Tradizioni e traduzioni, nel dizionario Laruffa calabrese-italiano
Tradizioni e traduzioni, nel dizionario Laruffa
calabrese-italiano
Un dizionario calabrese-italiano.
Per non dimenticare. O meglio, per imparare. Era questo l’intento che ha
portato il polistenese Francesco Laruffa, termine dopo termine, frase dopo
frase, proverbio dopo proverbio, a costruire questo originale vocabolario che
oggi permette ad intere generazioni di interpretare al meglio le espressioni
linguistiche peculiari, ricordi di una cultura del passato che ahinoi comincia
a perdersi. “Memoria ma non per tenere la testa sempre voltata indietro.
Memoria per guardare avanti in modo più consapevole, per imparare”. Come
giustamente sostiene oggi il figlio di Francesco Laruffa, Dario (nella foto,
con la copertina del dizionario), giornalista, volto istituzionale del tg2.
Oggi il figlio ripropone il
lavoro del padre, lo integra, lo sciorina con orgoglio. Lo stesso che mette in
mostra quando parla di una terra, la Calabria, non più sua nel quotidiano, ma
che sente propria nonostante la lontananza. Come dire, le radici non si possono
estirpare. E il dizionario calabrese-italiano Laruffa ne è la prova tangibile.
Prova che il dialetto non è solo il passato, non è una lingua da dimenticare: è
tradizione, identità, costume, espressione, Cultura. E Dario Laruffa, durante
la presentazione, avvenuta al "Teatro sullo Stretto" di ReggioTV (e
prossimamente in onda sulle nostre frequenze), ha coinvolto proprio i
rappresentanti istituzionali della cultura calabrese: l’assessore regionale
Mario Caligiuri e l’assessore provinciale di Reggio Calabria Eduardo Lamberti
Castronuovo.
Ma quella di Francesco Laruffa
non è solo traduzione dal calabrese all’italiano, il dizionario del compianto
insegnante polistenese è “poesia del popolo, ma non populista”, come
sottolineato l’insigne linguista Tullio De Mauro, che nota anche “varianti e
voci che non ci sono in altri Dizionari”. Ma quel che è certo, è che il
dialetto è anche poesia. E che poesia. Per fortuna della nostra cultura
calabrese, è anche vero che gran parte dei detti, delle filastrocche, delle
parole “raccontate” nel dizionario sono ancora in uso, così come è lampante che
la tenerezza o la malinconia delle poesie raccolte, sono e saranno sensazioni
di sempre. Sensazioni che Francesco Laruffa ha voluto raccogliere,
“tramandare”, appuntando – tra una chiacchierata e l’altra, un impegno e
l’altro - un’idea per una poesia , un termine particolare del futuro
dizionario, un’antica filastrocca o un arcaico canto religioso. "Una
passione vera", ha ricordato con profondo piacere e forte partecipazione
Dario Laruffa. Un obbiettivo chiaro: non disperdere gesti e parole, colori e
sfumature, il ricordo di un tempo andato o che stava per andarsene.