Google Maps inizia a parlare in sardo

Google Maps inizia a parlare in sardo

Modificati in "Limba" i nomi delle località isolane, sul web si esulta ma è polemica nel settore turistico.
Google inizia a parlare in sardo: esultano gli indipendentisti, ma è polemica soprattutto da parte di chi lavora nel turismo. I nomi delle località sarde da qualche giorno sono diventate in "Limba" su Google Maps, sia per quanto riguarda i capoluoghi che i piccoli centri. La "traduzione" in sardo fa sì che Cagliari sia diventata Casteddu, Alghero si trasforma in S'Alighera, Sassari è tornata a essere Ta'tari e Nuoro Nu'goro. Colpiti dalla traduzione anche i luoghi più "in" dell'isola, con Porto Cervo che diventa Portu Chervu e Portorotondo, che torna a essere Portu Retundu. Del resto, se il sardo come ammesso da tutti è una lingua, è giusto che le località dove lo si parla siano espresse in questo idioma, esattamente come succede per Parigi che sulle mappe di Google è Paris. 

Non a tutti però piace questa novità, ed è lo stesso ufficio stampa del principale motore di ricerca del mondo a considerare la modifica "un problema", che si sta cercando di risolvere "da qualche giorno insieme ai tecnici, nel più breve tempo possibile". Google sembra però considerare un "mistero" il cambiamento dei nomi sardi, quando in realtà basta una piccola ricerca su Facebook per scovare l'evento "Modifichiamo in Sardo i topomini della Sardegna su Google Maps. Basta un click!", previsto per il 10 settembre. I promotori spiegano che "attraverso Google Map Maker è possibile modificare alcune informazioni sulle mappe. Entrando con il proprio account Google sul sito http://www.google.com/mapmaker?hl=it possiamo cambiare i toponimi dei nostri paesi/città. Se la modifica verrà apportata e approvata da un determinato numero di utenti, Google modificherà automaticamente le informazioni su Google Maps. Facciamolo per i nostri paesi e invitiamo tutti a farlo, se lo stato ci vuole impedire di avere la cartellonistica bilingue non potrà però impedirci di avere questa piccola vittoria virtuale".

Molti degli utenti raccontano di aver mutato "San Vero in Santeru" oppure "Carloforte in U Pàize": gli autori sono quindi noti, ma non mancano le polemiche. Gli operatori turistici, che spesso e volentieri utilizzano Google Maps per lavoro, dicono che potrebbero esserci grossi problemi per far capire agli stranieri (ma anche agli italiani) a quali località corrispondono i nomi sconosciuti che trovano sulla carta. Forse, la soluzione può essere quella che qualcuno già suggerisce sul web: cioè affiancare al nome sardo, messo per primo, anche quello italiano, salvaguardando allo stesso tempo l'identità linguistica e culturale ma anche gli interessi di chi con questi strumenti ci lavora quotidianamente. 

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