La Cina allarga i suoi interessi commerciali in Sud America e nei Caraibi

La Cina allarga i suoi interessi commerciali in Sud America e nei Caraibi

Proponiamo in ANTEPRIMA per L’Indipendenza la traduzione integrale in italiano dell’articolo Latin America between China and the U.S., da parte di Vladislav Gulevich, editorialista ed analista di politica internazionale presso la Strategic Culture Foundation. (Traduzione di Luca Fusari)

L’espansione della collaborazione economica tra la Cina e l’America Latina è una delle più importanti tendenze internazionali in atto. Il Paese più frequentemente nominato come partner stabile della Repubblica Popolare di Cina nel continente è il Venezuela. Nel 2001, Pechino e Caracas hanno iniziato una partnership strategica, ed oggi le economie dei due Paesi sono interconnesse (la Cina è il terzo partner commerciale del Venezuela, gli Stati Uniti restano al primo posto).
Il dragone sostiene la creazione di un Forum Collaborativo Cina-America Latina. I diplomatici cinesi hanno dichiarato più volte che il continente sudamericano e il bacino dei Caraibi sono di grande interesse per Pechino (la quota cinese nelle importazioni della regione è al 31%). Nel 2010 Pechino ha firmato contratti per 10 miliardi di dollari con l’Argentina in materia di investimenti  nel settore dei trasporti. In quello stesso anno sono stati conclusi diversi accordi con la Colombia per la collaborazione nel settore del turismo. Nel 2011 è stato firmato un accordo intergovernativo con la Bolivia per una collaborazione quinquennale nel settore spaziale. Nel 2012 sono stati rimossi gli ostacoli sull’importazione di prodotti alimentari dal Cile in Cina. L’ex presidente cileno Eduardo Frei Ruiz-Tagle sottolineò che con l’Europa nella morsa della crisi finanziaria e il rallentamento della crescita economica negli Stati Uniti, un riorientamento dell’economia cilena verso l’Asia è di importanza strategica.
Tra gli altri Paesi che hanno parlato dell’importanza strategica di una collaborazione con Pechino vi sono Cuba, Perù, Ecuador, Uruguay, Brasile, Costa Rica… I piccoli Stati insulari del bacino dei Caraibi non sfuggono all’attenzione di Pechino. Ad esempio, nel Maggio 2013 il presidente cinese Xi Jinping ha fatto una visita ufficiale a Trinidad e Tobago, uno Stato di piccole dimensioni, ma importante per le sue riserve di gas naturale.
Tra il 2005 e il 2011 la Cina ha fornito agli Stati del Sud America prestiti per un importo di oltre 75 miliardi di dollari, importando da essi petrolio, rame e ferro. Gli esperti prevedono che entro il 2015 la Cina spingerà l’Unione europea fuori dall’economia sudamericana, diventando il secondo più importante partner commerciale della regione dopo gli Stati Uniti. Anche ora, mentre le esportazioni dall’America Latina verso gli Stati Uniti sono in calo, le esportazioni verso la Cina sono in aumento del +5%. Dopo l’Asia-Pacifico, l’America Latina è per la Cina la seconda regione più grande per volume di investimenti.
La collaborazione economica con i Paesi latino-americani rafforza la sicurezza alimentare ed energetica della Cina offrendo significativi sbocchi di mercato alle merci cinesi, permettendo a lungo termine di riconfigurare lo spazio geopolitico nel ‘cortile di casa dell’America’ a suo vantaggio. Ciò non significa che Pechino e i suoi partner latino-americani non abbiano dei disaccordi, ma i disaccordi si trovano esclusivamente nella sfera economica, non in quella politica.
La pietra angolare della politica estera di Pechino è la tattica di soprassedere sui disaccordi che potrebbero ostacolare l’avanzamento degli interessi economici del ‘Celeste Impero’, rendendosi indifferente alle etichette ideologiche utilizzate dall’Occidente in politica estera (democrazia, diritti umani, eccetera.) Tale approccio è più efficace rispetto alle tattiche e alle pressione utilizzate dall’Occidente.
In queste circostanze, Washington pur non prendendo contromisure dure contro la penetrazione della Cina in America Latina, sta cercando di fare tutto il possibile per limitare l’influenza cinese nell’economia senza permettere che essa si diffonda anche alla sfera politica. Tuttavia, è improbabile che nel lungo periodo la Cina si limiterà strettamente solo a dei rapporti commerciali con gli Stati dell’America Latina. Ad esempio, secondo i termini di un prestito erogato dalla Cina alla Bolivia tutti i tipi di veicoli dell’esercito del Paese andino saranno forniti da Pechino, la quale da parte sua intende continuare la cooperazione tecnico-militare con i Paesi del Sud America.
Inoltre, alcuni progetti infrastrutturali avviati dai cinesi contribuiranno non solo alla trasformazione economica del continente, ma anche alla sua trasformazione politica. Ad esempio, il progetto per la costruzione di un canale interoceanico in Nicaragua per un costo di 40 miliardi di dollari che colleghi l’Oceano Pacifico con il Mar dei Caraibi è già chiamato il ‘secondo canale di Panama’.
Molto è stato detto circa l’intenzione di Pechino di costruire una linea ferroviaria che colleghi le coste dell’oceano Pacifico e quelle dell’Atlantico. La partecipazione di imprese private cinesi in questi progetti è già prevista. Se il progetto sarà realizzato, il Nicaragua potrebbe diventare un importante centro logistico del Sud del mondo, e la Repubblica Popolare cinese farebbe leva sui Paesi terzi che desiderano utilizzare il canale per il commercio e le relazioni economiche.
Il crescente potere economico della Cina costringe a cercare sbocchi di mercato ben oltre i suoi confini. In relazione a questo, la coincidenza di interessi tra il governo e le imprese private cinesi è di grande importanza, soprattutto in una situazione internazionale in cui la superpotenza statunitense è in difficoltà in varie parti del mondo.
L’economia degli Stati Uniti non è al passo con la sua politica, e la situazione demografica sta cambiando a svantaggio della popolazione bianca anglosassone. Mentre non molto tempo fa il campo geografico della rivalità tra la Repubblica Popolare cinese e gli Stati Uniti era limitato alla regione dell’Asia-Pacifico, oggi i segni di questa rivalità si possono vedere ovunque, dall’Europa all’Asia, in Africa e in America Latina.

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