Skype, addio privacy. Ora i dati degli utenti sono a disposizione della polizia postale


Skype, addio privacy. Ora i dati degli utenti sono a disposizione della polizia postale

Skype, sempre meno privacy. Ora i dati degli utenti sono a disposizione della polizia postale

skype Skype, addio privacy. Ora i dati degli utenti sono a disposizione della polizia postale
Milano, 27 Luglio. Microsoft si impegna a fornire i dati degli utenti Skype alla polizia postale per ridurre ulteriormente il compimento di reati. Ennesima spallata alla privacy degli utenti.

La polizia postale è in linea on Skype

Skype, il servizio di telefonia on-line, apprezzato da dissidenti politici, criminali e altri desiderosi di comunicare senza la sorveglianza dei governi, ha deciso di ampliare la propria cooperazione con le autorità per rendere le chat online e altre informazioni sull’utente a disposizione della polizia, secondo quanto hanno reso noto alcuni funzionari del governo e della società familiari con le modifiche.

La sorveglianza del feed audio e video rimane impraticabile – anche quando richiesto esplicitamente dai tribunali, dicono i funzionari del settore. Ma questa barriera potrebbe alla fine svanire dato che Skype sta diventando una delle forme di contatto più popolari nel mondo delle telecomunicazione.
Le modifiche alle chat online, i messaggi scritti e trasmessi quasi istantaneamente tra gli utenti, rappresentano in parte il risultato di aggiornamenti tecnici apportati a Skype, promossi infatti per affrontare interruzioni e altri problemi di stabilità da quando Microsoft ha acquistato la società lo scorso anno. Alcuni funzionari degli Stati Uniti e di altri Paesi hanno da tempo spinto per ampliare il loro accesso alle nuove forme di comunicazione per risolvere quello che l’FBI chiama il problema ‘dell’andare oscuro’ (Going Dark problem, ndr).
I cambiamenti danno alle autorità l’accesso ad indirizzi e ai numeri delle carte di credito degli utenti, attirando gli applausi negli ambienti delle forze dell’ordine, ma altrettanta ostilità da parte di molti attivisti e analisti (negli ambienti di Anonymous si preme per un intervento, ndr).
Le autorità avevano per anni lamentato il fatto che la crittografia di Skype e altre funzioni di monitoraggio rendessero l’individuazione dei signori della droga, di pedofili e terroristi più difficile. Alcuni esponenti del fondamentalismo islamico raccomandavano il servizio su alcuni fora online. La polizia, durante l’ascolto di intercettazioni telefoniche tradizionali, di tanto in tanto sente dire ai sospetti impauriti per una possibile sorveglianza del telefono frasi come: “Ehi, parliamone su Skype”.
Gruppi hacker ed esperti di privacy hanno speculato per mesi sul fatto che Skype avesse cambiato la sua architettura per rendere più facile per i governi il monitoraggio delle attività degli utenti e molti avevano accusato Microsoft di aver elaborato un nuovo sitema per ottemperare alle richieste governative nei paesi di tutto il mondo solo per preservare i propri profitti a scapito degli utilizzatori.
“La questione è fino a che punto le nostre comunicazioni siano appositamente costruite per rendere facile la sorveglianza”, ha dichiarato Lauren Weinstein, co-fondatore del Popolo per la Responsabilità Internet, un gruppo di privacy digitale. “Quando lo strumento viene reso facile al controllo, le forze dell’ordine vorranno sicuramente utilizzarlo sempre di più. Se lo costruisci, loro arriveranno”.

Fonte: Skype, addio privacy. Dati utenti a disposizione della polizia postale | FocusTECH.it