Maturità, da Aristotele alla traduzione di spagnolo, tutte le prove svolte


Maturità, da Aristotele alla traduzione di spagnolo, tutte le prove svolte


Complicata la versione di Greco, più facili i quesiti di matematica. I tutor al lavoro.

Complicatissima la versione di greco, semplice la prova di matematica, ma con la novità della dimostrazione da svolgere. Comunque sia, ormai anche la seconda prova dell’esame di maturità è acqua passata, e gli studenti pensano già al futuro: lunedì c’è il quiz di cultura generale e poi si passa agli orali. Ma la curiosità in queste ore è tanta, e i maturandi di tutti gli istituti sono adesso alla ricerca delle tracce svolte, se non altro per capire se ieri hanno svolto (o copiato), bene la prova. 

On line da ieri mattina

Non è difficile trovare on line le soluzioni già svolte da tutor e studenti. Già nelle prime ore della mattinata di ieri, quando dai banchi molti hanno fotografato e inviato clandestinamente le tracce, dai siti specializzati hanno venivano pubblicati gli svolgimenti delle prove, in alcuni casi - come per quello di matematica - addirittura “in progress”, cioè man mano che i tutor lo svolgevano.

Aristotele e “De Partibus animalium”.

La prima a comparire - già alle 8,43 - è stata la traduzione del brano tratto da “De partibus animalium” di Aristotele (I,( A), 5, 645). Un brano complesso e articolato, che ha sicuramente messo in crisi chi non ha avuto la “fortuna” di recuperare in rete la versione tradotta.
Ecco la versione pubblicate da Studenti.it, ed eseguita da una tutor specializzata. 

La traduzione della versione di greco

“Non si deve dunque nutrire un infantile disgusto verso lo studio dei viventi più umili: in tutte le realtà naturali v'è qualcosa di meraviglioso. E come Eraclito, a quanto si racconta, parlò a quegli stranieri che desideravano rendergli visita, ma che una volta entrati, ristavano vedendo che si scaldava presso la stufa di cucina (li invitò ad entrare senza esitare : «anche qui — disse — vi sono dèi»), così occorre affrontare senza disgusto l'indagine su ognuno degli animali, giacché in tutti v'è qualcosa di naturale e di bello. Non infatti il caso, ma la finalità è presente nelle opere della natura, e massimamente: e il fine in vista del quale esse sono state costituite o si sono formate, occupa la regione del bello. Se poi qualcuno ritenesse indegna l'osservazione degli altri animali, nello stesso modo dovrebbe giudicare anche quella di se stesso; non è infatti senza grande disgusto che si vede di che cosa sia costituito il genere umano: sangue, carni, ossa, vene, e simili parti. Similmente occorre ritenere che quando si discute intorno a una parte o a un oggetto qualsiasi non si richiama l'attenzione sulla materia né si discute in funzione di essa, bensì della forma totale: si parla, per esempio, di una casa, ma non dei mattoni, della calce, del legno; e allo stesso modo - quando si tratta della natura - si parla della totalità sintetica della cosa stessa, non di quelle parti che non si danno mai separate dalla cosa stessa cui appartengono”.

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