Visualizzazione post con etichetta Translations. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Translations. Mostra tutti i post
| No comment yet

Il nuovo “viral english” di Renzi con traduzione improbabile annessa

Il premier Matteo Renzi, ospite al Council of Foreign Relations, ha regalato un’altra performance imbarazzante quanto di sicuro virale che su Youtube sta difatti già raccogliendo numerose reazioni a metà tra l’insulto diretto ed un profondo senso di vergogna.



Dopo essere stato “celebrato” in uno degli esilaranti video del noto youtubers Christian Ice, il nostro primo Ministro è stato difatti tradotto in alcuni punti del suo discorso anche da diversi utenti, tra cui uno che in particolare ha voluto elencare in 10 punti le parti più “non sense” dello “speech” targato Renzi. Riportiamo il commento di seguito. Attenzione: sono presenti espressioni piuttosto “colorite” che potrebbero urtare la sensibilità di qualche lettore, ergo vi consigliamo di procedere alla lettura del testo solo se siete abbastanza tolleranti nei confronti del turpiloquio.

“1) “Io sono prendere forma culo del mio futuro”. 2) “Cambiare fuori-stessi per tornare indietro di essere Italia. Tornare indietro di essere Italia significa alcune cose, propenso-al-fisting”. 3) “Di più votato in Europa, più del partito di Angela Merkel, questo ovviamente per italiano è una molto importante ragione di orgoglio, più o meno nel coglione (bocchinaro), calcio, partita, anche se dopo questi campionati mondiali non discutiamo più del coglione (bocchinaro)”. 4) “Negli ultimi cinque anni l’Italia ha perso più o meno cinque pinte nel posizionamento dei disoccupati”. 5) “E’ l’unica ragione di salvare in questo momento il il il il il climax”. 6) “Ero davvero ascesa della zuppa l’ultima volta in cui ho visitato la Silicon Valley”. 7) “La mia sfida è cambiare urca urca visione, urca atteggiamento, urca significa una rivoluzione radicale, non una rivoluzione del Simply, nella mentis formale, nella mentalità, di politici in Italia”. 8) “La sessualità italiana in passato, di restare sul bordo, difendersi, ma diamo la possibilità di sopra e saltare”. 9) “È impossibile noi abbiamo una azienda di aerei che fallisce, quindi noi siamo aperti agli investitori per Alitalia, per esempio il sidjekfhsk, com se disc ehm ehm ehm, steel, acciaio, si steel ok, e siderurgia come si dice?” 10) “Ora noi in Italia per diventare giudice con un corso, con una gara pubblica, l’elfo dei vincitori sono donne ora, più dell’elfo“.

Ora si potrebbe pensare che questo elenco è frutto di un’interpretazione satirica, di una traduzione inventata e invece no: a parte qualche piccola e risibile “forzatura”, è esattamente così che il discorso del Premier è stato recepito da chi conosce l’importanza fondamentale della pronuncia inglese e ne coglie le diverse sfumature. Es:  il pronome “us” (noi) pronunciato “ass” e non “hus” significa appunto “culo”. Al minuto 9:05, per prendere in analisi un altro esempio, a chi parla correttamente l’inglese Renzi ha detto qualcosa tipo:”Fuck us and the past”, che tradotto letteralmente significa “fanc…noi ed il passato”. In realtà voleva dire:“Is fucoused on the past”, ovvero “è focalizzato sul passato”. Le risatine in sottofondo confermano che la platea ha sentito proprio ciò che dicevamo e cioè la prima versione autoparodistica, che fa apparire il nostro primo ministro come lo stereotipo perfetto dell’italiano che tenta di parlare inglese magistralmente riassunto nel video “The Italian man who went to malta” che vi consigliamo di vedere, o meglio di ascoltare, per farvi un’idea dell’idea che il presidente del Consiglio sta trasferendo all’estero.

Di seguito, invece, il video integrale dell’intervento


| No comment yet

Roma, inglese improbabile: ecco la traduzione del parking

Roma, inglese improbabile: ecco la traduzione del parking



Che in Italia in pochi sappiano l’inglese è cosa purtroppo assai risaputa. Ma che addirittura non si riesca a fare nemmeno una banalissima traduzione per un’indicazione stradale nella città più famosa del mondo, visitata ogni anno da milioni di turisti, è decisamente vergognoso e va oltre ogni previsione. Su un parcometro a Roma, vicino allo Stadio Olimpico, è apparso un cartello con la scritta in italiano ‘biglietti per sole moto’ e al di sotto quella che dovrebbe essere la traduzione in inglese ‘ticket for sun motion’. Il programma di traduzione usato o il genio italico che si è cimentato nell’opera ha tradotto l’avverbio ‘sole’ con ‘sun’, che significa sole nel senso dell’astro celeste e ‘moto’ intesa in italiano come mezzo di trasporto a due ruote con ‘motion’ che significa moto nell’accezione di gesto, movimento. Sarebbe bello pensare che quel cartello sia opera di un burlone che vuole irridere i turisti, ma purtroppo non è così.
| No comment yet

Quali sono i migliori traduttori online gratis?

Quali sono i migliori traduttori online gratis?

Cominciamo subito con l’affermare che un traduttore online come lo volete voi, cioè corretto, preciso e perfetto, non esiste da nessuna parte. Basta digitare una frase un pochino più complessa di “the cat is under the table” che subito ci troviamo costretti a limare la frase tradotta cercando di renderla interpretabile. Tuttavia esistono nel web diversi traduttori gratis che possono venirci in aiuto, soprattutto quando ci serve sapere la corretta traduzione di un singolo termine. Ne abbiamo selezionati 4.



I 4 migliori traduttori online gratuiti

Google Translate: inevitabile non parlare di Google Traduttore, che contiene numerose lingue (anche quelle morte) per avere sempre una traduzione, seppur approssimativa nel caso di frasi complesse, a portata di mano. Nonostante questo, Google Traduttore risulta più utile per comprendere il senso di lunghi passaggi che per la traduzione di un singolo termine (su questo aspetto è meglio un altro servizio che elencheremo più avanti), ma naturalmente non è né professionale, né per professionisti. E’ arricchito poi da servizi ulteriori, come la possibilità di ascoltare la pronuncia esatta di un termine o tradurre un documento.
Bing Translator: il traduttore di Microsoft è molto utilizzato, ma lo riteniamo inferiore al servizio concorrente. Facebook lo sfrutta per tradurre i messaggi scritti dai nostri contatti esteri e già là si vedono tutte le pecche. Di contro anche Bing Translator si avvale di servizi supplementari, quali la possibilità di ascoltare la pronuncia e anche di votare la qualità della tradizione con un feedback positivo o negativo.
FreeTranslation: ecco un altro servizio che può esservi molto utile, meno approssimativo di tanti altri, ma comunque non privo di inesattezze. Possibilità di ascoltare la pronuncia, ma soprattutto di caricare un file scritto in una lingua straniera e di seguito effettuare il download del documento tradotto. Non è una traduzione professionale, ribadiamo, ma c’è la possibilità di affidarsi a un servizio a pagamento per una traduzione ad hoc.
WordReference: uno dei migliori siti di traduzione, una specie di dizionario digitale sul quale trovare tutte le traduzioni di un termine e anche di modi di dire. Utilissimo anche il forum, dove è possibile richiedere come si traducono delle frasi complesse da riportare in un’altra lingua.
| No comment yet

Ogham alphabet

Ogham

Ogham is an alphabet that appears on monumental inscriptions dating from the 4th to the 6th century AD, and in manuscripts dating from the 6th to the 9th century. It was used mainly to write Primitive and Old Irish, and also to write Old Welsh, Pictish and Latin. It was inscribed on stone monuments throughout Ireland, particuarly Kerry, Cork and Waterford, and in England, Scotland, the Isle of Man and Wales, particularly in Pembrokeshire in south Wales.
The name Ogham is pronounced [ˈoːm] or [ˈoːəm] in Modern Irish, and it was spelt ogam and pronounced [ˈɔɣam] in Old Irish. Its origins are uncertain: it might be named after the Irish god Ogma, or after the Irish phrase og-úaim (point-seam), which refers to the seam made by the point of a sharp weapon. Ogham is also known as or ogham craobh (tree ogham) beth luis fearn or beth luis nion, after the first few letters.
Ogham was probably pre-dates the earliest inscriptions - some scholars believe it dates back to the 1st century AD - as the language used shows pre-4th century elements. It is thought to have been modelled on or inspired by the Roman, Greek or Runic scripts. It was designed to write Primitive Irish and was possibly intended as a secret form of communication.
While all surviving Ogham inscriptions are on stone, it was probably more commonly inscribed on sticks, stakes and trees. Inscriptions are mostly people's names and were probably used to mark ownership, territories and graves. Some inscriptions in primitive Irish and Pictish have not been deciphered, there are also a number of bilingual inscriptions in Ogham and Latin or Ogham and Old Norse written with the Runic alphabet.

Notable features

  • Type of writing system: alphabet
  • Number of letters: 25, which are grouped into five aicmí (sing. aicme = group, class). Each aicme is named after its first letter. Originally Ogham consisted of 20 letters or fouraicmí; the fifth acime, or Forfeda, was added for use in manuscripts.
  • Writing surfaces: rocks, wood, manuscripts
  • Direction of writing: inscribed around the edges of rocks running from bottom to top and left to right, or left to right and horizontally in manuscripts.
  • Letters are linked together by a solid line.
  • Used to write: Primitive and Old Irish, Pictish, Old Welsh and Latin

The Ogham alphabet (vertical)

The pronunciation of the letters shown is for Primitive Irish the language used in the majority of Ogham inscriptions. The names and sounds represented by of the letters uath and straif are uncertain. There are many different version of the letter names - the standard ones are used here [with the Primitive Irish ones, where known, in bracketts] - others can be found at:evertype.com.






















Transliteration

Tengwās īwerijonākā
Tut raddassodd trīs dītrebākī dīslondetun do bitū.
Tēgoddit in wāssākan do atareregiyī esyan kenutan writ dēwan.
Bāddar kina labarātun writ alaliyan qos qennan blēdaniyās.
Issit andan esset bīrt wiras dī ēbis writ alaliyan diyas blēdniyas: “mati ad tāyomas.”
Bowet samali qos qennan blēdaniyās.
“Issit mati sodesin,” esset bīrt aliyas uiras.
Bāddar andan ēran sodesū qos qennan blēdaniyās.
“Tongū wo mō brattan,” esset bīrt trissas uiras, “ma nīt lēggītar kiyunessus do mū, imbit gabiyū wāssākan oliyan dū swi.”

Old Irish (Sengoídelc) version

Tríar manach do·rat díultad dont ṡaegul.
Tíagait i fásach do aithrigi a peccad fri día.
Bátar cen labrad fri araile co cenn blíadnae.
Is and as·bert fer diib fri araile dia blíadnae, “Maith at·taam,” olse.
Amein co cenn blíadnae.
“Is maith ón,” ol in indara fer.
Bátar and íar suidiu co cenn blíadnae.
“Toingim fom aibit,” ol in tres fer, “mani·léicthe ciúnas dom co n-imgéb in fásach uile dúib.”

Modern Irish (Gaeilge) version (by Dennis King)

Triúr manach a thug diúltú don saol.
Téann siad ins an fhásach chun aithrí a dhéanamh ina gcuid peacaí roimh Dhia.
Bhí siad gan labhairt lena chéile go ceann bliana.
Ansin dúirt fear díobh le fear eile bliain amháin ina dhiaidh sin, “Táimid go maith,” ar seisean.
Mar sin go ceann bliana.
“Is maith go deimhin,” arsa an dara fear.
Bhí siad ann ina dhiaidh sin go ceann bliana.
“Dar m’aibíd,” arsa an treas fear, “mura ligeann sibh ciúnas dom fágfaidh mé an fásach uile daoibh!”

English version (by Dennis King)

Three holy men turned their back on the world.
They went into the wilderness to atone for their sins before God.
They did not speak to one another for a year.
At the end of the year, one of them spoke up and said, "We’re doing well."
Another year went by the same way.
"Yes we are," said the next man.
And so another year went by.
"I swear by my smock," said the third man, "if you two won’t be still I’m going to leave you here in the wilderness!

Texts in Latin

Sample text in Ogham in Latin

Transliteration

Numus honoratur sine. Numo nullus amatur.

Translation

Money is honoured, without money nobody is loved
From: The Annals of Inisfallen of 1193
Sample text in Ogham in Ancient Irish
From: The Book of Ballymote (Leabhar Bhaile an Mhóta), written in 1390 or 1391.

| No comment yet

Rivendicazioni della domanda di brevetto europeo. Fissati i criteri e le modalita` per il deposito per via telematica della traduzione in italiano


E` stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 167 del 21 luglio 2014, il decreto direttoriale 11 luglio 2014, che fissa i criteri e le modalita` per il deposito per via telematica della traduzione in italiano delle rivendicazioni della domanda di brevetto europeo.



A decorrere dal 21 luglio 2014 sara` possibile effettuare il deposito per via telematica:

  • della traduzione in italiano delle rivendicazioni della domanda di brevetto europeo (art. 54 del codice della proprieta` industriale);
  • della traduzione in italiano, a scopo di convalida, del testo del brevetto europeo pubblicato (art. 56 del codice della proprieta` industriale) e
  • delle istanze connesse per le quali non e` previsto il pagamento di diritti di deposito.

Il deposito telematico dovra` avvenire secondo le modalita` tecniche e le informazioni riportate nell'allegato 1, che fa parte integrante del decreto.

Il deposito telematico potra` essere effettuato utilizzando l`applicativo predisposto dall`UIBM, previa registrazione, su https://servizionline.uibm.gov.it.
In relazione a ciascun deposito telematico ultimato, il sistema informativo rilascera` una ricevuta di avvenuto deposito firmata digitalmente, nella quale sono riportati gli estremi di protocollo e tutti gli elementi della domanda prodotti tramite l'applicazione web.
La nuova modalita` telematica si affianca a quella consueta cartacea, che continua ad essere disciplinata dal decreto ministeriale 13 gennaio 2010, n. 33 e successive modifiche e integrazioni.
L'avvio del deposito telematico con il nuovo sistema delle domande e delle istanze connesse riferite alle altre tipologie di titoli della proprieta` industriale sara` disciplinato con successivi decreti del Direttore Generale per la lotta alla contraffazione - Ufficio italiano brevetti e marchi del Ministero dello sviluppo economico.

Per scaricare il testo del decreto clicca qui.
Per accedere all`applicativo clicca qui.
| No comment yet

Concorso per traduttori, Università di Torino

Concorso per traduttori, Università di Torino


L’Università di Torino ha aperto un concorso pubblico, per titoli, per formare un elenco di traduttori nelle seguenti lingue straniere: inglese, francese, tedesco, spagnolo e russo ai quali verranno conferiti  incarichi di lavoro autonomo in forma di prestazione occasionale. Lo scopo è quello di acquisire figure di supporto allo svolgimento di traduzioni di testi in lingue straniere destinate alla pubblicazione scientifica o alla relazione in convegni scientifici o revisione per la presentazione di progetti di ricerca del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione. La graduatoria avrà la durata di 2 anni e la relativa efficacia decorrerà dal momento dell’avvenuta pubblicazione sul sito istituzionale dell’Ateneo. La domanda di partecipazione al concorso,  redatta in carta semplice, deve essere presentata entro il giorno 29 agosto 2014. Nel bando si legge che è ammesso l’opzione per una sola delle lingue straniere indicate, pensa l’esclusione dal concorso.

Requisiti di ammissione al concorso: non aver riportato condanne penali passate in giudicato né avere procedimenti penali in corso; possesso della Laurea o Titolo straniero equipollente. Sarà considerato titolo preferenziale: lingua straniera come lingua madre; lingua italiana come seconda lingua madre; esperienza di traduzione nella lingua richiesta; pubblicazioni in materie affini ai settori scientifici del Dipartimento; esperienze didattiche come lettori di lingua.
Incompatibilità
Il contratto per la collaborazione non può essere stipulato con:
  • il personale dell’Università degli Studi di Torino;
  • i soggetti cessati volontariamente dal servizio presso l’Università degli Studi di Torino con diritto alla pensione anticipata di anzianità;
  • i soggetti che siano cessati volontariamente dal servizio presso altro Ente pubblico o privato con diritto alla pensione anticipata di anzianità e che abbiano avuto con l’Università degli Studi di Torino rapporti di lavoro o di impiego nei cinque anni precedenti a quello di cessazione;
  • coloro che hanno un grado di parentela o di affinità, fino al quarto grado compreso, con un professore appartenente alla struttura didattica ovvero con il rettore, il direttore generale o un componente del consiglio di amministrazione dell’ateneo;
  • in tutti gli altri casi previsti dalla legge.
Tutti gli interessati possono consultare il bando di concorso per traduttori a questa pagina.
| No comment yet

Concorso per Traduttori all’Università ed alla UE, Retribuzione fino a 4300 euro al mese

Concorso per Traduttori all’Università ed alla UE, Retribuzione fino a 4300 euro al mese

L’Ufficio europeo di selezione del personale (EPSO) organizza concorsi generali per esami al fine di costituire elenchi di riserva per l’assunzione di traduttori di lingua tedesca, greca, spagnola e svedese.
Scopo dei concorsi è costituire elenchi di riserva per coprire posti vacanti da funzionario nelle istituzioni dell’Unione europea. I candidati che supereranno le selezioni con successo lavoreranno con il grado AD5, cioè con il grado iniziale di una carriera da amministratore, il cui ruolo principale è contribuire ad adempiere il mandato dell’istituzione o dell’organo di appartenenza assicurando traduzioni di alta qualità nei termini previsti e fornendo consulenza linguistica. La retribuzione di base prevista per tale livello è di di 4.349,59 euro al mese per 40 ore di lavoro alla settimana.
I requisiti di base per poter accedere al concorso sono i seguenti:
a)  Essere cittadino di uno Stato membro dell’Unione europea.
b)  Godere dei diritti civili.
c)  Essere in regola con le norme vigenti in materia di servizio militare.
d)  Offrire le garanzie di moralità richieste per le funzioni da svolgere.
e) Diploma di laurea linguistico di almeno 3 anni.
I candidati devono inoltre possedere le seguenti conoscenze linguistiche:

Opzione 1

Lingua 1: lingua principale – perfetta padronanza della lingua del concorso
Lingua 2: prima lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalla lingua 1) – conoscenza approfondita del francese o dell’inglese o del tedesco
Lingua 3: seconda lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalle lingue 1 e 2) – conoscenza approfondita del francese o dell’inglese o del tedesco

Opzione 2

Lingua 1: lingua principale – perfetta padronanza della lingua del concorso
Lingua 2: prima lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalla lingua 1) – conoscenza approfondita del francese o dell’inglese o del tedesco
Lingua 3: seconda lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalla lingua 1 e dal francese o dall’inglese o del tedesco) – conoscenza approfondita di una lingua ufficiale dell’Unione europea.
I candidati potranno presentarso solo per una delle due opzioni sopracitate, inoltre per garantire la parità di trattamento, tutti i partecipanti al concorso — compresi coloro la cui prima lingua è una delle tre lingue ufficiali suddette — devono sostenere le prove nella loro seconda lingua scelta tra queste tre lingue.
Chi fosse interesato può scaricare il bando in formato .pdf per tutti i dettagli delle graduatorie, delle modalità dettagliate di partecipazione e per l’invio della candidatura  -> concorso-traduttori-epso
E’ possibile presentare la propria candidatura attraverso la pagina delleCarriere dell’Unione Europea
Termine ultimo (compresa la convalida): 5 agosto 2014 alle ore 12:00(mezzogiorno), ora di Bruxelles

Bando dell’Università degli Studi di Torino

Anche l’Università di Torino cerca traduttori, tramite una selezione per titoli, di lingua inglese, francese, tedesco, spagnolo e russo per conferimento di incarichi di lavoro autonomo in forma di prestazione occasionale.
I requisiti per poter partecipare al bando di concorso sono:
• Possesso della Laurea o Titolo straniero equipollente.
• Non aver riportato condanne penali passate in giudicato, né avere procedimenti penali in corso che impediscano ai sensi delle vigenti disposizioni, la costituzione di rapporto di lavoro con la Pubblica Amministrazione;
Costituiscono titolo preferenziale per la scelta dei candidati:
• lingua straniera come lingua madre;
• lingua italiana come seconda lingua madre;
• esperienza di traduzione nella lingua richiesta;
• pubblicazioni in materie affini ai settori scientifici del Dipartimento;
• esperienze didattiche come lettori di lingua.
I candidati dovranno far pervenire la domanda compilata sull’apposito modulo scaricabile qui in formato .pdf -> Modulo
La domanda va redatta in carta semplice, con raccomandata A/R, e indirizzata a:
Direttore del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione
Via S. Ottavio, 20
10124 Torino.
Sul plico di spedizione indicare “Selezione pubblica cod. 2014/20/ING”.

E’ possibile inviare la documentazione anche tramite Posta Elettronica Certificata (PEC), all’indirizzo dfe@pec.unito.it
Per maggiori informazioni potete scaricare il bando in formato .pdf -> Bando Traduttori

| No comment yet

Skype Translator tradurrà chiamate

Skype Translator abbatterà le frontiere linguistiche per le chiamate. Mediante questa nuova opzione le barriere linguistiche dovrebbero essere abbattute in pochissimo tempo. In base a ciò che è emerso, questa opzione dovrebbe essere rivoluzionaria in quanto permette di tradurre automaticamente le chiamate vocali in un grandissimo numero di lingue straniere.
Mediante, quindi, Skype Translator sarà possibile effettuare delle videochiamate anche con amici, colleghi e clienti con i quali non si condivide la lingua. In effetti esistono un gran numero di programmi che forniscono la traduzione ma essi sono di difficile utilizzo. Skype Translator offre un modo nuovo di comunicare in modo fluido con chiunque e in qualunque lingua.
In Giappone la compagnia telefonica più importante, la NTT DoCoMo, ha già questo serivizio mentre il colosso statunitense Google sta lavorando ad un progetto simile. Microsoft ha quindi ragione ad aggiornare Skype con lo Skype Translator. Nella tecnologia la cosa principale è arrivare prima degli altri e Microsoft si sta muovendo in questa direzione tramite questo nuovo aggiornamento.
Questa dovrebbe essere la mossa giusta visto che c’è in ballo un mercato da trecento milioni di utenti, un terzo delle chiamate internazionali. Per ora è necessario attendere il lancio ufficiale di questa nuova funzionalità. Dopo che Skype Translator avrà fatto la sua comparsa ufficiale si potrà vedere se avrà successo.
Si preannuncia quindi, soprattutto per il mercato occidentale, una vera e propria lotta per accaparrarsi una fetta di mercato maggiore tra Skype e Google, che per ora, è in ritardo sui programmi di traduzione simultanea come è Skype Translator.
| No comment yet

Concorso per traduttori all’Unione Europea, 194 posti disponibili

Sono 194 i posti che verranno coperti dal concorso per traduttori all’Unione Europea indetto da EPSO, l’Ufficio Europeo di Selezione del Personale che cerca laureati che sappiano parlare perfettamente tedesco, greco, spagnolo o svedese, da impiegare nelle varie istituzioni della UE. Possono candidarsi anche persone senza esperienza nel settore delle traduzioni. La notizia delle selezioni è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea C 60 A del 1 marzo 2014 e sul sito internet dell’EPSO.
La selezione punta a costituire elenchi di riserva per l’assunzione di traduttori, con grado AD5 (quello iniziale) della carriera di amministratore linguistico. Ogni concorso presenta due opzioni: i candidati possono iscriversi a un solo concorso, scegliendo una sola opzione.










La scelta deve essere fatta al momento dell’invio della domanda. I concorsi sono destinati a candidati con una perfetta padronanza scritta e orale della lingua scelta e una conoscenza approfondita della prima e seconda lingua di partenza. Il ruolo principale di un amministratore linguistico è contribuire ad adempiere il mandato dell’istituzione o
dell’organo di appartenenza assicurando traduzioni di alta qualità nei termini previsti e fornendo consulenza linguistica.  I suoi compiti comprendono la traduzione e la revisione di documenti nonché ricerche terminologiche a partire da almeno due lingue di partenza verso la lingua principale. I temi trattati, spesso complessi, sono generalmente di natura politica, giuridica, economica, finanziaria, scientifica, tecnica e riguardano tutti i settori di attività dell’Unione europea.



Concorso per traduttori all’Unione Europea, requisiti di ammissione

Condizioni generali
  • essere cittadino di uno Stato membro dell’Unione europea;
  • godere dei diritti civili;
  • essere in regola con le norme vigenti in materia di servizio militare;
  • offrire le garanzie di moralità richieste per le funzioni da svolgere.
Titolo di studio

Un livello d’istruzione corrispondente a un ciclo completo di studi universitari della durata di almeno tre anni, certificato da un diploma di laurea.

Conoscenze linguistiche

Opzione 1
  • lingua principale: perfetta padronanza della lingua del concorso;
  • prima lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalla lingua 1): conoscenza approfondita del francese o dell’inglese o del tedesco;
  • seconda lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalle lingue 1 e 2): conoscenza approfondita del francese o dell’inglese o del tedesco.
Opzione 2
  • lingua principale: perfetta padronanza della lingua del concorso;
  • prima lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalla lingua 1): conoscenza approfondita del francese o dell’inglese o del tedesco;
  • seconda lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalla lingua 1 e dal francese o dall’inglese o del tedesco): conoscenza approfondita di una lingua ufficiale dell’Unione Europea.
Conformemente alla sentenza pronunciata dalla Corte di giustizia dell’Unione europea (Grande Sezione) nella causa C-566/10 P, Repubblica italiana/Commissione, le istituzioni dell’Unione motivano nell’ambito del presente concorso la limitazione della scelta della seconda lingua a un numero ristretto di lingue ufficiali dell’Unione.
“Secondo una prassi consolidata nelle istituzioni dell’Unione europea – si legge nel bando del concorso per traduttori all’Unione Europa – il francese, l’inglese e il tedesco sono le lingue maggiormente utilizzate nella comunicazione interna e che meglio rispondono alle esigenze dei servizi anche in termini di comunicazione esterna e di gestione dei fascicoli. Inoltre, il francese, l’inglese e il tedesco sono le lingue straniere più diffuse e apprese nell’Unione europea. Ciò conferma che la padronanza di almeno una di queste lingue corrisponde all’attuale livello di istruzione e competenza professionale che può essere richiesto per candidarsi a un posto di lavoro nelle istituzioni dell’Unione Europea. Pertanto, per conciliare l’interesse del servizio con le capacità dei candidati e tenendo conto dell’ambito specifico del presente concorso, è legittimo organizzare prove in francese, inglese e tedesco. In tal modo si assicura che, a prescindere dalla loro prima lingua, tutti i candidati padroneggino a livello operativo almeno una di queste tre lingue ufficiali. Un esame delle competenze specifiche così condotto permette alle istituzioni dell’Unione di valutare se i candidati sono in grado di essere immediatamente operativi in un ambiente simile a quello in cui dovranno
lavorare. Per le stesse ragioni viene limitata anche la scelta delle lingue usate nella comunicazione tra i candidati e l’istituzione e per compilare l’atto di candidatura. Ciò consente anche di paragonare tra loro e di controllare le informazioni fornite dai candidati nell’atto di candidatura. Inoltre, per garantire la parità di trattamento, tutti i partecipanti al concorso — compresi coloro la cui prima lingua è una delle tre lingue ufficiali suddette — devono sostenere le prove nella loro seconda lingua scelta tra queste tre lingue”.
Prove di selezione
La selezione dei candidati avverrà attraverso un test di accesso (che valuterà ragionamento verbale, numerico e astratto, e comprensione linguistica), prove di traduzione e del centro di valutazione.
C’è tempo fino alle 12 del 5 agosto 2014 (ora di Bruxelles) per inviare la propria candidatura online, seguendo le istruzioni contenute nel bando del concorso per traduttori all’Unione Europea.
Trovi tutte le informazioni sul concorso a questa pagina del sito dell’EPSO. Cliccando sul link “Notice of competition” accederai alla schermata dalla quale scaricare il bando, anche in italiano.
| No comment yet

Dietro al lavoro dello scrittore: intervista a Silvia Soccio, editor, traduttrice e interprete

Dietro al lavoro dello scrittore: intervista a Silvia Soccio, editor, traduttrice e interprete

Quanto lavoro c’è dietro a un libro, oltre al lavoro creativo dello scrittore stesso?

Noi del Giornale di Montesilvano lo abbiamo chiesto a Silvia Soccio, editor freelance, traduttrice e interprete.

Silvia Soccio ha conseguito  la  laurea in  Traduttori  e  Interpreti  presso l’Università  G. D’Annunzio  di Pescara  nel  2009  e,  da  allora si occupa  di  traduzioni  dallo spagnolo, francese  e  inglese  verso l’italiano,  di editing,  correzione  e impaginazione di romanzi, racconti, saggi, articoli e poesie.
Ha  corretto  diversi  testi  per  conto  di  scrittori  abruzzesi, spaziando  dalla fantascienza alla saggistica.
Attualmente collabora con un antropologo catalano (Josep Maria Fericgla) per la traduzione e pubblicazione dei suoi saggi in italiano.
Si dedica, inoltre, all’organizzazione di eventi culturali e presentazioni insieme al collega Alessio Masciulli per la promozione di autori emergenti.

Cara  Silvia,  innanzitutto  ti  ringrazio  per  aver  accettato  di  essere intervistata da me. Come ti è accaduto di appassionarti alla scrittura?

Cara  Ilaria,  grazie  a  te  per  avermi  dato  l'opportunità  di  essere intervistata. Più che di scrittura in realtà sono appassionata di lettura. Ho sempre adorato leggere e sto cercando di far convergere questa mia passione con il lavoro. Leggere lavorando, lavorare leggendo.

Hai  fatto  studi  linguistici,  sicuramente  questo  ti  ha  condizionato  in questa tua scelta professionale o è viceversa, ossia la passione per la scrittura, che in qualche modo ti ha indirizzato verso questi studi?

La scelta di studiare lingue è scaturita dalla mia passione per i viaggi, dalla curiosità di conoscere altre culture, altri modi di vivere,  altri suoni. Poi,  strada  facendo,  ho  capito  che  volevo  diventare  traduttrice editoriale, quindi l'idea del libro mi ha sempre accompagnata e questa resta  la  mia  passione  principale.  Addentrandomi  nella  realtà  della traduzione editoriale, mi sono resa conto che avrei potuto sfruttare le nozioni  e  i  meccanismi  della  traduzione  anche  per  la  correzione  di romanzi e saggi in lingua italiana. Per quanto possano sembrare due operazioni  distinte  e  distanti,  in  realtà  sono  molto  affini.  L'analisi profonda  della  lingua  le  accomuna,  il  penetrarla  fino  a  giungere all’essenza della parola esplicita o implicita.

Collabori con lo scrittore Alessio Masciulli: come è nato questo progetto artistico condiviso?

La  collaborazione  con  Alessio  Masciulli  è  nata  mentre  mi  stavo occupando di organizzare una presentazione per conto della scrittrice Siria Evangelista. E' grazie a lei che ci siamo incontrati. Mentre ero con Siria alla Mondadori di Chieti  Scalo, e stavamo parlando con Luigi, il proprietario,  per  organizzare  la  presentazione,  lui  ci  ha  parlato  di Alessio, dicendoci che avrebbe tenuto una presentazione proprio nella sua libreria, di lì a qualche giorno.  Così andai a conoscerlo, gli chiesi dei consigli  su  come  impostare  la   presentazione  e  lui,  mi  ricordo,  fu disponibilissimo e non esitò neanche un attimo a svelarmi tutto quello che aveva imparato durante quegli anni. Andò a finire che facemmo insieme  la  presentazione  di  Siria  e,  successivamente,  Alessio  mi coinvolse in altri progetti, aprendomi tante porte. Non lo ringrazierò mai abbastanza. Da allora abbiamo cominciato a collaborare organizzando eventi culturali. Il  prossimo in cantiere, per fine agosto. Ma è ancora presto per svelare i dettagli...

Cosa vuol dire curare l' editing di un romanzo, sia in termine tecnico che di impegno necessario?


Curare l'editing di un romanzo vuol dire lavorare in profondità sul testo, partendo  dallo  strato  più  esterno,   quindi  dalla  grammatica  e ortografia, per scendere a mano a mano sempre più all'interno, verso la sintassi, il lessico, la semantica, lo stile, il significato. Nel caso del romanzo, oltre alla semplice correzione di refusi ed errori, l'editor deve rendere il testo fluido, se non lo è già, deve controllare che fabula e intreccio  siano  ben
strutturati,  che  i  riferimenti  spaziali  e  temporali siano  corretti  e  coerenti  in  tutto  il  testo,  che  i
personaggi  siano caratterizzati  in  modo  logico  e  che  aderiscano  al  loro  registro linguistico,  che  siano
verosimili.  Si  tratta  di  un  lavoro  mirato  a rafforzare compattezza, coerenza e fluidità, rielaborando, qualora ce ne fosse bisogno, i punti deboli. Il tutto stando sempre molto attenti a non prevaricare mai l'autore, in un continuo gioco di equilibrio che si muove sempre sulla corda dello stile proprio dell'autore. Grazie al profondo rispetto che nutro verso il lavoro  di creazione dello scrittore, più che modificare il testo io tendo sempre a proporre soluzioni alternative e discuto con lui ogni singolo cambiamento.  Non  modifico
mai  nulla  se  non  ho  il  consenso  dello scrittore.  Questo rapporto di fiducia è indispensabile, a mio avviso, per Il progetto che fino ad ora mi ha dato più soddisfazione in assoluto è quello  della  traduzione  del
saggio  di  antropologia,  perché  è  stato  il primo  e  perché  l’ho  portato  avanti  da  sola,  dalla  ricerca
della  casa editrice per la pubblicazione, al rapporto con la casa editrice spagnola per  la  cessione  dei
diritti,  il  contatto  diretto  con  l’autore  che  sono andata a conoscere personalmente a Barcellona. Insomma l’ho curato a 360 gradi. E spero che questo libro sia solo il primo della lunga serie di testi scritti da questo autore che mi auguro di far conoscere al pubblico italiano. Ovviamente sono molto soddisfatta anche di tutti i testi che ho corretto e revisionato in questi anni per conto di autori locali. È a loro che devo il mio ingresso in punta di piedi nel mondo editoriale.

Quale delle lingue da te conosciute, a parte l’italiano, senti più tua e per quali motivazioni?


Come forse potrete intuire dalla risposta precedente, la lingua che più di tutte sento mia è lo spagnolo. Ho sempre subito il suo fascino, la sua musicalità, la sua sensualità. Ho anche vissuto in Spagna per un periodo e lì ho avuto modo di innamorarmi perdutamente di questa lingua e di addentrarmi nella cultura dalla quale è nata, con tutte le contaminazioni e  influenze arabe che la rendono così  evocativa.  Anche se mi  sento totalmente a mio agio con lo spagnolo, tutte le lingue mi affascinano moltissimo, i suoni diversi dall’italiano hanno sempre scatenato in me fantasie di luoghi lontani che avrei voluto e voglio visitare. Ogni lingua è speciale e racconta la realtà attraverso suoni diversi che si uniscono e si accostano per formare un lessico “altro”,  per descrivere il  mondo da un’altra prospettiva e offrire un punto di vista nuovo a chi si addentra tra  le  sue  parole  misteriose  e  i  suoi  suoni  carichi  di  significati  da scoprire.

| No comment yet

Vaticano, il sito internet anche in arabo


È un «dono del Santo Padre» in occasione dal viaggio in Terra Santa. «Con il tempo saranno incrementate le traduzioni disponibili»


Il sito internet del Vaticano è da ieri disponibile anche in lingua araba. «A partire da oggi, come dono del Santo Padre per i fedeli di lingua araba, è disponibile in arabo - ha riferito un Bollettino della sala stampa vaticana - il sistema Vatican.va, che comprende il sito web www.vatican.va, il sito mobile, il widget, l'app vatican.va per Android e per Apple, per mobili e tablet».

«Con il tempo - annuncia il Vaticano - saranno incrementate le traduzioni disponibili nel sito».

Un "regalo" pensato in occasione del viaggio papale in Terra Santa dove sono tanti i cristiani di lingua araba.
| No comment yet

Luciano Canfora, ''Salviamo la traduzione dei classici, strumento di comprensione tra i popoli''

Al Salone Internazione del Libro di Torino il filologo, storico e saggista Luciano Canfora ha discusso dell'importanza dell'attività di traduzione dei testi classici con Renata Colorni, Ernesto Franco, Elena Loewenthal e Nuccio Ordine
TORINO - ''Prima che la politica ci abitui all'idea di un mondo di totale incomprensione, di tutti contro tutti, salviamo i classici e le traduzioni''. Con queste sentite parole Luciano Canfora ha concluso il suo intervento al Salone del Libro di Torino nell'ambito dell'incontro ''Tradurre i classici''. Insieme a lui hanno affrontato l'argomento Renata Colorni, traduttrice che lavora da ormai vent'anni con Arnoldo Mondadori Editore per cui dirige i Meridiani,Ernesto Franco, scrittore, traduttore e direttore editoriale di Einaudi, e Nuccio Ordine, filosofo italiano che dirige tre collane di classici per la casa editrice francese Belles Lettres. Ha mediato l'incontro la scrittrice, studiosa di Ebraistica e traduttrice Elena Loewenthal.
CLASSICO E' CIO' CHE SI CONSERVA E SI RINNOVA - Collane come i Meridiani, i Classici Bompiani con testo originale a fronte e la nuova serie avviata da Einaudi testimoniano come una traduzione di qualità sia fondamentale per consentire il nostro rapporto e la nostra comprensione dei testi classici. Come sottolineato da Elena Loewenthal, però, "tradizione non significa soltanto, letteralmente, trasportare qualcosa nel tempo, significa anche cambiamento. Classico è di sicuro ciò che fa parte del passato, ma è anche ciò che è oggetto di imitazione, il modello con cui continuamente ci si confronta e che continuamente si rinnova. Il concetto di classico non è associato solo alla conservazione, ma anche all'innovazione". Ecco peerchè la traduzione non si può mai intendere come un lavoro concluso, ma è un'attività di continuo e infinito avvicinamento a un oggetto che è impossibile raggiungere.
LA TRADUZIONE, UNA CONTINUA MARCIA DI AVVICINAMENTO - E' perfettamente d'accordo con questa idea Luciano Canfora, che si rivolge ai numerosi ragazzi - "probabilmente costretti a partecipare", scherza - e agli insegnanti presenti in sala chiedendo: "Cosa rende ostico il compito della traduzione dal greco e dal latino per i ragazzi? L'idea che ci sia un'unica traduzione giusta che loro devo 'indovinare'. In realtà la traduzione è una marcia di avvicinamento continuamente in corso. Le traduzioni possibili sono infinite, e nel tempo se ne susseguono di diverse. Bisognerebbe far partecipare lo studente a questa marcia, a questo lavoro in corso, a questo esercizio".
LA TRADUZIONE, STRUMENTO DI DIALOGO TRA I POPOLI - Sull'utilità di questo esercizio per la mente, Canfora non ha alcun dubbio. "Mi viene in mente un suggerimento di Carducci: se volete imparare a scrivere, dovete tradurre dal francese e dal latino. E' vero: l'esercizio di traduzione è il più formativo e dinamico per la mente, tanto più per i testi che sono lontani da noi, perché più numerosi sono i loro 'silenzi'. Questi danno infatti per scontate tante cose che per noi scontate non sono. E allora occorre usare l'intuizione", prosegue il filologo raccontando la meraviglia di questo lavoro. "Se traduciamo in fila le parole di un testo greco, raramente ne viene fuopri un senso: è qui che deve intervenire l'elemento connettivo dell'intuizione". E ancora Canfora afferma che "la traduzione è il veicolo fondamentale della chiarezza. Quando leggiamo il testo di un pensatore particolarmente profondo, verrebe spontaneo chiedere: dimmelo in un'altra lingua!" E poi la traduzione è lo strumento di comprensione tra i popoli. "Tutte le letterature che conosciamo sono letterature di traduzione. E' questo il modo in cui i popoli dialogano tra loro". Ecco perchè continuare a tradurre i classici è un atto di resistenza alla divisione.
| No comment yet

Come evolve la traduzione: la relazione tra arti e consuetudini sociali diverse

Un convegno internazionale nell’Aula Magna della Biblioteca Universitaria sul tema della traduzione. Ospiti di diverse provenienze parleranno di lingue, stili, culture e linguaggi espressivi che si intrecciano.


“Tradition, Translation, Transformation” è il nome del Convegno internazionale che si tiene il 5 e 6 maggio nell’Aula Magna della Biblioteca Universitaria per iniziativa della Japan Society for the Promotion of Science (all'interno di un programma della Tokyo University of Foreign Studies), del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna e del Laboratorio di ricerca sulle città dell'Istituto di Studi Superiori, con la collaborazione dell'Istituto di Studi Avanzati dell’Università di Bologna.

Il convegno, terzo appuntamento di un ciclo tematico dedicato alla “trasformazione” come fenomeno legato all’attraversamento delle lingue e delle culture, ospita specialisti di varie nazionalità operanti non solo in Italia, ma anche negli Stati Uniti, nella Federazione Russa, in Svizzera e in Giappone a confronto con diversi campi di studio: letteratura, traduzione, architettura, cinema, danza, teatro.

Se la prima sezione, “I dolori del giovane traduttore”, è dedicata alla pratica della traduzione letteraria, soprattutto nelle aree linguistiche tedesca, inglese, giapponese e italiana, la seconda, “L'incontro con l'Altro”, affronta la molteplicità dei linguaggi e dei contesti, concependo la traduzione come tendenza alla trasformazione dei codici percettivi dell'esperienza estetica. La terza sezione, “Looking East, Looking West”, esplora i rapporti culturali, non solo letterari, tra Giappone, Russia e Germania, mentre le sezioni conclusive analizzano la frontiera della traduzione come esperienza creativa, continuamente in tensione tra il raggiungimento di una lingua universale e il senso del limite, dell'inconoscibile, dell'incomunicabile.
| No comment yet

Era un grande traduttore il ghost writer di Salgari

Era un grande traduttore il ghost writer di Salgari

Si delinea la figura del vercellese Mario Casalino, autore di due «falsi»

R. M.
VERCELLI
Un romanzo salgariano scritto da Mario Casalino
Un matrimonio quasi quarantenne, le frequentazioni con Eugenio Treves e Giulio Cesare Faccio, la morte a Milano negli Anni Settanta. Cominciano ad avere contorni più netti la figura di Mario Casalino, il giornalista e scrittore che fu un ghost writer di Emilio Salgari.  

Il nome di Mario Casalino, autore di due romanzi pubblicati negli Anni Trenta, è una scoperta recente del giovane studioso veneto Maurizio Sartor, che l’ha condivisa con Felice Pozzo, esperto salgariano che con Casalino ha in comune la città natale: Vercelli. Pozzo ha continuato le ricerche e, pochi giorni dopo la pubblicazione della scoperta su La Stampa, è risalito, anche con l’aiuto del Comune, ad altri dati sull’ultimo ghost writer del padre del Corsaro Nero. C’è anche un disegno, messo a disposizione da Sartor, che lo ritrae con gli occhiali, una massa di capelli ricci e il profilo arguto.  

Mario Casalino, nato a Vercelli il 19 settembre del 1895, sempre a Vercelli si è sposato, nel 1932, con Natalina Delpiano. A Milano, invece, a 76 anni appena compiuti, ha chiuso gli occhi sul mondo. Oggi però riposa al cimitero di Billiemme, in una piccola tomba nel campo di San Wermondo. Evidentemente voleva tornata «a casa», in quella città in cui negli Anni Venti aveva frequentato due tra i maggiori esponenti della cultura locale dell’epoca: Eugenio Treves e Giulio Cesare Faccio. «A Faccio – racconta Felice Pozzo – aveva donato con dedica autografa le proprie opere Approdi, poesie del 1920, e I fiori dell’istinto, racconti del 1923 conservati alla Biblioteca civica». 

Negli Anni 30 Mario Casalino si occupa di giornalismo e narrativa: firma, oltre ai due «falsi» salgariani, I cannibali dell’Oceano Pacifico e I prigionieri delle Pampas, editi da Bemporad, anche Romanzo d’amore, pubblicato da Carabba. «Non c’è dubbio però – prosegue Pozzo – che Casalino trovi la propria strada maestra, immediatamente dopo, nella traduzione di opere straniere, dimostrando di conoscere perfettamente l’inglese». Si sapeva della sua prima traduzione italiana di Emma di Jane Austen, ma nel 1945 l’autore vercellese mette mano anche a Persuasione, l’opera uscita postuma dell’autrice. Ed è sempre una «prima» italiana. Se in questo caso pubblica con piccoli editori, Ultra e Denti, Casalino poi lavorerà come traduttore anche per grandi nomi: Sonzogno, Mondadori, Rizzoli.  

Traduce dall’inglese Marc Twain, James Oliver Curwood, John Galsworthy, Arnold Bennet e George Moore. Anche quell’Elizabeth Gaskell (e siamo nel 1950) che con il suo Il paese delle nobili signore piacque tanto a Dickens. Ma non manca all’appello nel suo lavoro di traduttore anche il francese con Honoré del Balzac e, quasi a collegarsi simbolicamente con Salgari e l’avventura, un romanzo di Jules Verne, Il capitano Hatteras. 
| No comment yet

TRIBUNALE DI PISA – RACCOLTA FIRME PER RIPRISTINO SERVIZIO ASSEVERAZIONE TRADUZIONI E PERIZIE

TRIBUNALE DI PISA – RACCOLTA FIRME PER RIPRISTINO SERVIZIO ASSEVERAZIONE TRADUZIONI E PERIZIE


Continua la raccolta firme per la lettera con cui si richiede il ripristino del servizio di asseverazione traduzioni e perizie presso il Tribunale di Pisa, sospeso dal giugno scorso.

La lettera, che sarà indirizzata al Presidente del Tribunale, può essere firmata da tutti i professionisti che si avvalgono del servizio di asseverazione del Tribunale di Pisa (traduttori, geometri, architetti, ingegneri, avvocati, psicologi, agenti assicurativi)… e da tutti i cittadini che ritengono che questo sia un servizio importante per la città di Pisa.

COME FIRMARE?
- Chi ha la firma digitale può inoltrarla via mail agli indirizzi riportati sotto. E’ possibile inviare anche la propria firma scansionata, unendo alla mail il proprio indirizzo e il numero di un documento di identità valido (Patente o Carta di identità).

- E’ possibile anche firmare per iscritto, dietro appuntamento con Paola Furini o Veronica Drugas, promotrici dell’iniziativa.

Lettera e lista sono disponibili presso gli Studi di:
Paola Furini : Via Enrico Novelli, 25 (zona Cisanello). E-mail: p.furini@gmail.com. Tel.: 349/1906033
Veronica Drugas: Via G.C. Abba, 1. E-mail: vdrugas@yahoo.com. Tel.: 333/1863650
| No comment yet

Il Premio Nazionale per la Traduzione 2013 Ilide Carmignani docente d'eccezione al Liceo San Pellegrino

Il Premio Nazionale per la Traduzione 2013 Ilide Carmignani docente d'eccezione al Liceo San Pellegrino

Ilide Carmignani è a Misano Adriatico fino a sabato come docente e coordinatrice del laboratorio di traduzione dallo spagnolo del corso di alta specializzazione "Tradurre la Letteratura"

Si può dire che sia la voce italiana di Luis Sepúlveda, dello scrittore cileno, infatti, ha tradotto la maggior parte dei romanzi, ma si cimenta anche con la scrittura di Roberto Bolaño, e di altri nomi altisonanti della letteratura in lingua spagnola da Gabriel García Márquez a Jorge Luise Borges a Pablo Neruda. Lei è Ilide Carmignani alla quale lo scorso dicembre è stato assegnato il Premio Nazionale per la Traduzione 2013, premio ideato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per valorizzare quei traduttori e editori italiani e stranieri che contribuiscono alla diffusione della cultura italiana all’estero e della cultura straniera in Italia.

Ilide Carmignani è a Misano Adriatico fino a sabato come docente e coordinatrice del laboratorio di traduzione dallo spagnolo del corso di alta specializzazione “Tradurre la Letteratura”, in svolgimento alla Fondazione Universitaria San Pellegrino di Misano Adriatico e al quale partecipano traduttori da tutta Italia. “Non mi aspettavo l’assegnazione del Premio Nazionale per la Traduzione 2013 – afferma Ilide Carmignani, con alle spalle una professionalità affinata in 25 anni di lavoro e la traduzione di un centinaio di libri – è un riconoscimento molto gradito perché viene assegnato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Avevo già ricevuto qualche anno fa il Premio dell'Istituto Cervantes ma un Premio italiano fa davvero piacere, soprattutto perché viene assegnato a un traduttore puro, ossia una persona che ha fatto della traduzione il suo mestiere e quindi è un riconoscimento per chi traduce”.

La Carmignani ha tradotto anche l’ultima fatica letteraria di Luis Sepúlveda “Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza” un successo editoriale degli ultimi mesi. “È un libro fortunato – afferma – è uscito lo scorso novembre ed è stato in testa alle classifiche dei libri più venduti. Quando traduco i libri di Sepúlveda per i ragazzi li considero particolarmente importanti perché poi vengono adottati dalle scuole e sono quei testi su cui si formano i giovani, i quali vengono in contatto con la lingua della narrativa e quindi c’è una grande esigenza di qualità”.

In questo momento, rivela la Carmignani, sta lavorando su altri autori come Roberto Bolaño del quale uscirà presto la sua traduzione dei “Detective Selvaggi”, un libro che la Carmignani definisce bellissimo, un capolavoro di un migliaio di pagine che le ha richiesto due anni di lavoro, lavoro fatto di ricerca per la ricchezza dei linguaggi utilizzati e per lo sforzo di dominare il materiale e tenere a mente la mole di informazione. L’altro scrittore su cui si sta concentrando è Cortázar e il libro “Un certo Lucas”.

Il Premio Nazionale per la Traduzione 2013 Ilide Carmignani docente d'eccezione al Liceo San Pellegrino
„In queste giornate la Carmignani incontrerà e insegnerà a giovani che aspirano anche loro a fare della traduzione il proprio mestiere e a loro lancerà il messaggio di: “Avere sempre tanta curiosità perché in un mondo che cambia velocemente occorre sempre guardarsi intorno e avanti, e avere anche un po’ di irrequietezza che serve a non accontentarsi, a non adagiarsi e a essere un passo avanti. E poi naturalmente serve tanta passione”
| No comment yet

Le traduzioni barbariche

Le traduzioni barbariche

"A welcome sign, including various translations of the word "Welcome," hangs in the student center foyer Friday. Many translations of the word in Middle Eastern languages on various banners were covered with black paint by maintenance crews after they were found to be misspelled"


Con il sopraggiungere delle grandi fiere internazionali di settore, torna a riproporsi l’annoso problema della produzione dei materiali di comunicazione in lingua straniera.

La premessa non vuole affatto dare la stura all’usuale piagnisteo sulla scarsa confidenza di noi italiani con gli altrui idiomi, bensì segnalare la leggerezza con cui alcuni potenziali stakeholder stranieri reputano di poter entrare in contatto con l’italico popolo degli operatori del settore semplicemente affidandosi ai traduttori online.

“Volevamo avertirvi che XXX sara presente all borsa del turismo”, oppure “Vi invitiamo sull nosto stand” sono solo alcuni esempi – assolutamente reali, lo garantisco – degli infelici messaggi di invito piovuti nelle caselle di posta di noi addetti ai lavori in questi giorni. 
Il fatto ancora più incredibile è che con altrettanta sguaiata disinvoltura spesso si proceda alla preparazione di dépliant, cataloghi, comunicati stampa e siti web che di italiano hanno soltanto in bella vista l’illusoria icona del nostro tricolore. 

Pertanto: allo sterminato popolo di stranieri che – legittimamente – ci chiede da anni un maggiore impegno nell’apprendimento delle loro lingue, credo sia giunta l’ora di domandare almeno pari serietà ed accortezza nel maneggiare la nostra. 
I poeti che nell’antichità traducevano dal greco definivano questa operazione “vortere barbare”: cioè volgere dalla nobile lingua ellenica al barbaro latino. E vi si dedicavano con grande attenzione e rispetto. Ma, soprattutto, con una competenza che oggi - a dispetto delle valanghe di libri, di corsi e master universitari in marketing e comunicazione - qualcuno continua a relegare con imperdonabile tracotanza ai traduttori virtuali del web.