L'interprete: ''Caro Corona, stavi per andare in galera e mi invitavi a cena''
L'interprete: ''Caro Corona, stavi per andare in galera e mi invitavi a cena''
Lettera ironica di Paola D'Agostino al Corriere: "Traduco da 15 anni, mi scoprono ora".
Una lettera decisamente ironica inviata, al Corriere della Sera per ringraziare Fabrizio Corona, che l'ha invitata a cena quando sapeva benissimo che avrebbe passato la serata in un carcere protoghese e che si è rivelato, pur nelle ore difficili dell'arresto a Lisbona, il "solito Corona".
È questa l'iniziativa presa dall'interprete del fotografo a Lisbona, Paola D'Agostino, che al quotidiano milanese ha raccontato le ore passate al fianco dell'ex re dei paparazzi (ora detenuto) durante l'interrogatorio in Portogallo. Nelle sue parole i retroscena dell'arresto e il ringraziamento al fotografo: "Faccio la traduttrice da 13 anni, ho tradotto Pirandello, ma prima che fossi l'interprete di Corona nessuno se ne era accorto".
Grazie per l'invito a cena, e non solo
La lettera si apre proprio con il ringraziamento al fotografo e "non solo per la galanteria che lo contraddistingue. Che mi abbia chiesto «Che fai stasera?» per mero esercizio di stile, o per nostalgia della vita funambola giacché lui, invece, la serata l’avrebbe passata in carcere". Tutto questo è irrilevante, spiega, il motivo del grazie è un altro: "Per tutti questi 13 anni ogni volta che sono tornata a casa ho dovuto rispondere al solito rosario di domande: «Ma la traduttrice che mestiere è? Ma ti pagano?» Poi faccio l’interprete all’udienza di estradizione di Corona e di colpo mi trovo a parlare di lavoro con la nonna, ora sì convinta che faccio «una cosa bella»".
"Non voleva scappare"
Ma la traduttrice non ha mancato di raccontare i retroscena sulla fuga. Nella lettera si è detta certa che Corona non avesse in realtà alcuna intenzione di scappare in Brasile. "Chiedere a uno come lui di fare il latitante è istigarlo ad autocondannarsi a morte. L’invisibilità che la latitanza esige, assoluta, sarebbe una morte molto più crudele della sedia elettrica, per un tronista poi!"