gli ebrei presenti, ma sopratutto per suo figlio, il discorso.
Ovviamente lo traduce in modo che il piccoloGiosuè, il figlio nato dal grande amore per la maestra Dora (Nicoletta Braschi), non si spaventi e creda che sia tutto un gioco e che al vincitore verrà regalato un carro armato.
Il film ricevette tre Oscar: quello alla migliore colonna sonora, quello al miglior film straniero e quello al miglior attore protagonista.
Racconta la dura verità dei campi di concentramento, ma Benigni lo fa con una sorta di leggerezza che commuove lo spettatore nonostante la realtà sia molto più terribile.
Infatti ho trovato in rete questo video dove c’è proprio la scena di cui sopra, ma c’è anche la vera traduzione di quello che dice il soldato tedesco… ora si che la pelle si accappona e il cuore si stringe… Dopo il video il testo del soldato e la traduzione di Guido.


Soldato: “Ascoltatemi tutti. lo dico soltanto una volta!”
Guido: “Comincia il gioco, chi c’è c’è, chi non c’è non c’è!”.
Soldato: “Siete stati portati in questo campo per un motivo…”
Guido: “Si vince a 1000 punti. Il primo classificato vince un carro armato vero.”
Soldato: “…per lavorare!”
Guido: “Beato lui!”
Soldato: “Ogni sabotaggio è punito con la morte. Le esecuzioni avvengono sul quadrangolare con degli spari alle spalle.” (si indica la schiena)
Guido: “Ogni giorno vi daremo la classifica generale da quell’altoparlante là. All’ultimo classificato verrà attaccato un cartello con su scritto “asino”, qui sulla schiena.”
Soldato: “Avete l’onore di lavorare per la nostra grande madrepatria e di partecipare alla costruzione del grande Impero Tedesco.”
Guido: “Noi facciamo la parte di quelli cattivi cattivi che urlano, chi ha paura perde punti.”
Soldato: “Non dovete scordare mai tre regole generali: 1) Non provate a scappare; 2) Seguite ogni comando senza fare domande; 3) Chiunque protesta viene impiccato. È chiaro?”
Guido: “In tre casi si perdono tutti i punti, li perdono: 1) Quelli che si mettono a piangere; 2) Quelli che vogliono vedere la mamma; 3) Quelli che hanno fame e vogliono la merendina, scordatevela!”
Soldato: “Dovreste essere contenti di lavorare qui. Non succederà niente a quelli che rispettano le regole.”
Guido: “È molto facile perdere punti per la fame. Io stesso ieri ho perso 40 punti perché volevo a tutti i costi un panino con la marmellata.”
Soldato: “La compiacenza è tutto!”
Guido: “D’albicocche.”
Soldato (un altro soldato gli dice qualcosa all’orecchio): “Altra cosa…”
Guido: “Lui di fragole.”
Soldato: “Quando sentite questo fischio dovete venire rapidamente sul quadrangolare…”
Guido: “Ah, non chiedete i lecca-lecca perché non ve li danno: ce li mangiamo tutti noi.”
Soldato: “…Ogni mattina…”
Guido: “Io ieri ne ho mangiati 20.”
Soldato: “…Farete una fila, due persone di fianco…”
Guido: “…Un mal di pancia…”
Soldato: “…Ogni mattina…”
Guido: “…Però erano boni…”
Soldato: “…Per l’appello.”
Guido: “…Lascia fare…”
Soldato: “Altra cosa: lì dietro lavorerete. Capirete facilmente le dimensioni del campo.”
Guido: “Scusate se vado di fretta, ma oggi sto giocando a nascondino, ora vado, sennò mi fanno tana.”
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Il gergo della rete: il significato delle espressioni più utilizzate sul web

Il gergo della rete: il significato delle espressioni più utilizzate sul web

Nell'era di Internet il vocabolario del web contagia la conversazione dei giovani fino a creare un vero e proprio gergo del net-dipendente.

Il settore delle nuove tecnologie digitali e dei nuovi media ha un spazio sempre più rilevante nella nostra vita comunicativa. A ben vedere, la maggior parte della comunicazione interpersonale a distanza avviene ormai attraverso il supporto diretto o indiretto di tecnologie digitali. La posta elettronica tende così a sostituire quella su carta; la telefonia su rete mobile e il VOIP (Voice Over IP, ovvero la telefonia attraverso la rete Internet) tendono a sostituire la telefonia su rete fissa (a sua volta gestita sempre più spesso attraverso centraline digitali).

Abbiamo quindi progressivamente assistito all’introduzione, nel nostro linguaggio, di una nuova terminologia che fa riferimento alla realtà della rete. Cliccare, scrollare, nickname, rippare. Ma anche zippare, account e cybernauta. Nell'era di Internet il vocabolario del web contagia la conversazione dei giovani fino a creare un vero e proprio gergo del net-dipendente.

Ma qual è  il significato dei termini che siamo tanto abituati ad utilizzare?

Ecco una guida ai termini informatici o alle espressioni gergali che si incontrano con maggiore frequenza nelle "reti sociali".



Alias / Fake

Falsa identità assunta su Internet (ad esempio su siti di social network).

L’utente può scegliere un nome di fantasia, uno pseudonimo, o appropriarsi dei dati di una persona realmente esistente. A volte il termine fake viene utilizzato per segnalare una notizia falsa.

Bannare / Bandire

L’atto che l’amministratore di un sito o di un servizio on-line (chat, social network, gruppo di discussione?) effettua per vietare l’accesso a un certo utente. In genere si viene bannati/cancellati quando non si rispettano le regole di comportamento definite all’interno del sito.



Caricare / Uplodare / Uploadare

Inserire un documento di qualunque tipo (audio, video, testo, immagine) on-line, anche sulla bacheca del proprio profilo di social network.



Chattare

Sistema di messaggistica testuale istantanea.

Termine mutuato dalla parola inglese “chat”, letteralmente, “chiacchierata”.

Il dialogo on-line può essere limitato a due persone, o coinvolgere un gruppo più ampio di utenti.



Condividere

Permettere ad altri utenti, amici/sconosciuti, di accedere al materiale (testi, audio, video, immagini) che sono presenti sul nostro computer o che abbiamo caricato on-line.

Privacy policy / Tutela della privacy / Informativa

Pagina esplicativa predisposta dal gestore del servizio – a volte un semplice estratto delle Condizioni d’uso del sito - contenente informazioni su come saranno utilizzati i dati personali inseriti dall’utente sul sito di social network, su chi potrà usare tali dati e quali possibilità si hanno di opporsi al trattamento. (Per una definizione completa del termine “informativa” e una spiegazione dei diritti e dei doveri in tema di privacy, consultare il sito Internet www.garanteprivacy.it)



Cyberbullismo

Indica atti di molestia/bullismo posti in essere utilizzando strumenti elettronici.

Spesso è realizzato caricando video o foto offensive su Internet, oppure violando l’identità digitale di una persona su un sito di social network.

Si tratta di un fenomeno sempre più diffuso tra i minorenni.



Identità / Profilo / Account

Insieme dei dati personali e dei contenuti caricati su un sito Internet o, più specificamente, su un social network. Può indicare anche solo il nome-utente che viene utilizzato per identificarsi e per accedere a un servizio on-line (posta elettronica, servizio di social network, chat, blog?).



Loggare / Autenticarsi

Accedere a un sito o servizio on-line, facendosi identificare con il proprio nome-utente (login, user name) e password (parola chiave).



Nickname

Pseudonimo.



Pokare / Mandare un poke

È l'equivalente digitale di uno squillo telefonico fatto a un amico per attirarne l'attenzione.

In origine, su Facebook, con un “poke” (cenno di richiamo) si chiedeva a uno sconosciuto il permesso di accedere temporaneamente al suo profilo per decidere se inserirlo nella propria rete di amici.



Postare

Pubblicare un messaggio (post) – non necessariamente di solo testo - all'interno di un newsgroup, di un forum, di una qualunque bacheca on-line.



Scaricare /Downlodare / Downloadare

Salvare sul proprio computer o su una memoria esterna (dischetto, chiave usb, hard disk esterno...) documenti presenti su Internet. Ad esempio: le fotografie o i video trovati su siti quali Facebook o su Youtube.



Server

Generalmente, si tratta di un computer connesso alla rete utilizzato per offrire un servizio (ad esempio per la gestione di un motore di ricerca o di un sito di social network).

Sono denominati “client” i computer (come quello di casa) che gli utenti utilizzano per collegarsi al server e ottenere il servizio.



Tag

Marcatore, “etichetta virtuale”, parola chiave associata a un contenuto digitale (immagine, articolo, video).



Taggare

Attribuire una “etichetta virtuale” (tag) a un file o a una parte di file (testo, audio, video, immagine).

Più spesso, sui social network, si dice che “sei stato taggato” quando qualcuno ha attribuito il tuo nome/cognome a un volto presente in una foto messa on-line.

Di conseguenza, se qualcuno cerca il tuo nome, appare la foto indicata.



Condizioni d'uso / User agreement / Terms of use

Le regole contrattuali che vengono accettate dall’utente quando accede a un servizio.

È sempre bene stamparsele e leggerle con attenzione quando si decide di accettarle.


Possono essere modificate in corso d’opera dall’azienda.
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Commissione europea cerca traduttori di lingua italiana

Commissione europea cerca traduttori di lingua italiana

BRUXELLES - Traduttori di lingua italiana per la Commissione europea cercasi. Con lo slogan ''Tradurre idee, non solo parole'' l'esecutivo comunitario ha pubblicato il bando per l'assunzione di traduttori di lingua italiana presso le istituzioni dell'Ue con sede di lavoro a Bruxelles e in Lussemburgo. Sono ammessi laureati in lingue e traduzione o anche in altre discipline, economiche o tecnico-scientifiche per esempio, purche' abbiano una spiccata inclinazione per le lingue e attitudine per la traduzione.

Non vi sono limiti di eta' e non e' richiesta esperienza professionale. I candidati devono dimostrare di possedere, oltre alla perfetta padronanza dell'italiano come lingua madre, un'ottima conoscenza di una delle tre lingue della Commissione europea, francese, inglese, tedesco, e una conoscenza approfondita di una seconda lingua, diversa dalla prima, da scegliersi tra le 24 lingue ufficiali dell'Ue.

I candidati che risulteranno idonei, dopo una preselezione e due successive prove di traduzione, saranno iscritti in un ''elenco di riserva'' dal quale le istituzioni dell'Ue attingeranno per assumere traduttori nei prossimi anni. Per candidarsi e' necessario registrarsi online entro le ore 12.00 del 13 agosto 2013 sul sito dell'EPSO, l'Ufficio europeo di selezione del personale. Per maggiori informazioni consultare il sito sulle carriere Ue, la pagina Facebook dedicata al concorso, il sito Europe Direct Puglia.
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Traduttore istantaneo: Google ci sta lavorando

Traduttore istantaneo: Google ci sta lavorando

Il traduttore istantaneo potrebbe diventare presto realtà grazie a Google: la società americana starebbe lavorando infatti a una tecnologia – più che a un dispositivo – che permetterebbe di poter finalmente conversare con qualsiasi persona di qualsiasi paese al mondo senza problemi. Per ora si è scelto il passaggio dall’inglese al portoghese e viceversa per i test, ma presto potrebbe essere esteso anche a tutte le altre lingue: ci si appoggia ovviamente al sistema operativo Android e al proprietario Google Now per il riconoscimento vocale avanzato. Potrebbe essere la feature killer per i Google Glass, gli occhiali hitech di Mountain View.

I software di riconoscimento vocale stanno diventando sempre più raffinati ed elaborati e dunque non è più utopia immaginare un futuro sempre più prossimo in cui si potrà conversare normalmente con una persona di qualsiasi paese come se entrambi si parlasse nella propria lingua. Perché sarà proprio così: ognuno con la propria lingua madre e il dispositivo che farà da ponte con una traduzione accurata e soprattutto immediata. Non è il primo prototipo di questa tecnologia che vediamo.
Telescouter è una spruzzata di futuro che arrivava dal Giappone nel 2009 firmata NEC: un sistema di traduzione istantanea altamente hitech visto che si basa su connettività veloce in rete, microfono+webcam di alta fedeltà e un proiettore che mostra sottotitoli direttamente in retina, pazzesco. Tele Scouter è una di quelle innovazioni che scavano un fosso profondissimo tra passato e futuro, saltano diverse generazioni e arrivano direttamente al traguardo. Come nei romanzi di fantascienza sarà possibile indossare una sorta di occhialino che da un lato vede/ascolta cosa una persona sta dicendo e dall’altro manda la traduzione in tempo reale all’interno dell’occhio dell’utente.

NEC Tele Scouter si divide in tre parti: occhiale, computer e server remoto. Facciamo un esempio: una persona parla in giapponese, noi la osserviamo e il microfono più la fotocamera lo inquadrano captando cosa dice e inviando il tutto al minicomputer. Questo tradurrà l’audio in testo poi lo invierà senza fili a un server remoto con tutti i dizionari del mondo. Dopodiché si riceverà la traduzione in real time che sarà proiettata in retina come sottotitoli sul mondo reale. Suggestivo, speriamo solo che non sia così approssimativo come i traduttori online… che a volte aiutano a creare disastri come questo del ristorante Translate Server Error.