Uyghur
Uyghur (Уйғурчә / Uyghurche / ئۇيغۇر تىلى )
Uyghur is a Turkic language with 8-11 million speakers mainly in the Xinjiang Uyghur Autonomous Region in the north west of China, where it is an official language. In Xinjiang Uyghur is used in the media, and as a lingua franca among other peoples. There are also communities of Uyghur speakers in Kazakhstan and Uzbekistan.
Uyghur was originally written with the Orkhon alphabet, a runiform script derived from or inspired by the Sogdian script, which was ultimately derived from the Aramaic script.
Between the 8th and the 16th century, Uyghur was written with an alphabet derived from Sogdian known as Old Uyghur. Unlike Sogdian, which was written from right to left in horizontal lines, the Old Uyghur alphabet was written from left to right in vertical columns, or in other words, it was a version of Sogdian rotated 90° to the left. Uyghur was also written with the Syriac alphabet, mostly in Christian documents.
From the the 16th century until the early 20th century, Uyghur was written with a version of the Arabic alphabet known as 'Chagatai'. During the 20th century a number of versions of the Latin and Cyrillic alphabets were adopted to write Uyghur in different Uyghur-speaking regions. However the Latin alphabet was unpopular and in 1987 the Arabic script was reinstated as the official script for Uyghur in China.
The name of this language is variously spelt Uigur, Uiguir, Uighuir, Uygur, Uighur, Uygur, Uyghur in English, and 维吾尔语 (Wéiwú'ěryǔ) in Mandarin Chinese. Native names of the language are written ئۇيغۇر تىلى / ئۇيغۇرچە, Уйғурчә / Уйғур тили, Uyƣurche / Uyƣur tili or Uyghurche / Uyghur tili. Uyghur is the preferred spelling in the Latin alphabet: this was confirmed at a conference of the Ethnic Languages and Script Committe of the Xinjiang Uyghur Autonomous Region held in October 2006.
Old Uyghur alphabet
Most of the Old Uyghur letters have different shapes depending on their position in a word. The initial shapes are used at the beginning of words, the medial shapes in the middle, and the final shapes at the ends of words.
Arabic alphabet for Uyghur (Uyghur Ereb Yëziqi / UEY / ئۇيغۇر ئەرەب يېزىقى)
The Perso-Arabic alphabet was introduced to the Uyghur people, along with Islam, in the 10th century. The version of the alphabet used to write Chagatai, now known as the Chagatay alphabet, became the literary language of the region, and was used until the 1920s. Alternative ways of writing Uyghur were devised from then. One of these, the Uyghur Ereb Yëziqi (ULY), is used mainly by Uyghurs in China and is an expansion of the Chagatay alphabet.
Cyrillic alphabet for Uyghur (Уйғур Сирил Йезиқи / Uyghur Siril Yëziqi / USY)
The Cyrillic alphabet for Uyghur was introduced in the Soviet Union in 1937 as a replacement for the Latin-based alphabet for Uyghur that was devised in 1926. It was one way to weaken the ties between the Uyghurs and other Turkic peoples, particularly with Turkey, where the Latin alphabet was introduced in 1927.
This alphabet is still used by Uyghurs in the Russian Federation, and in former Soviet Republics such as Kazakhstan.
Latin alphabets for Uyghur (uyghur élipbesi)
Uyghur New Script
This version of the Latin alphabet, known as Uyghur Yëngi Yëziqi or Uyƣur Yəngi Yəziⱪ (UYY), was used to write Uyghur between 1965 and 1982, mainly in China.
Uyghur Latin Yéziq
The Uyghur Latin Yéziq (ULY) which was finalised in July 2001 after five conferences held at Xinjiang University in Ürümqi. It was further amended in 2008. It is an auxiliary alphabet for the Uyghur language.
Sample texts in Uyghur
Arabic alphabet (UEY)
Cyrillic alphabet (USY)
Һемме адем занидинла еркин, иззет-һөрмет ве һоқуқта бапбаравер болуп туғулған. Улар еқилге ве вийдан'ға иге һемде бир-бириге қэриндашлиқ мунасивитиге хас роһ билен билен муамил қилиши кэрек.
Latin alphabet (UYY)
H̡əmmə adəm zatidinla ərkin, izzət-h̡ɵrmət wə hok̡uk̡ta babbarawər bolup tuƣulƣan. Ular ək̡ilƣə wə wijdanƣa igə h̡əmdə bir-birigə k̡erindaxlik̡ munasiwitigə hax roh bilən mu’amilə k̡ilixi kerək.
Latin alphabet (ULY)
Hemme adem zatidinla erkin, izzet-hörmet we hoquqta babbarawer bolup tughulghan. Ular eqilghe we wijdan'gha ige hemde bir-birige qérindashliq munasiwitige xas roh bilen muamile qilishi kérek.
Translation
All human beings are born free and equal in dignity and rights. They are endowed with reason and conscience and should act towards one another in a spirit of brotherhood.
(Article 1 of the Universal Declaration of Human Rights)
Il nuovo “viral english” di Renzi con traduzione improbabile annessa
Il premier Matteo Renzi, ospite al Council of Foreign Relations, ha regalato un’altra performance imbarazzante quanto di sicuro virale che su Youtube sta difatti già raccogliendo numerose reazioni a metà tra l’insulto diretto ed un profondo senso di vergogna.
Dopo essere stato “celebrato” in uno degli esilaranti video del noto youtubers Christian Ice, il nostro primo Ministro è stato difatti tradotto in alcuni punti del suo discorso anche da diversi utenti, tra cui uno che in particolare ha voluto elencare in 10 punti le parti più “non sense” dello “speech” targato Renzi. Riportiamo il commento di seguito. Attenzione: sono presenti espressioni piuttosto “colorite” che potrebbero urtare la sensibilità di qualche lettore, ergo vi consigliamo di procedere alla lettura del testo solo se siete abbastanza tolleranti nei confronti del turpiloquio.
“1) “Io sono prendere forma culo del mio futuro”. 2) “Cambiare fuori-stessi per tornare indietro di essere Italia. Tornare indietro di essere Italia significa alcune cose, propenso-al-fisting”. 3) “Di più votato in Europa, più del partito di Angela Merkel, questo ovviamente per italiano è una molto importante ragione di orgoglio, più o meno nel coglione (bocchinaro), calcio, partita, anche se dopo questi campionati mondiali non discutiamo più del coglione (bocchinaro)”. 4) “Negli ultimi cinque anni l’Italia ha perso più o meno cinque pinte nel posizionamento dei disoccupati”. 5) “E’ l’unica ragione di salvare in questo momento il il il il il climax”. 6) “Ero davvero ascesa della zuppa l’ultima volta in cui ho visitato la Silicon Valley”. 7) “La mia sfida è cambiare urca urca visione, urca atteggiamento, urca significa una rivoluzione radicale, non una rivoluzione del Simply, nella mentis formale, nella mentalità, di politici in Italia”. 8) “La sessualità italiana in passato, di restare sul bordo, difendersi, ma diamo la possibilità di sopra e saltare”. 9) “È impossibile noi abbiamo una azienda di aerei che fallisce, quindi noi siamo aperti agli investitori per Alitalia, per esempio il sidjekfhsk, com se disc ehm ehm ehm, steel, acciaio, si steel ok, e siderurgia come si dice?” 10) “Ora noi in Italia per diventare giudice con un corso, con una gara pubblica, l’elfo dei vincitori sono donne ora, più dell’elfo“.
Ora si potrebbe pensare che questo elenco è frutto di un’interpretazione satirica, di una traduzione inventata e invece no: a parte qualche piccola e risibile “forzatura”, è esattamente così che il discorso del Premier è stato recepito da chi conosce l’importanza fondamentale della pronuncia inglese e ne coglie le diverse sfumature. Es: il pronome “us” (noi) pronunciato “ass” e non “hus” significa appunto “culo”. Al minuto 9:05, per prendere in analisi un altro esempio, a chi parla correttamente l’inglese Renzi ha detto qualcosa tipo:”Fuck us and the past”, che tradotto letteralmente significa “fanc…noi ed il passato”. In realtà voleva dire:“Is fucoused on the past”, ovvero “è focalizzato sul passato”. Le risatine in sottofondo confermano che la platea ha sentito proprio ciò che dicevamo e cioè la prima versione autoparodistica, che fa apparire il nostro primo ministro come lo stereotipo perfetto dell’italiano che tenta di parlare inglese magistralmente riassunto nel video “The Italian man who went to malta” che vi consigliamo di vedere, o meglio di ascoltare, per farvi un’idea dell’idea che il presidente del Consiglio sta trasferendo all’estero.
Di seguito, invece, il video integrale dell’intervento
Roma, inglese improbabile: ecco la traduzione del parking
Roma, inglese improbabile: ecco la traduzione del parking
Che in Italia in pochi sappiano l’inglese è cosa purtroppo assai risaputa. Ma che addirittura non si riesca a fare nemmeno una banalissima traduzione per un’indicazione stradale nella città più famosa del mondo, visitata ogni anno da milioni di turisti, è decisamente vergognoso e va oltre ogni previsione. Su un parcometro a Roma, vicino allo Stadio Olimpico, è apparso un cartello con la scritta in italiano ‘biglietti per sole moto’ e al di sotto quella che dovrebbe essere la traduzione in inglese ‘ticket for sun motion’. Il programma di traduzione usato o il genio italico che si è cimentato nell’opera ha tradotto l’avverbio ‘sole’ con ‘sun’, che significa sole nel senso dell’astro celeste e ‘moto’ intesa in italiano come mezzo di trasporto a due ruote con ‘motion’ che significa moto nell’accezione di gesto, movimento. Sarebbe bello pensare che quel cartello sia opera di un burlone che vuole irridere i turisti, ma purtroppo non è così.
Quali sono i migliori traduttori online gratis?
Quali sono i migliori traduttori online gratis?
Cominciamo subito con l’affermare che un traduttore online come lo volete voi, cioè corretto, preciso e perfetto, non esiste da nessuna parte. Basta digitare una frase un pochino più complessa di “the cat is under the table” che subito ci troviamo costretti a limare la frase tradotta cercando di renderla interpretabile. Tuttavia esistono nel web diversi traduttori gratis che possono venirci in aiuto, soprattutto quando ci serve sapere la corretta traduzione di un singolo termine. Ne abbiamo selezionati 4.
I 4 migliori traduttori online gratuiti
Google Translate: inevitabile non parlare di Google Traduttore, che contiene numerose lingue (anche quelle morte) per avere sempre una traduzione, seppur approssimativa nel caso di frasi complesse, a portata di mano. Nonostante questo, Google Traduttore risulta più utile per comprendere il senso di lunghi passaggi che per la traduzione di un singolo termine (su questo aspetto è meglio un altro servizio che elencheremo più avanti), ma naturalmente non è né professionale, né per professionisti. E’ arricchito poi da servizi ulteriori, come la possibilità di ascoltare la pronuncia esatta di un termine o tradurre un documento.
Bing Translator: il traduttore di Microsoft è molto utilizzato, ma lo riteniamo inferiore al servizio concorrente. Facebook lo sfrutta per tradurre i messaggi scritti dai nostri contatti esteri e già là si vedono tutte le pecche. Di contro anche Bing Translator si avvale di servizi supplementari, quali la possibilità di ascoltare la pronuncia e anche di votare la qualità della tradizione con un feedback positivo o negativo.
FreeTranslation: ecco un altro servizio che può esservi molto utile, meno approssimativo di tanti altri, ma comunque non privo di inesattezze. Possibilità di ascoltare la pronuncia, ma soprattutto di caricare un file scritto in una lingua straniera e di seguito effettuare il download del documento tradotto. Non è una traduzione professionale, ribadiamo, ma c’è la possibilità di affidarsi a un servizio a pagamento per una traduzione ad hoc.
WordReference: uno dei migliori siti di traduzione, una specie di dizionario digitale sul quale trovare tutte le traduzioni di un termine e anche di modi di dire. Utilissimo anche il forum, dove è possibile richiedere come si traducono delle frasi complesse da riportare in un’altra lingua.
Ogham alphabet
Ogham
Ogham is an alphabet that appears on monumental inscriptions dating from the 4th to the 6th century AD, and in manuscripts dating from the 6th to the 9th century. It was used mainly to write Primitive and Old Irish, and also to write Old Welsh, Pictish and Latin. It was inscribed on stone monuments throughout Ireland, particuarly Kerry, Cork and Waterford, and in England, Scotland, the Isle of Man and Wales, particularly in Pembrokeshire in south Wales.
The name Ogham is pronounced [ˈoːm] or [ˈoːəm] in Modern Irish, and it was spelt ogam and pronounced [ˈɔɣam] in Old Irish. Its origins are uncertain: it might be named after the Irish god Ogma, or after the Irish phrase og-úaim (point-seam), which refers to the seam made by the point of a sharp weapon. Ogham is also known as or ogham craobh (tree ogham) beth luis fearn or beth luis nion, after the first few letters.
Ogham was probably pre-dates the earliest inscriptions - some scholars believe it dates back to the 1st century AD - as the language used shows pre-4th century elements. It is thought to have been modelled on or inspired by the Roman, Greek or Runic scripts. It was designed to write Primitive Irish and was possibly intended as a secret form of communication.
While all surviving Ogham inscriptions are on stone, it was probably more commonly inscribed on sticks, stakes and trees. Inscriptions are mostly people's names and were probably used to mark ownership, territories and graves. Some inscriptions in primitive Irish and Pictish have not been deciphered, there are also a number of bilingual inscriptions in Ogham and Latin or Ogham and Old Norse written with the Runic alphabet.
Notable features
- Type of writing system: alphabet
- Number of letters: 25, which are grouped into five aicmí (sing. aicme = group, class). Each aicme is named after its first letter. Originally Ogham consisted of 20 letters or fouraicmí; the fifth acime, or Forfeda, was added for use in manuscripts.
- Writing surfaces: rocks, wood, manuscripts
- Direction of writing: inscribed around the edges of rocks running from bottom to top and left to right, or left to right and horizontally in manuscripts.
- Letters are linked together by a solid line.
- Used to write: Primitive and Old Irish, Pictish, Old Welsh and Latin
The Ogham alphabet (vertical)
The pronunciation of the letters shown is for Primitive Irish the language used in the majority of Ogham inscriptions. The names and sounds represented by of the letters uath and straif are uncertain. There are many different version of the letter names - the standard ones are used here [with the Primitive Irish ones, where known, in bracketts] - others can be found at:evertype.com.
Transliteration
Tengwās īwerijonākā
Tut raddassodd trīs dītrebākī dīslondetun do bitū.
Tēgoddit in wāssākan do atareregiyī esyan kenutan writ dēwan.
Bāddar kina labarātun writ alaliyan qos qennan blēdaniyās.
Issit andan esset bīrt wiras dī ēbis writ alaliyan diyas blēdniyas: “mati ad tāyomas.”
Bowet samali qos qennan blēdaniyās.
“Issit mati sodesin,” esset bīrt aliyas uiras.
Bāddar andan ēran sodesū qos qennan blēdaniyās.
“Tongū wo mō brattan,” esset bīrt trissas uiras, “ma nīt lēggītar kiyunessus do mū, imbit gabiyū wāssākan oliyan dū swi.”
Tut raddassodd trīs dītrebākī dīslondetun do bitū.
Tēgoddit in wāssākan do atareregiyī esyan kenutan writ dēwan.
Bāddar kina labarātun writ alaliyan qos qennan blēdaniyās.
Issit andan esset bīrt wiras dī ēbis writ alaliyan diyas blēdniyas: “mati ad tāyomas.”
Bowet samali qos qennan blēdaniyās.
“Issit mati sodesin,” esset bīrt aliyas uiras.
Bāddar andan ēran sodesū qos qennan blēdaniyās.
“Tongū wo mō brattan,” esset bīrt trissas uiras, “ma nīt lēggītar kiyunessus do mū, imbit gabiyū wāssākan oliyan dū swi.”
Old Irish (Sengoídelc) version
Tríar manach do·rat díultad dont ṡaegul.
Tíagait i fásach do aithrigi a peccad fri día.
Bátar cen labrad fri araile co cenn blíadnae.
Is and as·bert fer diib fri araile dia blíadnae, “Maith at·taam,” olse.
Amein co cenn blíadnae.
“Is maith ón,” ol in indara fer.
Bátar and íar suidiu co cenn blíadnae.
“Toingim fom aibit,” ol in tres fer, “mani·léicthe ciúnas dom co n-imgéb in fásach uile dúib.”
Tíagait i fásach do aithrigi a peccad fri día.
Bátar cen labrad fri araile co cenn blíadnae.
Is and as·bert fer diib fri araile dia blíadnae, “Maith at·taam,” olse.
Amein co cenn blíadnae.
“Is maith ón,” ol in indara fer.
Bátar and íar suidiu co cenn blíadnae.
“Toingim fom aibit,” ol in tres fer, “mani·léicthe ciúnas dom co n-imgéb in fásach uile dúib.”
Modern Irish (Gaeilge) version (by Dennis King)
Triúr manach a thug diúltú don saol.
Téann siad ins an fhásach chun aithrí a dhéanamh ina gcuid peacaí roimh Dhia.
Bhí siad gan labhairt lena chéile go ceann bliana.
Ansin dúirt fear díobh le fear eile bliain amháin ina dhiaidh sin, “Táimid go maith,” ar seisean.
Mar sin go ceann bliana.
“Is maith go deimhin,” arsa an dara fear.
Bhí siad ann ina dhiaidh sin go ceann bliana.
“Dar m’aibíd,” arsa an treas fear, “mura ligeann sibh ciúnas dom fágfaidh mé an fásach uile daoibh!”
Téann siad ins an fhásach chun aithrí a dhéanamh ina gcuid peacaí roimh Dhia.
Bhí siad gan labhairt lena chéile go ceann bliana.
Ansin dúirt fear díobh le fear eile bliain amháin ina dhiaidh sin, “Táimid go maith,” ar seisean.
Mar sin go ceann bliana.
“Is maith go deimhin,” arsa an dara fear.
Bhí siad ann ina dhiaidh sin go ceann bliana.
“Dar m’aibíd,” arsa an treas fear, “mura ligeann sibh ciúnas dom fágfaidh mé an fásach uile daoibh!”
English version (by Dennis King)
Three holy men turned their back on the world.
They went into the wilderness to atone for their sins before God.
They did not speak to one another for a year.
At the end of the year, one of them spoke up and said, "We’re doing well."
Another year went by the same way.
"Yes we are," said the next man.
And so another year went by.
"I swear by my smock," said the third man, "if you two won’t be still I’m going to leave you here in the wilderness!
They went into the wilderness to atone for their sins before God.
They did not speak to one another for a year.
At the end of the year, one of them spoke up and said, "We’re doing well."
Another year went by the same way.
"Yes we are," said the next man.
And so another year went by.
"I swear by my smock," said the third man, "if you two won’t be still I’m going to leave you here in the wilderness!
Texts in Latin
Transliteration
Numus honoratur sine. Numo nullus amatur.
Translation
Money is honoured, without money nobody is loved
From: The Annals of Inisfallen of 1193
From: The Book of Ballymote (Leabhar Bhaile an Mhóta), written in 1390 or 1391.
Rivendicazioni della domanda di brevetto europeo. Fissati i criteri e le modalita` per il deposito per via telematica della traduzione in italiano
E` stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 167 del 21 luglio 2014, il decreto direttoriale 11 luglio 2014, che fissa i criteri e le modalita` per il deposito per via telematica della traduzione in italiano delle rivendicazioni della domanda di brevetto europeo.
A decorrere dal 21 luglio 2014 sara` possibile effettuare il deposito per via telematica:
- della traduzione in italiano delle rivendicazioni della domanda di brevetto europeo (art. 54 del codice della proprieta` industriale);
- della traduzione in italiano, a scopo di convalida, del testo del brevetto europeo pubblicato (art. 56 del codice della proprieta` industriale) e
- delle istanze connesse per le quali non e` previsto il pagamento di diritti di deposito.
Il deposito telematico dovra` avvenire secondo le modalita` tecniche e le informazioni riportate nell'allegato 1, che fa parte integrante del decreto.
Il deposito telematico potra` essere effettuato utilizzando l`applicativo predisposto dall`UIBM, previa registrazione, su https://servizionline.uibm.gov.it.
In relazione a ciascun deposito telematico ultimato, il sistema informativo rilascera` una ricevuta di avvenuto deposito firmata digitalmente, nella quale sono riportati gli estremi di protocollo e tutti gli elementi della domanda prodotti tramite l'applicazione web.
La nuova modalita` telematica si affianca a quella consueta cartacea, che continua ad essere disciplinata dal decreto ministeriale 13 gennaio 2010, n. 33 e successive modifiche e integrazioni.
L'avvio del deposito telematico con il nuovo sistema delle domande e delle istanze connesse riferite alle altre tipologie di titoli della proprieta` industriale sara` disciplinato con successivi decreti del Direttore Generale per la lotta alla contraffazione - Ufficio italiano brevetti e marchi del Ministero dello sviluppo economico.
Per scaricare il testo del decreto clicca qui.
Per accedere all`applicativo clicca qui.
Concorso per traduttori, Università di Torino
Concorso per traduttori, Università di Torino
L’Università di Torino ha aperto un concorso pubblico, per titoli, per formare un elenco di traduttori nelle seguenti lingue straniere: inglese, francese, tedesco, spagnolo e russo ai quali verranno conferiti incarichi di lavoro autonomo in forma di prestazione occasionale. Lo scopo è quello di acquisire figure di supporto allo svolgimento di traduzioni di testi in lingue straniere destinate alla pubblicazione scientifica o alla relazione in convegni scientifici o revisione per la presentazione di progetti di ricerca del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione. La graduatoria avrà la durata di 2 anni e la relativa efficacia decorrerà dal momento dell’avvenuta pubblicazione sul sito istituzionale dell’Ateneo. La domanda di partecipazione al concorso, redatta in carta semplice, deve essere presentata entro il giorno 29 agosto 2014. Nel bando si legge che è ammesso l’opzione per una sola delle lingue straniere indicate, pensa l’esclusione dal concorso.
Requisiti di ammissione al concorso: non aver riportato condanne penali passate in giudicato né avere procedimenti penali in corso; possesso della Laurea o Titolo straniero equipollente. Sarà considerato titolo preferenziale: lingua straniera come lingua madre; lingua italiana come seconda lingua madre; esperienza di traduzione nella lingua richiesta; pubblicazioni in materie affini ai settori scientifici del Dipartimento; esperienze didattiche come lettori di lingua.
Incompatibilità
Il contratto per la collaborazione non può essere stipulato con:
- il personale dell’Università degli Studi di Torino;
- i soggetti cessati volontariamente dal servizio presso l’Università degli Studi di Torino con diritto alla pensione anticipata di anzianità;
- i soggetti che siano cessati volontariamente dal servizio presso altro Ente pubblico o privato con diritto alla pensione anticipata di anzianità e che abbiano avuto con l’Università degli Studi di Torino rapporti di lavoro o di impiego nei cinque anni precedenti a quello di cessazione;
- coloro che hanno un grado di parentela o di affinità, fino al quarto grado compreso, con un professore appartenente alla struttura didattica ovvero con il rettore, il direttore generale o un componente del consiglio di amministrazione dell’ateneo;
- in tutti gli altri casi previsti dalla legge.
Tutti gli interessati possono consultare il bando di concorso per traduttori a questa pagina.
Concorso per Traduttori all’Università ed alla UE, Retribuzione fino a 4300 euro al mese
Concorso per Traduttori all’Università ed alla UE, Retribuzione fino a 4300 euro al mese
L’Ufficio europeo di selezione del personale (EPSO) organizza concorsi generali per esami al fine di costituire elenchi di riserva per l’assunzione di traduttori di lingua tedesca, greca, spagnola e svedese.
Scopo dei concorsi è costituire elenchi di riserva per coprire posti vacanti da funzionario nelle istituzioni dell’Unione europea. I candidati che supereranno le selezioni con successo lavoreranno con il grado AD5, cioè con il grado iniziale di una carriera da amministratore, il cui ruolo principale è contribuire ad adempiere il mandato dell’istituzione o dell’organo di appartenenza assicurando traduzioni di alta qualità nei termini previsti e fornendo consulenza linguistica. La retribuzione di base prevista per tale livello è di di 4.349,59 euro al mese per 40 ore di lavoro alla settimana.
I requisiti di base per poter accedere al concorso sono i seguenti:
a) Essere cittadino di uno Stato membro dell’Unione europea.
b) Godere dei diritti civili.
c) Essere in regola con le norme vigenti in materia di servizio militare.
d) Offrire le garanzie di moralità richieste per le funzioni da svolgere.
b) Godere dei diritti civili.
c) Essere in regola con le norme vigenti in materia di servizio militare.
d) Offrire le garanzie di moralità richieste per le funzioni da svolgere.
e) Diploma di laurea linguistico di almeno 3 anni.
I candidati devono inoltre possedere le seguenti conoscenze linguistiche:
Opzione 1
Lingua 1: lingua principale – perfetta padronanza della lingua del concorso
Lingua 2: prima lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalla lingua 1) – conoscenza approfondita del francese o dell’inglese o del tedesco
Lingua 3: seconda lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalle lingue 1 e 2) – conoscenza approfondita del francese o dell’inglese o del tedesco
Lingua 2: prima lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalla lingua 1) – conoscenza approfondita del francese o dell’inglese o del tedesco
Lingua 3: seconda lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalle lingue 1 e 2) – conoscenza approfondita del francese o dell’inglese o del tedesco
Opzione 2
Lingua 1: lingua principale – perfetta padronanza della lingua del concorso
Lingua 2: prima lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalla lingua 1) – conoscenza approfondita del francese o dell’inglese o del tedesco
Lingua 3: seconda lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalla lingua 1 e dal francese o dall’inglese o del tedesco) – conoscenza approfondita di una lingua ufficiale dell’Unione europea.
Lingua 2: prima lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalla lingua 1) – conoscenza approfondita del francese o dell’inglese o del tedesco
Lingua 3: seconda lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalla lingua 1 e dal francese o dall’inglese o del tedesco) – conoscenza approfondita di una lingua ufficiale dell’Unione europea.
I candidati potranno presentarso solo per una delle due opzioni sopracitate, inoltre per garantire la parità di trattamento, tutti i partecipanti al concorso — compresi coloro la cui prima lingua è una delle tre lingue ufficiali suddette — devono sostenere le prove nella loro seconda lingua scelta tra queste tre lingue.
Chi fosse interesato può scaricare il bando in formato .pdf per tutti i dettagli delle graduatorie, delle modalità dettagliate di partecipazione e per l’invio della candidatura -> concorso-traduttori-epso
E’ possibile presentare la propria candidatura attraverso la pagina delleCarriere dell’Unione Europea
Termine ultimo (compresa la convalida): 5 agosto 2014 alle ore 12:00(mezzogiorno), ora di Bruxelles
Bando dell’Università degli Studi di Torino
Anche l’Università di Torino cerca traduttori, tramite una selezione per titoli, di lingua inglese, francese, tedesco, spagnolo e russo per conferimento di incarichi di lavoro autonomo in forma di prestazione occasionale.
I requisiti per poter partecipare al bando di concorso sono:
• Possesso della Laurea o Titolo straniero equipollente.
• Non aver riportato condanne penali passate in giudicato, né avere procedimenti penali in corso che impediscano ai sensi delle vigenti disposizioni, la costituzione di rapporto di lavoro con la Pubblica Amministrazione;
• Non aver riportato condanne penali passate in giudicato, né avere procedimenti penali in corso che impediscano ai sensi delle vigenti disposizioni, la costituzione di rapporto di lavoro con la Pubblica Amministrazione;
Costituiscono titolo preferenziale per la scelta dei candidati:
• lingua straniera come lingua madre;
• lingua italiana come seconda lingua madre;
• esperienza di traduzione nella lingua richiesta;
• pubblicazioni in materie affini ai settori scientifici del Dipartimento;
• esperienze didattiche come lettori di lingua.
• lingua italiana come seconda lingua madre;
• esperienza di traduzione nella lingua richiesta;
• pubblicazioni in materie affini ai settori scientifici del Dipartimento;
• esperienze didattiche come lettori di lingua.
I candidati dovranno far pervenire la domanda compilata sull’apposito modulo scaricabile qui in formato .pdf -> Modulo
La domanda va redatta in carta semplice, con raccomandata A/R, e indirizzata a:
Direttore del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione
Via S. Ottavio, 20
10124 Torino.
Sul plico di spedizione indicare “Selezione pubblica cod. 2014/20/ING”.
E’ possibile inviare la documentazione anche tramite Posta Elettronica Certificata (PEC), all’indirizzo dfe@pec.unito.it
Per maggiori informazioni potete scaricare il bando in formato .pdf -> Bando Traduttori
Skype Translator tradurrà chiamate
Skype Translator abbatterà le frontiere linguistiche per le chiamate. Mediante questa nuova opzione le barriere linguistiche dovrebbero essere abbattute in pochissimo tempo. In base a ciò che è emerso, questa opzione dovrebbe essere rivoluzionaria in quanto permette di tradurre automaticamente le chiamate vocali in un grandissimo numero di lingue straniere.
Mediante, quindi, Skype Translator sarà possibile effettuare delle videochiamate anche con amici, colleghi e clienti con i quali non si condivide la lingua. In effetti esistono un gran numero di programmi che forniscono la traduzione ma essi sono di difficile utilizzo. Skype Translator offre un modo nuovo di comunicare in modo fluido con chiunque e in qualunque lingua.
In Giappone la compagnia telefonica più importante, la NTT DoCoMo, ha già questo serivizio mentre il colosso statunitense Google sta lavorando ad un progetto simile. Microsoft ha quindi ragione ad aggiornare Skype con lo Skype Translator. Nella tecnologia la cosa principale è arrivare prima degli altri e Microsoft si sta muovendo in questa direzione tramite questo nuovo aggiornamento.
Questa dovrebbe essere la mossa giusta visto che c’è in ballo un mercato da trecento milioni di utenti, un terzo delle chiamate internazionali. Per ora è necessario attendere il lancio ufficiale di questa nuova funzionalità. Dopo che Skype Translator avrà fatto la sua comparsa ufficiale si potrà vedere se avrà successo.
Si preannuncia quindi, soprattutto per il mercato occidentale, una vera e propria lotta per accaparrarsi una fetta di mercato maggiore tra Skype e Google, che per ora, è in ritardo sui programmi di traduzione simultanea come è Skype Translator.
Concorso per traduttori all’Unione Europea, 194 posti disponibili
Sono 194 i posti che verranno coperti dal concorso per traduttori all’Unione Europea indetto da EPSO, l’Ufficio Europeo di Selezione del Personale che cerca laureati che sappiano parlare perfettamente tedesco, greco, spagnolo o svedese, da impiegare nelle varie istituzioni della UE. Possono candidarsi anche persone senza esperienza nel settore delle traduzioni. La notizia delle selezioni è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea C 60 A del 1 marzo 2014 e sul sito internet dell’EPSO.
La selezione punta a costituire elenchi di riserva per l’assunzione di traduttori, con grado AD5 (quello iniziale) della carriera di amministratore linguistico. Ogni concorso presenta due opzioni: i candidati possono iscriversi a un solo concorso, scegliendo una sola opzione.
La scelta deve essere fatta al momento dell’invio della domanda. I concorsi sono destinati a candidati con una perfetta padronanza scritta e orale della lingua scelta e una conoscenza approfondita della prima e seconda lingua di partenza. Il ruolo principale di un amministratore linguistico è contribuire ad adempiere il mandato dell’istituzione o
dell’organo di appartenenza assicurando traduzioni di alta qualità nei termini previsti e fornendo consulenza linguistica. I suoi compiti comprendono la traduzione e la revisione di documenti nonché ricerche terminologiche a partire da almeno due lingue di partenza verso la lingua principale. I temi trattati, spesso complessi, sono generalmente di natura politica, giuridica, economica, finanziaria, scientifica, tecnica e riguardano tutti i settori di attività dell’Unione europea.
Concorso per traduttori all’Unione Europea, requisiti di ammissione
Condizioni generali
- essere cittadino di uno Stato membro dell’Unione europea;
- godere dei diritti civili;
- essere in regola con le norme vigenti in materia di servizio militare;
- offrire le garanzie di moralità richieste per le funzioni da svolgere.
Titolo di studio
Un livello d’istruzione corrispondente a un ciclo completo di studi universitari della durata di almeno tre anni, certificato da un diploma di laurea.
Conoscenze linguistiche
Opzione 1
- lingua principale: perfetta padronanza della lingua del concorso;
- prima lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalla lingua 1): conoscenza approfondita del francese o dell’inglese o del tedesco;
- seconda lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalle lingue 1 e 2): conoscenza approfondita del francese o dell’inglese o del tedesco.
Opzione 2
- lingua principale: perfetta padronanza della lingua del concorso;
- prima lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalla lingua 1): conoscenza approfondita del francese o dell’inglese o del tedesco;
- seconda lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalla lingua 1 e dal francese o dall’inglese o del tedesco): conoscenza approfondita di una lingua ufficiale dell’Unione Europea.
Conformemente alla sentenza pronunciata dalla Corte di giustizia dell’Unione europea (Grande Sezione) nella causa C-566/10 P, Repubblica italiana/Commissione, le istituzioni dell’Unione motivano nell’ambito del presente concorso la limitazione della scelta della seconda lingua a un numero ristretto di lingue ufficiali dell’Unione.
“Secondo una prassi consolidata nelle istituzioni dell’Unione europea – si legge nel bando del concorso per traduttori all’Unione Europa – il francese, l’inglese e il tedesco sono le lingue maggiormente utilizzate nella comunicazione interna e che meglio rispondono alle esigenze dei servizi anche in termini di comunicazione esterna e di gestione dei fascicoli. Inoltre, il francese, l’inglese e il tedesco sono le lingue straniere più diffuse e apprese nell’Unione europea. Ciò conferma che la padronanza di almeno una di queste lingue corrisponde all’attuale livello di istruzione e competenza professionale che può essere richiesto per candidarsi a un posto di lavoro nelle istituzioni dell’Unione Europea. Pertanto, per conciliare l’interesse del servizio con le capacità dei candidati e tenendo conto dell’ambito specifico del presente concorso, è legittimo organizzare prove in francese, inglese e tedesco. In tal modo si assicura che, a prescindere dalla loro prima lingua, tutti i candidati padroneggino a livello operativo almeno una di queste tre lingue ufficiali. Un esame delle competenze specifiche così condotto permette alle istituzioni dell’Unione di valutare se i candidati sono in grado di essere immediatamente operativi in un ambiente simile a quello in cui dovranno
lavorare. Per le stesse ragioni viene limitata anche la scelta delle lingue usate nella comunicazione tra i candidati e l’istituzione e per compilare l’atto di candidatura. Ciò consente anche di paragonare tra loro e di controllare le informazioni fornite dai candidati nell’atto di candidatura. Inoltre, per garantire la parità di trattamento, tutti i partecipanti al concorso — compresi coloro la cui prima lingua è una delle tre lingue ufficiali suddette — devono sostenere le prove nella loro seconda lingua scelta tra queste tre lingue”.
Prove di selezione
La selezione dei candidati avverrà attraverso un test di accesso (che valuterà ragionamento verbale, numerico e astratto, e comprensione linguistica), prove di traduzione e del centro di valutazione.
C’è tempo fino alle 12 del 5 agosto 2014 (ora di Bruxelles) per inviare la propria candidatura online, seguendo le istruzioni contenute nel bando del concorso per traduttori all’Unione Europea.
Trovi tutte le informazioni sul concorso a questa pagina del sito dell’EPSO. Cliccando sul link “Notice of competition” accederai alla schermata dalla quale scaricare il bando, anche in italiano.
Mediaset Premium, lo sciopero dei doppiatori mette in ginocchio le serie tv
Mediaset Premium, lo sciopero dei doppiatori mette in ginocchio le serie tv
Lo sciopero dei doppiatori, indetto il 12 giugno, ha messo in ginocchio alcune delle serie tv di punta di Mediaset Premium, che ha dovuto correre ai ripari ripiegando sui sottotitoli in italiano e la messa in onda in lingua originale. Lo sciopero proseguirà fino al 2 luglio ma c’è l’eventualità che possa proseguire oltre la data stabilita mettendo a rischio altri prodotti seriali.
Lo sciopero dei doppiatori, indetto il 12 giugno, continua a mietere vittime tra le serie tv più seguite, tanto che le reti Mediaset hanno deciso di prendere provvedimenti mandando in onda alcune puntate in lingua originale per tutto il periodo dell’astensione dal lavoro, che proseguirà fino al 2 luglio. Hanno incrociato le braccia anche i direttori del doppiaggio, i dialoghisti ed i fonici per un rinnovo del contratto mai arrivato e per garantire condizioni di lavoro più soddisfacenti.
A farne le spese sono alcune delle serie tv di punta dei canali di Mediaset Premium che hanno risentito fortemente del disagio, anche se la pay tv ha scelto di mandare in onda ugualmente gli episodi optando per la lingua originale e i sottotitoli in italiano, diversamente da Fox Italia, che ha deciso di sospendere la programmazione delle puntate soggette allo sciopero. Da segnalare su Premium Action gli ultimi due episodi della seconda stagione di Revolution e gli ultimi 6 episodi della terza stagione di Grimm, in onda dal 23 giugno. Sottotitoli anche per la quinta stagione di Parenthood, in onda su Mya con gli ultimi 4 episodi mentre su Joy sono stati colpiti gli ultimi 4 episodi della quarta stagione di Mike&Molly e della quinta stagione di The Middle, mentre nella terza stagione di Suits sono stati coinvolti gli ultimi 2 episodi. Anche The Mentalist ha dovuto soccombere allo sciopero, con gli ultimi 4 episodi della sesta stagione in onda su Premium Crime a partire dall’8 luglio.
La battaglia dell’Anad, ovvero l’Associazione Nazionale Attori Doppiatori, e dell’Aidac, cioè l’Associazione Italiana Dialoghisti Adattatori Cinematografici, supportata dai sindacati di settore, potrebbe prolungarsi oltre la data stabilita se non dovessero essere raggiunti gli obiettivi previsti, ovvero delle condizioni lavorative più eque che tengano conto delle prestazioni da valutare di volta in volta in base al tipo di programma o serie che viene rielaborato, e di quello dei fonici. Se l’accordo dovesse saltare verrebbero coinvolti anche altri prodotti televisivi, dai cartoni animati ai documentari e le soap opera.
Doppiatori in sciopero
Doppiatori in sciopero
Lo sciopero durerà fino al 2 luglio
Durerà fino al 2 luglio lo sciopero dei doppiatori italiani, iniziato il 12 giugno in vista del rinnovo dei contratti di categoria.
Uno sciopero che rischia di bloccare gran parte della programmazione televisiva e la tabella di marcia della produzione cinematografica, nel caso in cui la situazione non dovesse risolversi in fretta.
“Vogliono sottopagarci – ha dichiarato Francesco Venditti, attore e doppiatore - trasformando i singoli turni di doppiaggio in momenti in cui fare più lavori insieme: un pezzo di un film, uno di un cartone animato, uno di un documentario... Tutto questo per chiamare a lavorare meno attori. È inaccettabile. L'unico modo per fare sentire la nostra voce è entrare in sciopero".
Roberto Stocchi, presidente Anad (Associazione Nazionale Attori Doppiatori), ha aggiunto: "Il nostro contratto risale al 2008 ed è scaduto da tre anni e mezzo. Con il sostegno dei sindacati e dell'Aidac, Associazione Italiana Dialoghisti Adattatori Cinematografici, abbiamo deciso di entrare in sciopero per evitare che il nostro lavoro venga stravolto con orari inaccettabili, passi indietro e una dequalificazione che porterebbe anche alla perdita del lavoro stesso per molti".
Ancora peggiori, aggiunge Stocchi, sono le condizioni dei fonici di doppiaggio, che sono “meno tutelati, guadagnano poco e vengono considerati l'ultima ruota carro, pur essendo indispensabili".
di Grazia Cicciotti - funweek.it
Dietro al lavoro dello scrittore: intervista a Silvia Soccio, editor, traduttrice e interprete
Dietro al lavoro dello scrittore: intervista a Silvia Soccio, editor, traduttrice e interprete
Quanto lavoro c’è dietro a un libro, oltre al lavoro creativo dello scrittore stesso?
Noi del Giornale di Montesilvano lo abbiamo chiesto a Silvia Soccio, editor freelance, traduttrice e interprete.
Silvia Soccio ha conseguito la laurea in Traduttori e Interpreti presso l’Università G. D’Annunzio di Pescara nel 2009 e, da allora si occupa di traduzioni dallo spagnolo, francese e inglese verso l’italiano, di editing, correzione e impaginazione di romanzi, racconti, saggi, articoli e poesie.
Ha corretto diversi testi per conto di scrittori abruzzesi, spaziando dalla fantascienza alla saggistica.
Attualmente collabora con un antropologo catalano (Josep Maria Fericgla) per la traduzione e pubblicazione dei suoi saggi in italiano.
Si dedica, inoltre, all’organizzazione di eventi culturali e presentazioni insieme al collega Alessio Masciulli per la promozione di autori emergenti.
Cara Silvia, innanzitutto ti ringrazio per aver accettato di essere intervistata da me. Come ti è accaduto di appassionarti alla scrittura?
Cara Ilaria, grazie a te per avermi dato l'opportunità di essere intervistata. Più che di scrittura in realtà sono appassionata di lettura. Ho sempre adorato leggere e sto cercando di far convergere questa mia passione con il lavoro. Leggere lavorando, lavorare leggendo.
Hai fatto studi linguistici, sicuramente questo ti ha condizionato in questa tua scelta professionale o è viceversa, ossia la passione per la scrittura, che in qualche modo ti ha indirizzato verso questi studi?
La scelta di studiare lingue è scaturita dalla mia passione per i viaggi, dalla curiosità di conoscere altre culture, altri modi di vivere, altri suoni. Poi, strada facendo, ho capito che volevo diventare traduttrice editoriale, quindi l'idea del libro mi ha sempre accompagnata e questa resta la mia passione principale. Addentrandomi nella realtà della traduzione editoriale, mi sono resa conto che avrei potuto sfruttare le nozioni e i meccanismi della traduzione anche per la correzione di romanzi e saggi in lingua italiana. Per quanto possano sembrare due operazioni distinte e distanti, in realtà sono molto affini. L'analisi profonda della lingua le accomuna, il penetrarla fino a giungere all’essenza della parola esplicita o implicita.
Collabori con lo scrittore Alessio Masciulli: come è nato questo progetto artistico condiviso?
La collaborazione con Alessio Masciulli è nata mentre mi stavo occupando di organizzare una presentazione per conto della scrittrice Siria Evangelista. E' grazie a lei che ci siamo incontrati. Mentre ero con Siria alla Mondadori di Chieti Scalo, e stavamo parlando con Luigi, il proprietario, per organizzare la presentazione, lui ci ha parlato di Alessio, dicendoci che avrebbe tenuto una presentazione proprio nella sua libreria, di lì a qualche giorno. Così andai a conoscerlo, gli chiesi dei consigli su come impostare la presentazione e lui, mi ricordo, fu disponibilissimo e non esitò neanche un attimo a svelarmi tutto quello che aveva imparato durante quegli anni. Andò a finire che facemmo insieme la presentazione di Siria e, successivamente, Alessio mi coinvolse in altri progetti, aprendomi tante porte. Non lo ringrazierò mai abbastanza. Da allora abbiamo cominciato a collaborare organizzando eventi culturali. Il prossimo in cantiere, per fine agosto. Ma è ancora presto per svelare i dettagli...
Cosa vuol dire curare l' editing di un romanzo, sia in termine tecnico che di impegno necessario?
Curare l'editing di un romanzo vuol dire lavorare in profondità sul testo, partendo dallo strato più esterno, quindi dalla grammatica e ortografia, per scendere a mano a mano sempre più all'interno, verso la sintassi, il lessico, la semantica, lo stile, il significato. Nel caso del romanzo, oltre alla semplice correzione di refusi ed errori, l'editor deve rendere il testo fluido, se non lo è già, deve controllare che fabula e intreccio siano ben
strutturati, che i riferimenti spaziali e temporali siano corretti e coerenti in tutto il testo, che i
personaggi siano caratterizzati in modo logico e che aderiscano al loro registro linguistico, che siano
verosimili. Si tratta di un lavoro mirato a rafforzare compattezza, coerenza e fluidità, rielaborando, qualora ce ne fosse bisogno, i punti deboli. Il tutto stando sempre molto attenti a non prevaricare mai l'autore, in un continuo gioco di equilibrio che si muove sempre sulla corda dello stile proprio dell'autore. Grazie al profondo rispetto che nutro verso il lavoro di creazione dello scrittore, più che modificare il testo io tendo sempre a proporre soluzioni alternative e discuto con lui ogni singolo cambiamento. Non modifico
mai nulla se non ho il consenso dello scrittore. Questo rapporto di fiducia è indispensabile, a mio avviso, per Il progetto che fino ad ora mi ha dato più soddisfazione in assoluto è quello della traduzione del
saggio di antropologia, perché è stato il primo e perché l’ho portato avanti da sola, dalla ricerca
della casa editrice per la pubblicazione, al rapporto con la casa editrice spagnola per la cessione dei
diritti, il contatto diretto con l’autore che sono andata a conoscere personalmente a Barcellona. Insomma l’ho curato a 360 gradi. E spero che questo libro sia solo il primo della lunga serie di testi scritti da questo autore che mi auguro di far conoscere al pubblico italiano. Ovviamente sono molto soddisfatta anche di tutti i testi che ho corretto e revisionato in questi anni per conto di autori locali. È a loro che devo il mio ingresso in punta di piedi nel mondo editoriale.
Quale delle lingue da te conosciute, a parte l’italiano, senti più tua e per quali motivazioni?
Come forse potrete intuire dalla risposta precedente, la lingua che più di tutte sento mia è lo spagnolo. Ho sempre subito il suo fascino, la sua musicalità, la sua sensualità. Ho anche vissuto in Spagna per un periodo e lì ho avuto modo di innamorarmi perdutamente di questa lingua e di addentrarmi nella cultura dalla quale è nata, con tutte le contaminazioni e influenze arabe che la rendono così evocativa. Anche se mi sento totalmente a mio agio con lo spagnolo, tutte le lingue mi affascinano moltissimo, i suoni diversi dall’italiano hanno sempre scatenato in me fantasie di luoghi lontani che avrei voluto e voglio visitare. Ogni lingua è speciale e racconta la realtà attraverso suoni diversi che si uniscono e si accostano per formare un lessico “altro”, per descrivere il mondo da un’altra prospettiva e offrire un punto di vista nuovo a chi si addentra tra le sue parole misteriose e i suoi suoni carichi di significati da scoprire.
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