Dietro al lavoro dello scrittore: intervista a Silvia Soccio, editor, traduttrice e interprete
Dietro al lavoro dello scrittore: intervista a Silvia Soccio, editor, traduttrice e interprete
Quanto lavoro c’è dietro a un libro, oltre al lavoro creativo dello scrittore stesso?
Noi del Giornale di Montesilvano lo abbiamo chiesto a Silvia Soccio, editor freelance, traduttrice e interprete.
Silvia Soccio ha conseguito la laurea in Traduttori e Interpreti presso l’Università G. D’Annunzio di Pescara nel 2009 e, da allora si occupa di traduzioni dallo spagnolo, francese e inglese verso l’italiano, di editing, correzione e impaginazione di romanzi, racconti, saggi, articoli e poesie.
Ha corretto diversi testi per conto di scrittori abruzzesi, spaziando dalla fantascienza alla saggistica.
Attualmente collabora con un antropologo catalano (Josep Maria Fericgla) per la traduzione e pubblicazione dei suoi saggi in italiano.
Si dedica, inoltre, all’organizzazione di eventi culturali e presentazioni insieme al collega Alessio Masciulli per la promozione di autori emergenti.
Cara Silvia, innanzitutto ti ringrazio per aver accettato di essere intervistata da me. Come ti è accaduto di appassionarti alla scrittura?
Cara Ilaria, grazie a te per avermi dato l'opportunità di essere intervistata. Più che di scrittura in realtà sono appassionata di lettura. Ho sempre adorato leggere e sto cercando di far convergere questa mia passione con il lavoro. Leggere lavorando, lavorare leggendo.
Hai fatto studi linguistici, sicuramente questo ti ha condizionato in questa tua scelta professionale o è viceversa, ossia la passione per la scrittura, che in qualche modo ti ha indirizzato verso questi studi?
La scelta di studiare lingue è scaturita dalla mia passione per i viaggi, dalla curiosità di conoscere altre culture, altri modi di vivere, altri suoni. Poi, strada facendo, ho capito che volevo diventare traduttrice editoriale, quindi l'idea del libro mi ha sempre accompagnata e questa resta la mia passione principale. Addentrandomi nella realtà della traduzione editoriale, mi sono resa conto che avrei potuto sfruttare le nozioni e i meccanismi della traduzione anche per la correzione di romanzi e saggi in lingua italiana. Per quanto possano sembrare due operazioni distinte e distanti, in realtà sono molto affini. L'analisi profonda della lingua le accomuna, il penetrarla fino a giungere all’essenza della parola esplicita o implicita.
Collabori con lo scrittore Alessio Masciulli: come è nato questo progetto artistico condiviso?
La collaborazione con Alessio Masciulli è nata mentre mi stavo occupando di organizzare una presentazione per conto della scrittrice Siria Evangelista. E' grazie a lei che ci siamo incontrati. Mentre ero con Siria alla Mondadori di Chieti Scalo, e stavamo parlando con Luigi, il proprietario, per organizzare la presentazione, lui ci ha parlato di Alessio, dicendoci che avrebbe tenuto una presentazione proprio nella sua libreria, di lì a qualche giorno. Così andai a conoscerlo, gli chiesi dei consigli su come impostare la presentazione e lui, mi ricordo, fu disponibilissimo e non esitò neanche un attimo a svelarmi tutto quello che aveva imparato durante quegli anni. Andò a finire che facemmo insieme la presentazione di Siria e, successivamente, Alessio mi coinvolse in altri progetti, aprendomi tante porte. Non lo ringrazierò mai abbastanza. Da allora abbiamo cominciato a collaborare organizzando eventi culturali. Il prossimo in cantiere, per fine agosto. Ma è ancora presto per svelare i dettagli...
Cosa vuol dire curare l' editing di un romanzo, sia in termine tecnico che di impegno necessario?
Curare l'editing di un romanzo vuol dire lavorare in profondità sul testo, partendo dallo strato più esterno, quindi dalla grammatica e ortografia, per scendere a mano a mano sempre più all'interno, verso la sintassi, il lessico, la semantica, lo stile, il significato. Nel caso del romanzo, oltre alla semplice correzione di refusi ed errori, l'editor deve rendere il testo fluido, se non lo è già, deve controllare che fabula e intreccio siano ben
strutturati, che i riferimenti spaziali e temporali siano corretti e coerenti in tutto il testo, che i
personaggi siano caratterizzati in modo logico e che aderiscano al loro registro linguistico, che siano
verosimili. Si tratta di un lavoro mirato a rafforzare compattezza, coerenza e fluidità, rielaborando, qualora ce ne fosse bisogno, i punti deboli. Il tutto stando sempre molto attenti a non prevaricare mai l'autore, in un continuo gioco di equilibrio che si muove sempre sulla corda dello stile proprio dell'autore. Grazie al profondo rispetto che nutro verso il lavoro di creazione dello scrittore, più che modificare il testo io tendo sempre a proporre soluzioni alternative e discuto con lui ogni singolo cambiamento. Non modifico
mai nulla se non ho il consenso dello scrittore. Questo rapporto di fiducia è indispensabile, a mio avviso, per Il progetto che fino ad ora mi ha dato più soddisfazione in assoluto è quello della traduzione del
saggio di antropologia, perché è stato il primo e perché l’ho portato avanti da sola, dalla ricerca
della casa editrice per la pubblicazione, al rapporto con la casa editrice spagnola per la cessione dei
diritti, il contatto diretto con l’autore che sono andata a conoscere personalmente a Barcellona. Insomma l’ho curato a 360 gradi. E spero che questo libro sia solo il primo della lunga serie di testi scritti da questo autore che mi auguro di far conoscere al pubblico italiano. Ovviamente sono molto soddisfatta anche di tutti i testi che ho corretto e revisionato in questi anni per conto di autori locali. È a loro che devo il mio ingresso in punta di piedi nel mondo editoriale.
Quale delle lingue da te conosciute, a parte l’italiano, senti più tua e per quali motivazioni?
Come forse potrete intuire dalla risposta precedente, la lingua che più di tutte sento mia è lo spagnolo. Ho sempre subito il suo fascino, la sua musicalità, la sua sensualità. Ho anche vissuto in Spagna per un periodo e lì ho avuto modo di innamorarmi perdutamente di questa lingua e di addentrarmi nella cultura dalla quale è nata, con tutte le contaminazioni e influenze arabe che la rendono così evocativa. Anche se mi sento totalmente a mio agio con lo spagnolo, tutte le lingue mi affascinano moltissimo, i suoni diversi dall’italiano hanno sempre scatenato in me fantasie di luoghi lontani che avrei voluto e voglio visitare. Ogni lingua è speciale e racconta la realtà attraverso suoni diversi che si uniscono e si accostano per formare un lessico “altro”, per descrivere il mondo da un’altra prospettiva e offrire un punto di vista nuovo a chi si addentra tra le sue parole misteriose e i suoi suoni carichi di significati da scoprire.