Difficolta’ di traduzione
All’Esposizione internazionale d’arte a Venezia la Russia, oltre ai progetti in concorso e nel padiglione nazionale, prepara una serie di eventi collaterali, fra cui spicca la mostra “Lost in translation” (o Difficolta’ di traduzione) con cui il Museo d’arte contemporanea di Mosca in collaborazione con collezioni private presentera’ a Ca’ Foscari un centinaio di quadri, sculture, istallazioni e filmati realizzati negli ultimi quarant’anni.
Antonio Geusa, curatore del progetto, che ormai da 15 anni vive in Russia ha scelto le opere che meglio si ispirano alle tradizioni nazionali con un successo consacrato dal pubblico russo.
Da qui non mancano le difficolta’ di traduzione, cioe’ nell’esporre questi lavori all’estero.
Il titolo, dice Antonio Geusa, dischiude l’essenza e il leit-motive della mostra. Si tratta di lavori russi doc che bisogna spiegare e “tradurre”, cioe’ presentare il contesto che, chiaro per i russi e gli addetti ai lavori, sfugge al pubblico straniero. Allora, tutto sara’ piu’ accessibile.
Con i suoi quadri e le sue istallazioni Ilia Kabakov racconta la quotidianita’ sovietica e le peripezie della vita in un appartamento in coabitazione.
Pero’ a volte le parole e i commenti non sono sufficienti, ogni tentativo di spiegare sembra superfluo:
Ogni volta, dice Ilja Kabakov, cerchiamo di cogliere il messaggio di un’artista concettualista. Ma il senso ogni volta ci sfugge, cosi’ come quello della vita umana. Fino alla fine non sappiamo il perche’ della nostra esistenza. Ma continueremo a porci questa domanda.
Della fatalita’ e della debolezza dell’uomo dinanzi alle forze del destino parla anche il video di Anna Ermolaeva. “Il tentativo di sopravvivere” e’ infatti un perpetum mobile di 14 matrioscka che alla fine spariscano...
Sono pieni di movimento anche le istallazioni dell’anticonformista Leonid Sokov, di cui si dice che sia in grado di costruire una scultura, a volte troppo beffarda, con qualsiasi cosa che gli capiti sotto mano.
Come tanti della mia generazione, sono stato costretto ad emigrare. Comunque, mi ritengo un’artista russo. E lo pensano anche nel nostro paese.
L’esposizione “Lost in translation” sara’ inaugurata il 29 maggio e durera’ fino al 15 settembre.
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