Scarlett Johansson: “A nessuno piaceva la mia voce”

L'attrice ripercorre gli inizi di carriera al magazine “Interview”



Scarlett Johansson si tuffa nel viale dei ricordi nel corso di un'intervista senza filtro al magazine “Interview”. La protagonista di “Lost in Translation” non fatica a trovare la paura che l'attanagliava a inizio carriera: “Da piccola la mia voce ricordava quella di un'idiota che beve whisky e fuma sigarette una dopo l'altra. Sono sempre stata pessima con le pubblicità perché la mia voce è molto profonda. A 9 anni – spiega l'attrice sex symbol - sembrava che fossi un ubriacone. Con quella voce non potevo neanche fare pubblicità per vendere dolci”.

Forse l'artista neworkese stava solo cercando di bruciare le tappe. Un'operazione che gli riuscì poco tempo dopo attraverso il debutto cinematografico a soli 10 anni nella pellicola “Genitori Cercasi” di Rob Reiner. Il tutto a dispetto di un'iniziale presunta diffidenza dell'industria dei sogni nei confronti della futura enfant prodige: “C'era qualcuno nella classe di mio fratello maggiore che aveva partecipato a qualche pubblicità e faceva teatro. Quindi mia madre mi portò da quell'agente per bambini visto che io amavo i musical. Non mi vollero però. Ero devastata. Pensavo – conclude la Johansson - fosse la fine della mia carriera”.

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