Tradurre opere a fumetti straniere
Immaginate di essere un editore di opere a fumetti e immaginate di aver individuato un’opera straniera, magari un fumetto giapponese o americano, che sta avendo grande successo sul pubblico estero. Immaginate ora di voler acquisire i diritti per l’edizione italiana e di dover strutturare una negoziazione per ottenere la cessione in esclusiva dei diritti di sfruttamento economico e dunque l’autorizzazione alla traduzione dell’opera stessa che porta con sé sempre comunque una rielaborazione dell’opera.
Prima di procedere con la negoziazione dei diritti con l’autore o con l’editore straniero che li detiene (in forza dell’accordo con l’autore), occorre analizzare il mercato e il suo pubblico e studiare come l’opera dovrà essere trasformata e riadattata per accontentare i gusti del pubblico italiano. Tutto questo permette di capire come già l’operazione di traduzione di un’opera a fumetti sia particolarmente complessa: non si tratta della semplice traslazione del testo nella lingua di destinazione, ma si tratta di mettere a punto un vero e proprio piano di rielaborazione che, in ogni caso, non deve stravolgere l’opera originale.
Quindi la traduzione di un’opera straniera è un’operazione particolarmente delicata che richiede modifiche e rielaborazioni, a volte forti, che comunque devono salvaguardare il messaggio e il senso dell’opera originale.
Pensate ad esempio ai nomi dei personaggi. Il termine usato per denominare un personaggio in un fumetto giapponese potrebbe avere un significato differente nella nostra lingua o il suo suono potrebbe non avere il medesimo effetto sul pubblico di destinazione o ancora risultare difficilmente pronunciabile per il grande pubblico, pertanto occorrerebbe analizzare il carattere degli stessi personaggi, le loro fattezze fisiche e le loro vicende, in modo da usare dei nomi adatti che, se pur non rispecchiano la traduzione letterale nella nostra lingua, ad ogni modo, non alterano il messaggio insito in quel personaggio. L’esempio più classico, in questo senso, è Popeye. La traduzione letterale del termine è “occhio sporgente”, meglio, ovviamente è stato tradurlo con Braccio di Ferro. Questo vale anche per il linguaggio usato nei ballons, a volte, è preferibile ad esempio in un dialogo, far dire ad un personaggio qualcosa di diverso rispetto alla traduzione letterale della conversazione stessa o del commento, come è stato per Dragon Ball e la sua caratteristica “Onda Energetica”che in originale era “Kame Hame Ha!”
Come, a volte, è consigliabile usare il medesimo titolo senza tradurlo. Pensate se “Sin
City” fosse stato tradotto in “Città del Peccato”. Avrebbe avuto lo stesso effetto?
Da tutto questo è facile comprendere che quando un editore deve stilare un contratto di edizione e traduzione con la casa editrice straniera o direttamente con l’autore deve necessariamente offrire, soprattutto se si tratta di un’opera forte sul mercato straniero, per la quale si dovranno negoziare successivamente anche diritti d’autore secondari (come la trasformazione in film di animazione o in videogame o l’uso dei personaggi come merchandising), delle garanzie a tutela della veste che l’opera dovrà assumere prima della pubblicazione e delle garanzie specifiche che salvaguardino i personaggi e il loro carattere, come anche il messaggio che l’autore straniero ha inteso comunicare attraverso i suoi personaggi.
Non è raro che l’autore o l’editore straniero inseriscano nei contratti la necessità di essere informati, prima della pubblicazione dell’opera, sui termini usati e sul significato attribuito ai nomi dei personaggi ed eventualmente sul titolo dato all’opera tradotta ed edita, così da riservarsi una sorta di collaudo prima della distribuzione dell’opera stessa. Alcuni editori o autori stranieri chiedono, ad esempio, di inserire nei contratti l’impegno a mantenere un preciso stile grafico nella disposizione delle tavole o nei formati di pubblicazione. Ad esempio, alcuni autori di fumetto giapponese chiedono che non venga modificato il senso di lettura, ritenendo il ribaltamento delle tavole, una vera e propria perdita dell’ autenticità delle opere.
Particolare attenzione viene data anche alle clausole riguardanti le modalità di distribuzione e i canali distributivi utilizzati, come anche quelli utili alla diffusione dell’opera nella versione tradotta.
Occorre, pertanto, stabilire attentamente ogni passo che si dovrà compiere e soprattutto specificare precisamente, dettagliandoli esplicitamente, quali diritti di sfruttamento si intende ottenere mediante il contratto, quali responsabilità in caso di violazione degli obblighi contrattuali, quale compenso per la cessione (o quali royalties per una licenza) e quale sarà la legge applicabile ad eventuali controversie che dovessero sorgere dall’interpretazione e dall’ esecuzione dell’accordo, oltre a prevedere una clausola compromissoria (Risoluzione delle controversie mediante arbitrato) che accelera la risoluzione delle controversie e risulta particolarmente utile nei rapporti contrattuali con parti internazionali.
Annalisa Spedicato
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