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Al via la quinta edizione del premio russo-itaniano Raduga per giovani scrittori e traduttori

Al via la quinta edizione del premio russo-itaniano Raduga per giovani scrittori e traduttori
Aperto il bando della quinta edizione del Premio Raduga, il concorso letterario italo-russo, organizzato dall’Associazione Conoscere Eurasia di Verona e l’Istituto Letterario A.M. Gor’kij di Mosca. Il premio, dedicato a autori e traduttori dai 18 ai 35 anni, sia italiani che russi, prevede un riconoscimento in denaro e la pubblicazione degli inediti e delle traduzioni selezionati dalla giuria sull’Almanacco Letterario nelle due lingue. L’obiettivo del concorso è quello di dare impulso alle giovani penne dando loro la possibilità di raggiungere editori e un ampio pubblico di lettori.

I racconti dovranno pervenire entro il 20 gennaio 2014. Il bando del concorso:


http://italian.ruvr.ru/radio_broadcast/6931403/125531633.html
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Thief ruba il doppiaggio in italiano

Thief ruba il doppiaggio in italiano



Lo stealth sarà completamente doppiato nella nostra lingua.
Dopo essere uscito in anteprima durante i VGX il nuovo trailer di Thief è disponibile completamente adattato in italiano.
Il nuovo video, creato utilizzando delle fasi di giocato, si intitola 'Thief: la trasmissione della primeva' e racconta di quando Garrett ed Erin scoprono che l'artefatto da rubare per portare a compimento la loro missione è al centro di un bizzarro rituale; una cerimonia condotta da un gruppo segreto di uomini in tunica che intendono sfruttare una misteriosa energia chiamata "La Primeva".

Tale energia, era considerata una leggenda e, sino ad allora, circolavano solo flebili voci sulla sua effettiva esistenza. Garrett capisce che il lavoro sarà molto pericoloso e tenta di scoraggiare Erin dal prendervi parte, ma la donna non vuole sentire ragioni. La cerimonia inizia ed il potere della Primeva viene liberato causando un violento terremoto che scuote il luogo sin nelle sue fondamenta causando la caduta e la tragica scomparsa di Erin.
Con il passare del tempo la Città inizia a trasformarsi. La popolazione sta cambiando e, di riflesso, anche Garrett. E' ormai chiaro che la forza della Primeva è superiore a quanto chiunque potesse immaginare.
Thief sarà pubblicato il 28 febbraio in Europa per Windows PC, PlayStation®3, PlayStation4, Xbox 360 e Xbox One.
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I traduttori sono donne e guadagnano meno di 15mila euro l’anno

I traduttori sono donne e guadagnano meno di 15 mila euro l’anno

Dalla parte dei traduttori” il rapporto di IRES presenta il profilo tipo del traduttore editoriale.

di Mariacristina Monaco



È stato presentato a Roma, lo scorso venerdì 6 dicembre, il rapporto IRES Emilia Romagna (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali) “Dalla parte dei traduttori”, in occasione di un convengo organizzato da Strade, il sindacato nazionale dei traduttori editoriali. La ricerca, voluta da Sic-Cgil, riporta un quadro il cui dato più importante è la forte preminenza femminile. Infatti ben l’81,5% dei traduttori editoriali è donna, molto spesso anche giovane, dato che il 55,5% del totale ha un’età compresa dai 25 ai 39 anni.

I traduttori che svolgono il proprio lavoro da casa, sono quasi tutti italiani (95,3%), e hanno per il 91,4% dei casi un titolo di studio pari o superiore alla laurea, un dato che si scontra con il 18,7% dello scenario lavorativo nazionale. Eppure il panorama delineato dalla ricerca non è per niente roseo dal punto dei vista dei guadagni. Infatti il 59,3% dei traduttori guadagna meno di 15mila euro annui lordi, e il 16%, addirittura, dichiara di guadagnare meno di 5mila euro.

Ad essere penalizzate sono soprattutto le donne: tra coloro che percepiscono meno di 15mila euro l’anno, ben il 64,4% è donna, contro il 36,7%. Gli under 25, invece, arrivano al 68%.

Inoltre il lavoro di traduttore editoriale, non permette quasi mai un lavoro stabile: a fronte di un 5,2% che ha un contratto dipendente, ben il 32,5% guadagna tramite la cessazione dei diritti d’autore, il 26% con collaborazioni occasionali, il 13,5% con contratti a progetto ed infine l’11,9% ha la partita iva.

Il quadro delineato così è quello di un mondo di giovani (soprattutto donne) con un lavoro precario e poca fiducia nel futuro. Il 90% dei traduttori editoriali, infatti, deve integrare con un secondo lavoro, il 18,6% ha dichiarato di svolgere lavoretti in nero e l’84% non crede ci sia una concreta prospettiva di carriera.


Inoltre, ben il 76,6% degli intervistati dichiara di aver superato le 40 ore settimanali stabilite per legge, dato che molto spesso, il lavoro di traduzione prevede ritmi serrati e scadenze fissate e difficilmente prorogabili. 
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L’Università di Catania fa le cose in grande. C’è lavoro a tempo per 525 insegnanti di lingue


Università di Catania – L’ateneo di Catania per potenziare la formazione linguistico-multimediale e attivare le piattaforme di e-learning e di un centro traduzioni mette sul piatto tantissime opportunità per laureati italiani o stranieri, poliglotti o madrelingua  L’Università di Catania fa le cose in grande: 525 collaborazioni per insegnanti di lingua. L’ateneo siciliano, nell’ambito del progetto di “Potenziamento delle attività di formazione linguistico- multimediale ed attivazione delle piattaforme di e-learning e di un centro traduzioni”, mette sul piatto tantissime opportunità per laureati italiani o stranieri, poliglotti o madrelingua. All’occorrenza servono, nel dettaglio: 100 insegnanti di francese, 100 di tedesco, 25 di inglese/americano, 200 di inglese e 100 di spagnolo. Le opportunità di collaborazione esterna offerte dall’università hanno durata variabile, in relazione a ciascun corso: la maggior parte di essi sono di 9-10 mesi. 

Possono partecipare alle selezione tutti coloro che, in possesso di un diploma di laurea magistrale in discipline umanistiche o linguistiche, siano capaci di parlare con naturalezza la lingua straniera oggetto del corso per il quale ci si candida. Costituirà titolo preferenziale avere conseguito un master o un dottorato di ricerca in ambito linguistico, oppure attestati stranieri nell’ambito della glottodidattica, avere maturato esperienza presso centri linguistici universitari o nel campo del tutoraggio. I compensi? Anch’essi variabili, tra i 1200 e i 1800 euro. Le candidature possono essere inviate entro e non oltre il 10 dicembre prossimo. Per avere tutte le informazioni del caso è possibile consultare direttamente il sito internet www.unict.it (area bandi, reclutamento di personale per incarichi di breve durata).
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INFLATION IS THE LAST THING WE NEED

INFLATION IS THE LAST THING WE NEED

“Some economists say more inflation is just what the American economy needs to escape from a half-decade of sluggish growth and high unemployment,” the New York Times reports.

One is Harvard economist Kenneth S. Rogoff, quoted in the Times: “Weighed against the political, social and economic risks of continued slow growth after a once-in-a-century financial crisis, a sustained burst of moderate inflation is not something to worry about. It should be embraced.” He favors an annual rate of 6 percent.

“I think higher inflation would help,” economist Jared Bernstein of the progressive Center on Budget and Policy Priorities added.

The Federal Reserve is another place to find advocates of inflation. This includes President Obama’s choice to succeed Ben Bernanke as Fed chair, Janet Yellen.

These people are saying, in effect, that you and I have too much purchasing power. Got that? Too much purchasing power.

Raise your hand if you think you have too much purchasing power. Anyone? I didn’t think so.

Why would anyone want inflation? Because, the Times says, “Rising prices help companies increase profits; rising wages help borrowers repay debts. Inflation also encourages people and businesses to borrow money and spend it more quickly.” (Got that? It helps people to borrow and pay off debts.)

To see if this makes any sense, let’s step back. Strictly speaking, inflation is what happens when a government central bank — in our case the Fed — increases the supply of money and credit out of thin air. When these increase and the supply of goods does not, prices will generally rise — that is, the value of the dollar will fall — and it will take more money to buy things than previously. That’s common sense. If people have more money to spend, not because they produced and sold more goods, but only because the central bank printed it, prices will rise with the rising demand. Generally, a rise in prices is called (price) inflation, but it’s actually just the consequence of (monetary) inflation.

When the value of the dollar falls, our incomes fall, even if wages are nominally unchanged. With price inflation, one hundred dollars buys less today than it did last year. Or, to put our monetary history in perspective, what five dollars bought in 1914, when the Fed first opened its doors, today costs about one hundred dollars. A wage increase might make up some lost ground, but people on fixed incomes don’t get wage increases, so they’re out of luck. Also, prices typically rise faster than wages during an inflationary period.

The advocates of inflation say it will raise business profits. Aside from the fact that raising profits is not the government’s job, does that really make sense? While businesses will be able to charge more for their goods during an inflation, they will also have to pay more for the things that they buy, including labor. Where’s the real gain?

As for the Times’ claim that inflation encourages people to borrow and to spend money more quickly (because its value is vanishing), what’s so good about that? Again, government has no business trying to prod us to borrow or to go on shopping sprees. For one thing, this discourages saving, which cuts against the need for more investment, research, and development — the real stuff of economic growth and rising living standards. Moreover, the Fed can’t be trusted to produce only a “little” inflation.

Inflation is even worse than I’ve suggested. Because Fed-created money enters the economy at particular points (through banks and bond dealers), a select few people get it sooner than the rest of us. Those who are thus privileged are able to buy at the old, lower prices, while the rest of us don’t see the money until prices have risen. That is an implicit tax and transfer.

And the problem isn’t simply a rising price level. Relative prices are what provide entrepreneurs and investors the information required for rational economic calculation and service to consumers. Inflation changes relative prices. Thus, it distorts the price system and, in turn, the multidimensional economic structure. That means any stimulus is unsustainable because the inflationary policy will eventually end and unemployment must follow as the inflation-induced errors are revealed.

Inflation serves the governing class. Honest, hardworking people should abhor it.