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Il nuovo “viral english” di Renzi con traduzione improbabile annessa

Il premier Matteo Renzi, ospite al Council of Foreign Relations, ha regalato un’altra performance imbarazzante quanto di sicuro virale che su Youtube sta difatti già raccogliendo numerose reazioni a metà tra l’insulto diretto ed un profondo senso di vergogna.



Dopo essere stato “celebrato” in uno degli esilaranti video del noto youtubers Christian Ice, il nostro primo Ministro è stato difatti tradotto in alcuni punti del suo discorso anche da diversi utenti, tra cui uno che in particolare ha voluto elencare in 10 punti le parti più “non sense” dello “speech” targato Renzi. Riportiamo il commento di seguito. Attenzione: sono presenti espressioni piuttosto “colorite” che potrebbero urtare la sensibilità di qualche lettore, ergo vi consigliamo di procedere alla lettura del testo solo se siete abbastanza tolleranti nei confronti del turpiloquio.

“1) “Io sono prendere forma culo del mio futuro”. 2) “Cambiare fuori-stessi per tornare indietro di essere Italia. Tornare indietro di essere Italia significa alcune cose, propenso-al-fisting”. 3) “Di più votato in Europa, più del partito di Angela Merkel, questo ovviamente per italiano è una molto importante ragione di orgoglio, più o meno nel coglione (bocchinaro), calcio, partita, anche se dopo questi campionati mondiali non discutiamo più del coglione (bocchinaro)”. 4) “Negli ultimi cinque anni l’Italia ha perso più o meno cinque pinte nel posizionamento dei disoccupati”. 5) “E’ l’unica ragione di salvare in questo momento il il il il il climax”. 6) “Ero davvero ascesa della zuppa l’ultima volta in cui ho visitato la Silicon Valley”. 7) “La mia sfida è cambiare urca urca visione, urca atteggiamento, urca significa una rivoluzione radicale, non una rivoluzione del Simply, nella mentis formale, nella mentalità, di politici in Italia”. 8) “La sessualità italiana in passato, di restare sul bordo, difendersi, ma diamo la possibilità di sopra e saltare”. 9) “È impossibile noi abbiamo una azienda di aerei che fallisce, quindi noi siamo aperti agli investitori per Alitalia, per esempio il sidjekfhsk, com se disc ehm ehm ehm, steel, acciaio, si steel ok, e siderurgia come si dice?” 10) “Ora noi in Italia per diventare giudice con un corso, con una gara pubblica, l’elfo dei vincitori sono donne ora, più dell’elfo“.

Ora si potrebbe pensare che questo elenco è frutto di un’interpretazione satirica, di una traduzione inventata e invece no: a parte qualche piccola e risibile “forzatura”, è esattamente così che il discorso del Premier è stato recepito da chi conosce l’importanza fondamentale della pronuncia inglese e ne coglie le diverse sfumature. Es:  il pronome “us” (noi) pronunciato “ass” e non “hus” significa appunto “culo”. Al minuto 9:05, per prendere in analisi un altro esempio, a chi parla correttamente l’inglese Renzi ha detto qualcosa tipo:”Fuck us and the past”, che tradotto letteralmente significa “fanc…noi ed il passato”. In realtà voleva dire:“Is fucoused on the past”, ovvero “è focalizzato sul passato”. Le risatine in sottofondo confermano che la platea ha sentito proprio ciò che dicevamo e cioè la prima versione autoparodistica, che fa apparire il nostro primo ministro come lo stereotipo perfetto dell’italiano che tenta di parlare inglese magistralmente riassunto nel video “The Italian man who went to malta” che vi consigliamo di vedere, o meglio di ascoltare, per farvi un’idea dell’idea che il presidente del Consiglio sta trasferendo all’estero.

Di seguito, invece, il video integrale dell’intervento


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Roma, inglese improbabile: ecco la traduzione del parking

Roma, inglese improbabile: ecco la traduzione del parking



Che in Italia in pochi sappiano l’inglese è cosa purtroppo assai risaputa. Ma che addirittura non si riesca a fare nemmeno una banalissima traduzione per un’indicazione stradale nella città più famosa del mondo, visitata ogni anno da milioni di turisti, è decisamente vergognoso e va oltre ogni previsione. Su un parcometro a Roma, vicino allo Stadio Olimpico, è apparso un cartello con la scritta in italiano ‘biglietti per sole moto’ e al di sotto quella che dovrebbe essere la traduzione in inglese ‘ticket for sun motion’. Il programma di traduzione usato o il genio italico che si è cimentato nell’opera ha tradotto l’avverbio ‘sole’ con ‘sun’, che significa sole nel senso dell’astro celeste e ‘moto’ intesa in italiano come mezzo di trasporto a due ruote con ‘motion’ che significa moto nell’accezione di gesto, movimento. Sarebbe bello pensare che quel cartello sia opera di un burlone che vuole irridere i turisti, ma purtroppo non è così.
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Rivendicazioni della domanda di brevetto europeo. Fissati i criteri e le modalita` per il deposito per via telematica della traduzione in italiano


E` stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 167 del 21 luglio 2014, il decreto direttoriale 11 luglio 2014, che fissa i criteri e le modalita` per il deposito per via telematica della traduzione in italiano delle rivendicazioni della domanda di brevetto europeo.



A decorrere dal 21 luglio 2014 sara` possibile effettuare il deposito per via telematica:

  • della traduzione in italiano delle rivendicazioni della domanda di brevetto europeo (art. 54 del codice della proprieta` industriale);
  • della traduzione in italiano, a scopo di convalida, del testo del brevetto europeo pubblicato (art. 56 del codice della proprieta` industriale) e
  • delle istanze connesse per le quali non e` previsto il pagamento di diritti di deposito.

Il deposito telematico dovra` avvenire secondo le modalita` tecniche e le informazioni riportate nell'allegato 1, che fa parte integrante del decreto.

Il deposito telematico potra` essere effettuato utilizzando l`applicativo predisposto dall`UIBM, previa registrazione, su https://servizionline.uibm.gov.it.
In relazione a ciascun deposito telematico ultimato, il sistema informativo rilascera` una ricevuta di avvenuto deposito firmata digitalmente, nella quale sono riportati gli estremi di protocollo e tutti gli elementi della domanda prodotti tramite l'applicazione web.
La nuova modalita` telematica si affianca a quella consueta cartacea, che continua ad essere disciplinata dal decreto ministeriale 13 gennaio 2010, n. 33 e successive modifiche e integrazioni.
L'avvio del deposito telematico con il nuovo sistema delle domande e delle istanze connesse riferite alle altre tipologie di titoli della proprieta` industriale sara` disciplinato con successivi decreti del Direttore Generale per la lotta alla contraffazione - Ufficio italiano brevetti e marchi del Ministero dello sviluppo economico.

Per scaricare il testo del decreto clicca qui.
Per accedere all`applicativo clicca qui.
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Concorso per traduttori, Università di Torino

Concorso per traduttori, Università di Torino


L’Università di Torino ha aperto un concorso pubblico, per titoli, per formare un elenco di traduttori nelle seguenti lingue straniere: inglese, francese, tedesco, spagnolo e russo ai quali verranno conferiti  incarichi di lavoro autonomo in forma di prestazione occasionale. Lo scopo è quello di acquisire figure di supporto allo svolgimento di traduzioni di testi in lingue straniere destinate alla pubblicazione scientifica o alla relazione in convegni scientifici o revisione per la presentazione di progetti di ricerca del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione. La graduatoria avrà la durata di 2 anni e la relativa efficacia decorrerà dal momento dell’avvenuta pubblicazione sul sito istituzionale dell’Ateneo. La domanda di partecipazione al concorso,  redatta in carta semplice, deve essere presentata entro il giorno 29 agosto 2014. Nel bando si legge che è ammesso l’opzione per una sola delle lingue straniere indicate, pensa l’esclusione dal concorso.

Requisiti di ammissione al concorso: non aver riportato condanne penali passate in giudicato né avere procedimenti penali in corso; possesso della Laurea o Titolo straniero equipollente. Sarà considerato titolo preferenziale: lingua straniera come lingua madre; lingua italiana come seconda lingua madre; esperienza di traduzione nella lingua richiesta; pubblicazioni in materie affini ai settori scientifici del Dipartimento; esperienze didattiche come lettori di lingua.
Incompatibilità
Il contratto per la collaborazione non può essere stipulato con:
  • il personale dell’Università degli Studi di Torino;
  • i soggetti cessati volontariamente dal servizio presso l’Università degli Studi di Torino con diritto alla pensione anticipata di anzianità;
  • i soggetti che siano cessati volontariamente dal servizio presso altro Ente pubblico o privato con diritto alla pensione anticipata di anzianità e che abbiano avuto con l’Università degli Studi di Torino rapporti di lavoro o di impiego nei cinque anni precedenti a quello di cessazione;
  • coloro che hanno un grado di parentela o di affinità, fino al quarto grado compreso, con un professore appartenente alla struttura didattica ovvero con il rettore, il direttore generale o un componente del consiglio di amministrazione dell’ateneo;
  • in tutti gli altri casi previsti dalla legge.
Tutti gli interessati possono consultare il bando di concorso per traduttori a questa pagina.
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Concorso per Traduttori all’Università ed alla UE, Retribuzione fino a 4300 euro al mese

Concorso per Traduttori all’Università ed alla UE, Retribuzione fino a 4300 euro al mese

L’Ufficio europeo di selezione del personale (EPSO) organizza concorsi generali per esami al fine di costituire elenchi di riserva per l’assunzione di traduttori di lingua tedesca, greca, spagnola e svedese.
Scopo dei concorsi è costituire elenchi di riserva per coprire posti vacanti da funzionario nelle istituzioni dell’Unione europea. I candidati che supereranno le selezioni con successo lavoreranno con il grado AD5, cioè con il grado iniziale di una carriera da amministratore, il cui ruolo principale è contribuire ad adempiere il mandato dell’istituzione o dell’organo di appartenenza assicurando traduzioni di alta qualità nei termini previsti e fornendo consulenza linguistica. La retribuzione di base prevista per tale livello è di di 4.349,59 euro al mese per 40 ore di lavoro alla settimana.
I requisiti di base per poter accedere al concorso sono i seguenti:
a)  Essere cittadino di uno Stato membro dell’Unione europea.
b)  Godere dei diritti civili.
c)  Essere in regola con le norme vigenti in materia di servizio militare.
d)  Offrire le garanzie di moralità richieste per le funzioni da svolgere.
e) Diploma di laurea linguistico di almeno 3 anni.
I candidati devono inoltre possedere le seguenti conoscenze linguistiche:

Opzione 1

Lingua 1: lingua principale – perfetta padronanza della lingua del concorso
Lingua 2: prima lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalla lingua 1) – conoscenza approfondita del francese o dell’inglese o del tedesco
Lingua 3: seconda lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalle lingue 1 e 2) – conoscenza approfondita del francese o dell’inglese o del tedesco

Opzione 2

Lingua 1: lingua principale – perfetta padronanza della lingua del concorso
Lingua 2: prima lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalla lingua 1) – conoscenza approfondita del francese o dell’inglese o del tedesco
Lingua 3: seconda lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalla lingua 1 e dal francese o dall’inglese o del tedesco) – conoscenza approfondita di una lingua ufficiale dell’Unione europea.
I candidati potranno presentarso solo per una delle due opzioni sopracitate, inoltre per garantire la parità di trattamento, tutti i partecipanti al concorso — compresi coloro la cui prima lingua è una delle tre lingue ufficiali suddette — devono sostenere le prove nella loro seconda lingua scelta tra queste tre lingue.
Chi fosse interesato può scaricare il bando in formato .pdf per tutti i dettagli delle graduatorie, delle modalità dettagliate di partecipazione e per l’invio della candidatura  -> concorso-traduttori-epso
E’ possibile presentare la propria candidatura attraverso la pagina delleCarriere dell’Unione Europea
Termine ultimo (compresa la convalida): 5 agosto 2014 alle ore 12:00(mezzogiorno), ora di Bruxelles

Bando dell’Università degli Studi di Torino

Anche l’Università di Torino cerca traduttori, tramite una selezione per titoli, di lingua inglese, francese, tedesco, spagnolo e russo per conferimento di incarichi di lavoro autonomo in forma di prestazione occasionale.
I requisiti per poter partecipare al bando di concorso sono:
• Possesso della Laurea o Titolo straniero equipollente.
• Non aver riportato condanne penali passate in giudicato, né avere procedimenti penali in corso che impediscano ai sensi delle vigenti disposizioni, la costituzione di rapporto di lavoro con la Pubblica Amministrazione;
Costituiscono titolo preferenziale per la scelta dei candidati:
• lingua straniera come lingua madre;
• lingua italiana come seconda lingua madre;
• esperienza di traduzione nella lingua richiesta;
• pubblicazioni in materie affini ai settori scientifici del Dipartimento;
• esperienze didattiche come lettori di lingua.
I candidati dovranno far pervenire la domanda compilata sull’apposito modulo scaricabile qui in formato .pdf -> Modulo
La domanda va redatta in carta semplice, con raccomandata A/R, e indirizzata a:
Direttore del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione
Via S. Ottavio, 20
10124 Torino.
Sul plico di spedizione indicare “Selezione pubblica cod. 2014/20/ING”.

E’ possibile inviare la documentazione anche tramite Posta Elettronica Certificata (PEC), all’indirizzo dfe@pec.unito.it
Per maggiori informazioni potete scaricare il bando in formato .pdf -> Bando Traduttori

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Skype Translator tradurrà chiamate

Skype Translator abbatterà le frontiere linguistiche per le chiamate. Mediante questa nuova opzione le barriere linguistiche dovrebbero essere abbattute in pochissimo tempo. In base a ciò che è emerso, questa opzione dovrebbe essere rivoluzionaria in quanto permette di tradurre automaticamente le chiamate vocali in un grandissimo numero di lingue straniere.
Mediante, quindi, Skype Translator sarà possibile effettuare delle videochiamate anche con amici, colleghi e clienti con i quali non si condivide la lingua. In effetti esistono un gran numero di programmi che forniscono la traduzione ma essi sono di difficile utilizzo. Skype Translator offre un modo nuovo di comunicare in modo fluido con chiunque e in qualunque lingua.
In Giappone la compagnia telefonica più importante, la NTT DoCoMo, ha già questo serivizio mentre il colosso statunitense Google sta lavorando ad un progetto simile. Microsoft ha quindi ragione ad aggiornare Skype con lo Skype Translator. Nella tecnologia la cosa principale è arrivare prima degli altri e Microsoft si sta muovendo in questa direzione tramite questo nuovo aggiornamento.
Questa dovrebbe essere la mossa giusta visto che c’è in ballo un mercato da trecento milioni di utenti, un terzo delle chiamate internazionali. Per ora è necessario attendere il lancio ufficiale di questa nuova funzionalità. Dopo che Skype Translator avrà fatto la sua comparsa ufficiale si potrà vedere se avrà successo.
Si preannuncia quindi, soprattutto per il mercato occidentale, una vera e propria lotta per accaparrarsi una fetta di mercato maggiore tra Skype e Google, che per ora, è in ritardo sui programmi di traduzione simultanea come è Skype Translator.
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Concorso per traduttori all’Unione Europea, 194 posti disponibili

Sono 194 i posti che verranno coperti dal concorso per traduttori all’Unione Europea indetto da EPSO, l’Ufficio Europeo di Selezione del Personale che cerca laureati che sappiano parlare perfettamente tedesco, greco, spagnolo o svedese, da impiegare nelle varie istituzioni della UE. Possono candidarsi anche persone senza esperienza nel settore delle traduzioni. La notizia delle selezioni è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea C 60 A del 1 marzo 2014 e sul sito internet dell’EPSO.
La selezione punta a costituire elenchi di riserva per l’assunzione di traduttori, con grado AD5 (quello iniziale) della carriera di amministratore linguistico. Ogni concorso presenta due opzioni: i candidati possono iscriversi a un solo concorso, scegliendo una sola opzione.










La scelta deve essere fatta al momento dell’invio della domanda. I concorsi sono destinati a candidati con una perfetta padronanza scritta e orale della lingua scelta e una conoscenza approfondita della prima e seconda lingua di partenza. Il ruolo principale di un amministratore linguistico è contribuire ad adempiere il mandato dell’istituzione o
dell’organo di appartenenza assicurando traduzioni di alta qualità nei termini previsti e fornendo consulenza linguistica.  I suoi compiti comprendono la traduzione e la revisione di documenti nonché ricerche terminologiche a partire da almeno due lingue di partenza verso la lingua principale. I temi trattati, spesso complessi, sono generalmente di natura politica, giuridica, economica, finanziaria, scientifica, tecnica e riguardano tutti i settori di attività dell’Unione europea.



Concorso per traduttori all’Unione Europea, requisiti di ammissione

Condizioni generali
  • essere cittadino di uno Stato membro dell’Unione europea;
  • godere dei diritti civili;
  • essere in regola con le norme vigenti in materia di servizio militare;
  • offrire le garanzie di moralità richieste per le funzioni da svolgere.
Titolo di studio

Un livello d’istruzione corrispondente a un ciclo completo di studi universitari della durata di almeno tre anni, certificato da un diploma di laurea.

Conoscenze linguistiche

Opzione 1
  • lingua principale: perfetta padronanza della lingua del concorso;
  • prima lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalla lingua 1): conoscenza approfondita del francese o dell’inglese o del tedesco;
  • seconda lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalle lingue 1 e 2): conoscenza approfondita del francese o dell’inglese o del tedesco.
Opzione 2
  • lingua principale: perfetta padronanza della lingua del concorso;
  • prima lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalla lingua 1): conoscenza approfondita del francese o dell’inglese o del tedesco;
  • seconda lingua di partenza (obbligatoriamente diversa dalla lingua 1 e dal francese o dall’inglese o del tedesco): conoscenza approfondita di una lingua ufficiale dell’Unione Europea.
Conformemente alla sentenza pronunciata dalla Corte di giustizia dell’Unione europea (Grande Sezione) nella causa C-566/10 P, Repubblica italiana/Commissione, le istituzioni dell’Unione motivano nell’ambito del presente concorso la limitazione della scelta della seconda lingua a un numero ristretto di lingue ufficiali dell’Unione.
“Secondo una prassi consolidata nelle istituzioni dell’Unione europea – si legge nel bando del concorso per traduttori all’Unione Europa – il francese, l’inglese e il tedesco sono le lingue maggiormente utilizzate nella comunicazione interna e che meglio rispondono alle esigenze dei servizi anche in termini di comunicazione esterna e di gestione dei fascicoli. Inoltre, il francese, l’inglese e il tedesco sono le lingue straniere più diffuse e apprese nell’Unione europea. Ciò conferma che la padronanza di almeno una di queste lingue corrisponde all’attuale livello di istruzione e competenza professionale che può essere richiesto per candidarsi a un posto di lavoro nelle istituzioni dell’Unione Europea. Pertanto, per conciliare l’interesse del servizio con le capacità dei candidati e tenendo conto dell’ambito specifico del presente concorso, è legittimo organizzare prove in francese, inglese e tedesco. In tal modo si assicura che, a prescindere dalla loro prima lingua, tutti i candidati padroneggino a livello operativo almeno una di queste tre lingue ufficiali. Un esame delle competenze specifiche così condotto permette alle istituzioni dell’Unione di valutare se i candidati sono in grado di essere immediatamente operativi in un ambiente simile a quello in cui dovranno
lavorare. Per le stesse ragioni viene limitata anche la scelta delle lingue usate nella comunicazione tra i candidati e l’istituzione e per compilare l’atto di candidatura. Ciò consente anche di paragonare tra loro e di controllare le informazioni fornite dai candidati nell’atto di candidatura. Inoltre, per garantire la parità di trattamento, tutti i partecipanti al concorso — compresi coloro la cui prima lingua è una delle tre lingue ufficiali suddette — devono sostenere le prove nella loro seconda lingua scelta tra queste tre lingue”.
Prove di selezione
La selezione dei candidati avverrà attraverso un test di accesso (che valuterà ragionamento verbale, numerico e astratto, e comprensione linguistica), prove di traduzione e del centro di valutazione.
C’è tempo fino alle 12 del 5 agosto 2014 (ora di Bruxelles) per inviare la propria candidatura online, seguendo le istruzioni contenute nel bando del concorso per traduttori all’Unione Europea.
Trovi tutte le informazioni sul concorso a questa pagina del sito dell’EPSO. Cliccando sul link “Notice of competition” accederai alla schermata dalla quale scaricare il bando, anche in italiano.
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Mediaset Premium, lo sciopero dei doppiatori mette in ginocchio le serie tv

Mediaset Premium, lo sciopero dei doppiatori mette in ginocchio le serie tv

Lo sciopero dei doppiatori, indetto il 12 giugno, ha messo in ginocchio alcune delle serie tv di punta di Mediaset Premium, che ha dovuto correre ai ripari ripiegando sui sottotitoli in italiano e la messa in onda in lingua originale. Lo sciopero proseguirà fino al 2 luglio ma c’è l’eventualità che possa proseguire oltre la data stabilita mettendo a rischio altri prodotti seriali.



Lo sciopero dei doppiatori, indetto il 12 giugno, continua a mietere vittime tra le serie tv più seguite, tanto che le reti Mediaset hanno deciso di prendere provvedimenti mandando in onda alcune puntate in lingua originale per tutto il periodo dell’astensione dal lavoro, che proseguirà fino al 2 luglio. Hanno incrociato le braccia anche i direttori del doppiaggio, i dialoghisti ed i fonici per un rinnovo del contratto mai arrivato e per garantire condizioni di lavoro più soddisfacenti.

A farne le spese sono alcune delle serie tv di punta dei canali di Mediaset Premium che hanno risentito fortemente del disagio, anche se la pay tv ha scelto di mandare in onda ugualmente gli episodi optando per la lingua originale e i sottotitoli in italiano, diversamente da Fox Italia, che ha deciso di sospendere la programmazione delle puntate soggette allo sciopero. Da segnalare su Premium Action gli ultimi due episodi della seconda stagione di Revolution e gli ultimi 6 episodi della terza stagione di Grimm, in onda dal 23 giugno. Sottotitoli anche per la quinta stagione di Parenthood, in onda su Mya con gli ultimi 4 episodi mentre su Joy sono stati colpiti gli ultimi 4 episodi della quarta stagione di Mike&Molly e della quinta stagione di The Middle, mentre nella terza stagione di Suits sono stati coinvolti gli ultimi 2 episodi. Anche The Mentalist ha dovuto soccombere allo sciopero, con gli ultimi 4 episodi della sesta stagione in onda su Premium Crime a partire dall’8 luglio.

La battaglia dell’Anad, ovvero l’Associazione Nazionale Attori Doppiatori, e dell’Aidac, cioè l’Associazione Italiana Dialoghisti Adattatori Cinematografici, supportata dai sindacati di settore, potrebbe prolungarsi oltre la data stabilita se non dovessero essere raggiunti gli obiettivi previsti, ovvero delle condizioni lavorative più eque che tengano conto delle prestazioni da valutare di volta in volta in base al tipo di programma o serie che viene rielaborato, e di quello dei fonici. Se l’accordo dovesse saltare verrebbero coinvolti anche altri prodotti televisivi, dai cartoni animati ai documentari e le soap opera.
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Doppiatori in sciopero

Doppiatori in sciopero

Lo sciopero durerà fino al 2 luglio

Durerà fino al 2 luglio lo sciopero dei doppiatori italiani, iniziato il 12 giugno in vista del rinnovo dei contratti di categoria.

Uno sciopero che rischia di bloccare gran parte della programmazione televisiva e la tabella di marcia della produzione cinematografica, nel caso in cui la situazione non dovesse risolversi in fretta.

“Vogliono sottopagarci – ha dichiarato Francesco Venditti, attore e doppiatore - trasformando i singoli turni di doppiaggio in momenti in cui fare più lavori insieme: un pezzo di un film, uno di un cartone animato, uno di un documentario... Tutto questo per chiamare a lavorare meno attori. È inaccettabile. L'unico modo per fare sentire la nostra voce è entrare in sciopero".

Roberto Stocchi, presidente Anad (Associazione Nazionale Attori Doppiatori), ha aggiunto: "Il nostro contratto risale al 2008 ed è scaduto da tre anni e mezzo. Con il sostegno dei sindacati e dell'Aidac, Associazione Italiana Dialoghisti Adattatori Cinematografici, abbiamo deciso di entrare in sciopero per evitare che il nostro lavoro venga stravolto con orari inaccettabili, passi indietro e una dequalificazione che porterebbe anche alla perdita del lavoro stesso per molti".

Ancora peggiori, aggiunge Stocchi, sono le condizioni dei fonici di doppiaggio, che sono “meno tutelati, guadagnano poco e vengono considerati l'ultima ruota carro, pur essendo indispensabili".

di Grazia Cicciotti - funweek.it
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Era un grande traduttore il ghost writer di Salgari

Era un grande traduttore il ghost writer di Salgari

Si delinea la figura del vercellese Mario Casalino, autore di due «falsi»

R. M.
VERCELLI
Un romanzo salgariano scritto da Mario Casalino
Un matrimonio quasi quarantenne, le frequentazioni con Eugenio Treves e Giulio Cesare Faccio, la morte a Milano negli Anni Settanta. Cominciano ad avere contorni più netti la figura di Mario Casalino, il giornalista e scrittore che fu un ghost writer di Emilio Salgari.  

Il nome di Mario Casalino, autore di due romanzi pubblicati negli Anni Trenta, è una scoperta recente del giovane studioso veneto Maurizio Sartor, che l’ha condivisa con Felice Pozzo, esperto salgariano che con Casalino ha in comune la città natale: Vercelli. Pozzo ha continuato le ricerche e, pochi giorni dopo la pubblicazione della scoperta su La Stampa, è risalito, anche con l’aiuto del Comune, ad altri dati sull’ultimo ghost writer del padre del Corsaro Nero. C’è anche un disegno, messo a disposizione da Sartor, che lo ritrae con gli occhiali, una massa di capelli ricci e il profilo arguto.  

Mario Casalino, nato a Vercelli il 19 settembre del 1895, sempre a Vercelli si è sposato, nel 1932, con Natalina Delpiano. A Milano, invece, a 76 anni appena compiuti, ha chiuso gli occhi sul mondo. Oggi però riposa al cimitero di Billiemme, in una piccola tomba nel campo di San Wermondo. Evidentemente voleva tornata «a casa», in quella città in cui negli Anni Venti aveva frequentato due tra i maggiori esponenti della cultura locale dell’epoca: Eugenio Treves e Giulio Cesare Faccio. «A Faccio – racconta Felice Pozzo – aveva donato con dedica autografa le proprie opere Approdi, poesie del 1920, e I fiori dell’istinto, racconti del 1923 conservati alla Biblioteca civica». 

Negli Anni 30 Mario Casalino si occupa di giornalismo e narrativa: firma, oltre ai due «falsi» salgariani, I cannibali dell’Oceano Pacifico e I prigionieri delle Pampas, editi da Bemporad, anche Romanzo d’amore, pubblicato da Carabba. «Non c’è dubbio però – prosegue Pozzo – che Casalino trovi la propria strada maestra, immediatamente dopo, nella traduzione di opere straniere, dimostrando di conoscere perfettamente l’inglese». Si sapeva della sua prima traduzione italiana di Emma di Jane Austen, ma nel 1945 l’autore vercellese mette mano anche a Persuasione, l’opera uscita postuma dell’autrice. Ed è sempre una «prima» italiana. Se in questo caso pubblica con piccoli editori, Ultra e Denti, Casalino poi lavorerà come traduttore anche per grandi nomi: Sonzogno, Mondadori, Rizzoli.  

Traduce dall’inglese Marc Twain, James Oliver Curwood, John Galsworthy, Arnold Bennet e George Moore. Anche quell’Elizabeth Gaskell (e siamo nel 1950) che con il suo Il paese delle nobili signore piacque tanto a Dickens. Ma non manca all’appello nel suo lavoro di traduttore anche il francese con Honoré del Balzac e, quasi a collegarsi simbolicamente con Salgari e l’avventura, un romanzo di Jules Verne, Il capitano Hatteras. 
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TRIBUNALE DI PISA – RACCOLTA FIRME PER RIPRISTINO SERVIZIO ASSEVERAZIONE TRADUZIONI E PERIZIE

TRIBUNALE DI PISA – RACCOLTA FIRME PER RIPRISTINO SERVIZIO ASSEVERAZIONE TRADUZIONI E PERIZIE


Continua la raccolta firme per la lettera con cui si richiede il ripristino del servizio di asseverazione traduzioni e perizie presso il Tribunale di Pisa, sospeso dal giugno scorso.

La lettera, che sarà indirizzata al Presidente del Tribunale, può essere firmata da tutti i professionisti che si avvalgono del servizio di asseverazione del Tribunale di Pisa (traduttori, geometri, architetti, ingegneri, avvocati, psicologi, agenti assicurativi)… e da tutti i cittadini che ritengono che questo sia un servizio importante per la città di Pisa.

COME FIRMARE?
- Chi ha la firma digitale può inoltrarla via mail agli indirizzi riportati sotto. E’ possibile inviare anche la propria firma scansionata, unendo alla mail il proprio indirizzo e il numero di un documento di identità valido (Patente o Carta di identità).

- E’ possibile anche firmare per iscritto, dietro appuntamento con Paola Furini o Veronica Drugas, promotrici dell’iniziativa.

Lettera e lista sono disponibili presso gli Studi di:
Paola Furini : Via Enrico Novelli, 25 (zona Cisanello). E-mail: p.furini@gmail.com. Tel.: 349/1906033
Veronica Drugas: Via G.C. Abba, 1. E-mail: vdrugas@yahoo.com. Tel.: 333/1863650
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MEDIASET CENSURA 'HOW I MET YOUR MOTHER': NEL DOPPIAGGIO SPARISCE UNA BATTUTA SU BERLUSCONI

MEDIASET CENSURA 'HOW I MET YOUR MOTHER': NEL DOPPIAGGIO SPARISCE UNA BATTUTA SU BERLUSCONI


MILANO - "Ted, l’Italia non ha bisogno di qualcosa che è raggrinzito, rosso, logoro e che puzza di alcool e droghe. Hanno già l’ex primo ministro Silvio Berlusconi". Questa battuta è presente nella versione in lingua originale della serie tv 'How I Met Your Mother' ma, tuttavia, non è stata ascoltata dal pubblico italiano in virtù della censura messa in atto da Mediaset.



Sui nostri canali è infatti stata sentita la frase più generica "L’Italia già ha abbastanza problemi con chi governa il paese", scartando di fatto la traduzione riguardante l'ex premier. I fan della trasmissione se ne sono accorti e hanno lanciato subito il tam tam su twitter, mostrando tutto il loro disdegno.
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I traduttori, questi invisibili

I traduttori, questi invisibili
Paghe misere, ritmi di lavoro stressanti e nessuna tutela. Il ritratto impietoso del traduttore italiano cui recentemente ha dato un importante contributo di analisi e dati una ricerca realizzata dall’Ires Cgil dell’Emilia Romagna DI SARA PICARDO
 di Sara Picardo


Mal pagato, poco riconosciuto e plurititolato, con tanta passione per le parole e poca speranza per il futuro. Questo il ritratto impietoso del traduttore italiano cui recentemente ha dato un importante contributo di analisi e dati una ricerca realizzata dall’Ires Cgil dell’Emilia Romagna (Dalla parte dei traduttori) in collaborazione con Slc Cgil e Strade, il giovane sindacato dei traduttori. Un nome, Strade, scelto non casualmente: fotografa in pieno, infatti, il lavoro dei propri iscritti: percorrere quotidianamente le possibili “strade” che la traduzione di un testo può imboccare, scegliendo quella più adatta al messaggio che veicola e al suo intento. Non senza difficoltà però: non solo di tipo lessicale o letterario, ma anche contrattuali ed economiche.


Anche per questo a gennaio del 2012 il neonato sindacato ha siglato un protocollo di intesa con l’Slc Cgil, il sindacato dei lavoratori della comunicazione, dalla cui collaborazione è nata la ricerca citata. Alcuni dati, tra tutti: il 55% dei traduttori ha meno di 39 anni e quasi il 60% guadagna meno di 15 mila l’anno. Lordi, of course. Le donne superano l’80% e guadagnano in media il 23.9% in meno dei colleghi uomini. Per questo oltre la metà di esse dichiara di svolgere almeno un altro lavoro e, sempre per rimanere nella casistica, ben l’84% non vede prospettive di miglioramento, anche se oltre il 90% ha un titolo superiore alla laurea. Senza parlare dei ritmi di lavoro serrati e della criticità dei contratti: previsioni che non rispettano la legge, casi estremi di cessione definitiva dei diritti d’autore in cambio di un compenso forfettario, finti rapporti di collaborazione occasionale (26%), co.co.pro. (13,5%), collaborazioni con partita Iva. 



“Amo il mio lavoro”
Quello che i dati non dicono, però, lo spiega Florinda Rinaldini, che ha realizzato la ricerca per l’Ires Cgil: “Mi hanno colpito molto le parole dei lavoratori. Tra quelle più usate nei questionari ricorre spesso l’espressione “amo il mio lavoro”, “adoro quello che faccio.” Accanto, però, si manifesta una generale consapevolezza delle scarse sicurezze, garanzie e tutele che lo contraddistinguono. Ricordo quanto scritto da una giovane donna di 31 anni di Catania: ‘Il mio lavoro è anche quello del mio fidanzato. Mi piace molto, ma quello che guadagniamo entrambi (considerando che ci si porta sempre del lavoro a casa e spesso i weekend si passano al computer, notti in bianco comprese) non riesce a giustificare la fatica, la stanchezza fisica, la perdita del tempo libero, la difficoltà di concedersi una vera pausa e l’impossibilità di pensare (soltanto pensare) di poter prendere insieme una casa. Mi piacerebbe che questo lavoro non richiedesse il nostro sacrificio, ma al contrario ci permettesse di diventare grandi con dignità’”.



“Per questo, partendo dalla difficile condizione dei traduttori, che purtroppo non è un caso isolato nel mondo dell’editoria e dell’emittenza, abbiamo stabilito con Strade una convenzione che punta da un lato alla tutela del lavoro e dall’altro a un ragionamento sulle politiche sociali che coinvolga l’insieme delle professionalità direttamente connesse alla qualità del prodotto che, se non tutelate sotto ogni punto di vista (previdenziale, assistenziale ecc.) ed esercitate con costanza, rischiano di perdersi”, spiega Massimo Cestaro, segretario generale Slc Cgil. Molte donne infatti, dopo i 40 anni o alla prima gravidanza, sono costrette ad abbandonare un lavoro in cui hanno investito tanto ma che non consente loro di vivere dignitosamente. “Bisogna sempre tener presente – continua il sindacalista – che qui non parliamo solo di posti di lavoro, ma di una ricchezza diffusa: i libri, i quotidiani, le trasmissioni televisive, sono materiale sensibile, non semplici prodotti, e contribuiscono a formare i capisaldi di un paese democratico. Quando un traduttore abbandona il suo lavoro perché non ce la fa più è come quando chiude un teatro: si perde un mondo intero di cultura e professionalità che difficilmente si produrrà altrove”. 



“Un traduttore, ri-scrivendo un romanzo, un saggio, una poesia o un’opera teatrale, produce un’opera d’ingegno originale soggetta a diritto d’autore, anche se questo non sempre gli viene riconosciuto”, afferma Daniele Petruccioli, traduttore dal portoghese, francese e inglese, amante di filastrocche e giochi di parole, nonché segretario di Strade. Anzi, tanto più il suo lavoro è efficace e ben fatto, tanto meno sembra risaltare agli occhi del lettore e della critica, così pronta invece a sottolineare gli errori. “In soldoni – ci spiega Petruccioli – i traduttori sono un po’ come dei bravi strumentisti. Senza chi suona il pianoforte o il sax, in pochi potrebbero godersi una sonata o una partitura jazz. Lo stesso vale per un testo creativo in lingua straniera: senza chi lo ‘suona’ per noi in italiano, ben pochi potrebbero godersi Moby Dick, L’idiota, Il rosso e il nero o La montagna incantata (anzi, La montagna magica, come ha voluto Renata Colorni, che ha da poco ritradotto questo classico). Stesso discorso vale anche per lo slogan dell’ultimo prodotto che tutti vogliono acquistare perché ‘suona tanto bene’, il saggio che fa gridare il mondo al genio o la biografia del tennista famoso ‘così ben scritta’. In realtà, in ognuno di questi casi citati la lingua ricreata è farina del sacco di uno o più traduttori editoriali”. 




Un lavoro di altissima qualità, dunque, che purtroppo però è sempre più spesso costretto a svolgersi a ritmi serrati, giocando al massimo ribasso e senza tutela: i compensi di un traduttore variano in modo estremo, dai 9 ai 20 euro lordi a cartella. Non è così ovunque: se in Italia un traduttore cede il proprio diritto d’autore in media per 12-15 euro lordi e spesso rinuncia alle royalty sulle vendite, un francese, un tedesco o un inglese guadagnano dai 30 ai 40 euro a cartella e mantengono una percentuale di diritti sul venduto che va dall’1,5 al 2%. In Italia tutto è più difficile. “Spesso bisogna contrattare con l’editore sul compenso o sui tempi di consegna – sottolinea Manuela Francescon, giovane traduttrice dal tedesco e dall’inglese, con una lunga esperienza in passato in diversi ambiti della produzione letteraria – ed è sempre più difficile farsi ascoltare, visto che molti si improvvisano traduttori senza una formazione specifica o esperienza. Per questo servirebbe introdurre un contratto standard, con condizioni eque e concordate tra le parti, e che venisse applicato poi da tutti gli editori. Si parla di traduzione solo quando si prende una cantonata, ma dietro ogni libro ci sono passaggi importanti che non devono venir trascurati”.


Per spiegare l’importanza di questo lavoro bisogna tornare alla metafora della musica: “Pensate a una sonata di Beethoven suonata da un musicista che non abbia il tempo per prepararsi, un pianoforte su cui esercitarsi, la sicurezza di suonare proprio quel giorno lì e non una settimana prima o una dopo, che non possa riascoltare quello che ha fatto, sia pagato poco e male e spesso in ritardo: secondo voi come risulterebbe l’esecuzione in queste condizioni?”, sottolinea Petruccioli. Per questo uno degli obiettivi di Strade è chiedere ai lettori di pretendere di più, di cominciare a giudicare i libri anche per come sono stati tradotti, e di frasi sentire dagli editori quando la traduzione non sembra loro all'altezza. 



Gli invisibili della scrittura 
È chiaro, dunque, come “queste figure, condannate all’invisibilità quasi per definizione, abbiano un enorme bisogno di potersi rivolgere a un’associazione che le tuteli e le aiuti a fare rete – racconta il segretario di Strade –. Fino a una decina di anni fa i corsi di laurea in traduzione quasi non esistevano. Si è sempre pensato che bastasse sapere un po’ di una lingua e amare vagamente la lettura per poter fare questo lavoro, come se fosse un’operazione meccanica o un hobby per ricche signore annoiate che avevano vissuto all’estero. Solo da relativamente poco tempo anche da noi si comincia a dare il giusto peso a un mestiere che richiede non soltanto un’alta formazione, ma anche un’estrema dose di sensibilità, fiuto e capacità creativa”. 



E se soltanto da poco i traduttori italiani hanno cominciato a pretendere che il valore del loro lavoro sia riconosciuto a tutti i livelli in Italia resta ancora molto da fare: da un ragionamento sui contratti che parta dal diritto d’autore (un servizio di consulenza legale è disponibile scrivendo a contratti@traduttoristrade.it), fino all’equo compenso; da un adeguato sostegno istituzionale (anche sotto forma di incentivi economici ai traduttori, come avviene in tutti i maggiori paesi europei) all’ottenimento di tempi di lavoro meno massacranti, per arrivare alle normali tutele, come maternità e malattia, che per il momento non esistono. Questi gli obiettivi di Strade, e l’impegno per raggiungerli anche se ancora sotto traccia, è cominciato almeno dieci anni prima. “Eravamo stanchi di sentirci soli – racconta oggi Petruccioli –. Per questo abbiamo cominciato a cercarci su internet, nei forum, alle fiere del libro, nelle manifestazioni culturali, e abbiamo iniziato a parlare tra di noi. Di come lavoravamo, e di come ci facevano lavorare. Di come migliorare il nostro lavoro e le condizioni in cui esso si svolge”. 



Da allora di strada, appunto, ne è stata fatta: Strade, oltre ad aver firmato un protocollo d’intesa con Slc, è membro del Ceatl (il Conseil européen des associations des traducteurs littéraires) e fa parte della commissione Mibac che assegna i premi nazionali per la traduzione. Ha sottoscritto per i propri soci ordinari e associati una convenzione di assistenza sanitaria integrativa con la società di mutuo soccorso Insieme salute (la mutua Elisabetta Sandri). Ha una propria rivista (http://strademagazine.it), offre consulenza legale e fiscale a iscritti ed esterni, ha stabilito una convenzione con una legale specializzata nel settore dell’editoria e del diritto d’autore ed è in contatto con diversi avvocati specializzati in varie parti d’Italia; infine, ha pubblicato un vademecum legale e fiscale e si occupa di formazione. “Un primo passo verso la visibilità è stato fatto – conclude Francescon –. Ora non resta che rimanere uniti e continuare a lottare”. In punta di penna o, meglio, di diritti e parole.

fonte: http://www.rassegna.it/
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Incidenti diplomatici che non lo erano

Incidenti diplomatici che non lo erano

Come quello tra Cina e Giappone nato dalle parole di Shinzo Abe a Davos, 10 giorni fa: ma è stato solo un errore di traduzione, dice il governo giapponese


Lunedì il governo giapponese ha fatto sapere di avere richiamato formalmente la società privata di interpreti che si è occupata della traduzione delle discusse parole del primo ministro giapponese Shinzo Abe durante il World Economic Forum di Davos, in Svizzera, il 23 gennaio scorso. Secondo il governo, infatti, l’interprete avrebbe tradotto male la risposta di Abe a una domanda fatta da un giornalista del Financial Times, che aveva chiesto al primo ministro giapponese se fosse “concepibile” una guerra tra Cina e Giappone. Abe, aveva scritto la stampa internazionale, aveva risposto paragonando i rapporti sino-giapponesi con quelli tra Germania e Regno Unito prima del 1914, cioè prima dell’inizio della Prima Guerra Mondiale, riferendosi al fatto che l’esistenza di forti relazioni commerciali bilaterali non fosse stata in grado di evitare il conflitto.
La trascrizione in giapponese del discorso di Abe non contiene però direttamente questa affermazione. Secondo una traduzione di AFP fornita dalla segreteria di gabinetto, Abe ha detto: «Quest’anno è il 100esimo anniversario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale. A quel tempo, Regno Unito e Germania avevano dei rapporti economici molto forti, ma entrarono comunque in guerra. Cito questo fatto come commento aggiuntivo. Se qualcosa di simile a quello che Lei suggerisce dovesse accadere, causerebbe perdite significative sia per il Giappone che per la Cina, ma provocherebbe anche danni rilevanti al resto del mondo. Noi dobbiamo garantire che questo non accada». Il riferimento ai rapporti tra Regno Unito e Germania non sarebbe stata quindi una comparazione riferita direttamente alle relazioni sino-giapponesi.
Nel 2013 il volume dei rapporti economici tra Cina e Giappone ha raggiunto i 312,5 miliardi di dollari, mentre le relazioni politiche sono state molto difficili, secondo molti osservatori le più tese degli ultimi anni. I due paesi stanno litigando da mesi sul controllo territoriale delle isole Senkaku (per i giapponesi, Diaoyutai per i cinesi), che si trovano nel Mar Cinese Orientale e sono amministrate dal Giappone ma rivendicate da Cina e Taiwan. La tensione è salita ulteriormente il 26 dicembre, quando Abe ha visitato il santuario di Yasukuni a Tokyo, luogo simbolico della storia e della cultura del paese in cui si celebrano i caduti per la patria e, tra questi, quattordici persone condannate per crimini di guerra (tra cui il comandante delle truppe giapponesi durante il massacro di Nanchino, in Cina, nell’inverno del 1937-1938, durante il quale furono violentate circa 20mila donne e uccisi circa 250mila civili cinesi).
Secondo la maggior parte degli osservatori, comunque, non c’è pericolo imminente di una guerra tra Cina e Giappone. Come sottolinea sul Wall Street Journal Joseph Nye, professore dell’Università di Harvard ed ex presidente del National Intelligence Council statunitense, il mondo è molto diverso ora e ci sono diverse condizioni che rendono la guerra tra Cina e Giappone un’eventualità molto lontana. Primo, oggi l’arma nucleare – detenuta dalla Cina e dagli Stati Uniti, che agiscono come “protettori” per il Giappone, che invece non ce l’ha – previene il conflitto. Secondo, nonostante il nazionalismo venga usato da entrambi i governi per mantenere alto il consenso interno, né in Cina né in Giappone si vorrebbe oggi sacrificare la crescita economica a causa di una crisi politica andata fuori controllo. Terzo, c’è la Corea del Nord, che molti vedono come fattore di instabilità pronto a sfruttare a suo vantaggio i disaccordi tra i paesi della regione asiatica.
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RAPINA FARMACIA VIALE UNGHERIA MILANO, DRAMMA DI UN TRADUTTORE DISOCCUPATO

RAPINA FARMACIA VIALE UNGHERIA MILANO, DRAMMA DI UN TRADUTTORE DISOCCUPATO

“L’ho fatto perché non trovo lavoro e sono costretto a vivere a carico dei miei genitori”. Probabilmente il 38enne finito qualche ora fa in manette per aver rapinato una farmacia in viale Ungheria, mai avrebbe pensato, un giorno, di dover pronunciare parole tanto disperate.



TRADUTTORE DISOCCUPATO - Sposato, senza figli, e un sogno infranto nel cassetto: quello di poter lavorare, prima o poi, come traduttore.

- Da lì, quella pensata così estrema e infausta di mettersi alla prova come rapinatore. Ultima conseguenza – seppur senza giustificazione alcuna – dell’umiliazione di dover ancora contare, alla soglia dei quarant’anni, sulla misericordia di mamma e papà per poter sbarcare il lunario.

L’AZIONE: PER UNA MANCIATA DI EURO - Ma la decisione è presa e indietro non si torna. Sono le 15.55 e D.B., sciarpa e cappuccio a celare i suoi connotati e un grosso coltellaccio da cucina alla mano, si fionda nella farmacia. Lo stesso esercizio, probabilmente, di cui talvolta si era servito quando ancora viveva in zona Mecenate-Ungheria, prima che la crisi lo obbligasse a trasferirsi nell’Hinterland milanese.

- L’azione dura poco, giusto due-tre minuti di paura e il gioco è fatto.

- Il bottino, però, è di quelli magri: solo 244 euro che probabilmente non valgono il rischio.

LA FUGA E L’INSEGUIMENTO – Ma non c’è tempo da perdere in sterili elucubrazioni. Bisogna scappare. E così, il provetto rapinatore salta in auto e si dà alla fuga.

- La sorte, però, questa volta non arride al principiante. Una pattuglia di  carabinieri appostata nei paraggi lo intercetta pochi minuti dopo.

- Scatta un rocambolesco inseguimento per le vie del quartiere degno delle migliori rapine. Il 38enne le prova tutte. L’ultimo tentativo è imboccare la vicina tangenziale, dov’è sarebbe più  facile far perdere le proprie tracce.

- Ma la fuga ha i metri contati. La sua vettura viene bloccata dalla volante. I militari gli intimano di scendere dall’auto. Lui obbedisce senza opporre resistenza.

LA CONFESSIONE – “Ho fatto una cazzata”, confessa senza troppi giri di parole agli uomini dell’Arma. Un’ammissione che non lasca adito interpretazioni alcune.

- All’interno del baule i militari rinvengono anche uno zaino per la refurtiva e gli abiti usati probabilmente per travisarsi.

- Per lui scattano immediatamente le manette. I soldi vengono restituiti al farmacista.

- Un finale inglorioso per una storia di disperazione come tante, figlia dei nostri tempi, di questa società ricca di contraddizioni e, sempre più spesso, incapace di offrire soluzioni.
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Bleach's Genryūsai Voice Actor Masaaki Tsukada Passes Away

Bleach's Genryūsai Voice Actor Masaaki Tsukada Passes Away

Voice of One Piece's Toto,
Captain Tylor's Wang, 
Yumeiro Pâtissière's Chairman
Bleach voice actors Masakazu Morita (Ichigo Kurosaki) and Keiichi Takahashi (Tōdō Gizaemon) reported on Wednesday that fellow voice actor Masaaki Tsukada had passed away. Tsukada was 74 when he passed away on Monday, January 27. He had been under medical treatment for illness for some time.

Tsukada's many roles include Genryūsai Shigekuni Yamamoto in Bleach, Toto in One Piece, Kobayashi-cha in Prince Mackaroo, Kiichirō Kimiyoshi in Higurashi no Naku Koro Ni Kai, General Grumman in Fullmetal Alchemist, Yutaka in Hoka Hoka Kazoku, Wang in The Irresponsible Captain Tylor, Gorō Tashiro in Showa Monogatari, and the Chairman in Yumeiro Pâtissière. He also dubbed Steve Kahan's character Captain Murphy in the Lethal Weapon films into Japanese. He was married to voice actress Masako Nozawa, who will be his chief mourner during his memoral services this weekend.

Morita said that he was at a loss on what to do, after the news of Tsukada's passing reached him. He remembered how Tsukada would always affectionately call him "Ichigo" instead of "Morita" at the recording studio for Bleach. He also remembered Tsukada's always smiling, bright personality, even though he would carry an air of dignity when he assumed the role of Genryūsai Shigekuni Yamamoto.

Takahashi remarked that Tsukada was in poor health and highlighted Tsukada's roles of Genryūsai in Bleach and Toto in One Piece. He added that Tsukada's voice was quite marvelous with a gentle dignity.
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Roma, trovato morto in casa un traduttore della Fao: era nudo e insanguinato

Roma, trovato morto in casa un traduttore della Fao: era nudo e insanguinato

Il corpo di Brun C., 44 anni, traduttore della Fao di nazionalità spagnola, è stato trovato nella tarda serata di lunedì privo di vita nella sua abitazione in via di Santa Croce in Gerusalemme, zona San Giovanni. Era completamente nudo e insanguinato.
Ma da un primo sopralluogo degli investigatori non sarebbero stati rilevati apparenti segni di violenza. E’ stato un parente dello spagnolo a chiamare la polizia nella tarda serata di lunedì perché da qualche giorno non aveva sue notizie.

Racconta Marco De Risi sul Messaggero:
(…) Il corpo, completamente nudo del traduttore, era riverso sul pavimento. Un fiotto di sangue ormai rappreso s’era sparso attorno al cadavere. E’ a questo punto che sono intervenuti gli investigatori del commissariato Esquilino, competenti per territorio. E’ stato chiesto anche l’intervento del medico legale di turno che ha effettuato un primo esame esterno del corpo che ha confermato l’assenza – almeno apparente, esterna – di segni di violenza rimandando una analisi più accurata all’esito degli esami autoptici che sono poi stati disposti dal magistrato e che saranno effettuati nelle prossime ore all’istituto di Medicina legale dell’Università La Sapienza.
Agli investigatori a quel punto non restava che effettuare un sopralluogo più approfondito dell’appartamento: nessun segno di effrazione alla porta d’ingresso, che anzi era chiusa dall’interno, anche le finestre non sarebbero state manomesse. All’interno dell’appartamento gli investigatori non hanno trovato elementi particolare, tutto appariva in un normale disordine ma non a soqquadro come potrebbe essere dopo un evento violento come una colluttazione.
(…) Le indagini analizzeranno il più recente traffico telefonico della vittima e nelle prossime ore saranno ascoltati amici e colleghi della Fao.