«Voci» e «Leggìo» ora si fondono in un solo Oscar del Doppiaggio


«Voci» e «Leggìo» ora si fondono in un solo Oscar del Doppiaggio


Alla fine ne resterà solo uno, l'ultimo resterà immortale, come recitava l'Highlander di Christopher Lambert, che, visto che siamo in argomento, aveva la voce di Sergio Di Stefano. Un Oscar solo dove prima ce n'erano due, l'Oscar della Voce, il premio a un'arte tutta italiana e alla miglior scuola di doppiaggio del mondo, che al cinema ha dato respiro, carattere, colore. E una lingua, prima della tv, a un popolo che parlava solo il dialetto. Il Leggio d'Oro e Voci dell'Ombra, i due festival del Doppiaggio, parleranno una sola voce. È nei progetti di Vittorio Vatteroni, attore, regista, creatore del Leggio e suo direttore artistico: «È una promessa che devo a un grande uomo come Bruno Paolo Astori». Bruno Paolo Astori, il papà di Voci dell'Ombra, se ne andato il giorno di San Valentino, a soli 57 anni. Era stato direttore artistico del festival dell'Umorismo di Bordighera, ma le voci erano la sua passione. Sognava un eurofestival del doppiaggio e un museo della memoria. «Ci eravamo sentiti qualche settimana fa - ricorda Vatteroni - e avevamo messo giù le basi per riunire gli Oscar. Dovevamo rivederci per marzo, invece...»; «Bruno ha lavorato con amore e passione per anni a questo Premio - spiega Tiziana Voarino che di Voci è anima, organizzazione e giuria - sarebbe un peccato che questo patrimonio, che è suo e nostro, ora andasse perduto». Voci nell'Ombra, che ha come direttore artistico Claudio G. Fava, è il più longevo dei due. Nel novembre di due anni fa avrebbe dovuto festeggiare i 15 anni, ma l'alluvione di Genova lo cancellò. Rinviato a data da destinarsi ma il destino non trovò nessun'altra data. Il Leggio d'Oro è il più anziano, lo ha tenuto a battesimo Alberto Sordi nel 1995 e ha come presidente Lorenzo Beccati, autore di Striscia e voce del Gabibbo. Da nove anni ha ripreso a consegnare Oscar con la griffe dell'Endas e nell'albo d'oro ha Oreste Lionello, Ferruccio Amendola, Francesco Pannofino. «Un unico Oscar è un'occasione da non perdere» dice Vatteroni. «Un unico Oscar è una bella strada da percorrere» gli fa eco Tiziana Voarino. Il nome diventerebbe doppio: Leggio d'Oro - Voci nell'Ombra, l'idea di Vatteroni è una manifestazione che duri una settimana. La prossima edizione del Leggio, in programma a luglio a Tropea, potrebbe annunciare il matrimonio, l'anno prossimo la Toscana dovrebbe celebrarlo. Con testimone, per la prima volta, la tv.

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