PINO INSEGNO, SHOW DEDICATO A POE: "LO PORTO A BROADWAY, UN SOGNO"


PINO INSEGNO, SHOW DEDICATO A POE:
"LO PORTO A BROADWAY, UN SOGNO"



ROMA - Teatro, cinema, tv, doppiaggio. Comico, drammatico e “animato”. Ora anche gotico. Nella carriera di Pino Insegno c’è di tutto, compresa la voce italiana di Django nell’osannato film di Tarantino. Ma quest’attore dalla voce profonda e dalla battuta facile non smette di sorprendere. Ora infatti è in scena al Teatro Eliseo di Roma fino a domenica con Edgar Allan Poe, «tratto dal racconto che lo scrittore americano ha fatto dell’ossessione amorosa – spiega – in tutta la sua opera, tra romanzi e poesie».
Promette di stupirci, quindi?
«E’ uno show che mette insieme la danza, i video, gli attori e gli acrobati. Uno spettacolo nuovo. Ho visto spettatori uscire dalla sala emozionatissimi, e sorpresi».
Sorpresi? 
«Perché probabilmente non si aspettano un Pino Insegno così: calvo, barbuto, in uno show così innovativo…».
Però lei è un artista a 360 gradi che ha percorso tutte le declinazioni della recitazione…
«Sì, dalla comicità della Premiata Ditta al doppiaggio, alla conduzione televisiva con Mercante in fiera e Reazione a catena: tutto fa parte di un unico percorso artistico che mi ha portato fin qui».
Una tappa importante?
«È come un sogno: quando avevo 14 anni ho visto proprio in questo teatro l’Enrico IV e mi sono innamorato del mestiere dell’attore. Tra settembre e ottobre, poi, Poe sarà in scena una settimana in un teatro Off Broadway, e poi a Baltimora: ne sono orgogliosissimo».
E poi la rivedremo in tv a Reazione a catena, quindi?
«Dovrebbe ripartire a maggio. Se parte, naturalmente, sono contento, è un format scritto benissimo da grandi autori». 
Ora che ha coronato il suo sogno all’Eliseo, cosa le manca?
«Sarei contento di poter continuare a fare questo mestiere da buon artigiano. Non do nulla per scontato, ogni giorno ricomincio da capo e sposto i miei sogni un po’ più in là. E ogni volta che mi salutano per strada sono felice come fosse la prima».
Nessun desiderio per il prossimo futuro?
«Sto lavorando da produttore su un cortometraggio che vorrei presto far diventare un film lungo e ho il doppiaggio della nona stagione di American Dad. E poi… vorrei ricominciare a insegnare, gratuitamente, con l’Accademia Corrado Pani: vorrei trasferire la mia esperienza ai giovani, c’è bisogno di un ricambio generazionale».