La presentazione della prima traduzione integrale degli Adagia di Erasmo da Rotterdam


La presentazione della prima traduzione integrale degli Adagia di Erasmo da Rotterdam

Cinque volumi raccolgono i 4151 proverbi latini e modi di dire elencati dal grande studioso umanista, per la prima volta tradotti in una lingua moderna (il francese). Presentazione alla Biblioteca di San Giorgio in Poggiale con il curatore Jean-Christophe Saladin, il rettore Ivano Dionigi e l'editorialista del Corriere della Sera Armando Torno

Per la prima volta viene pubblicata l’edizione integrale degli Adagia di Erasmo da Rotterdam, in lingua latina e accompagnati dalla traduzione in francese. Il testo sarà presentato giovedì prossimo, 12 aprile, alle 18, nella Biblioteca d'arte e di storia di San Giorgio in Poggiale (via Nazario Sauro, 20/2).

L'opera di traduzione è stata portata avanti da un gruppo di studiosi coordinato da Jean-Christophe Saladin. Pubblicata in cinque volumi dalle edizioni Les Belles Lettres di Parigi, l'opera oltre ad avere il testo latino a fronte contiene un apparato di note che chiarisce i passaggi del testo, le censure a cui fu sottoposto, le complesse vicende editoriali e getta luce sulla cultura di Erasmo da Rotterdam, uno dei sommi protagonisti del Rinascimento. In Italia e in Occidente sono uscite sino ad oggi soltanto delle traduzioni parziali degli Adagia.

Assieme al curatore Jean-Christophe Saladin intervengono il rettore dell'Alma Mater Ivano Dionigi e Armando Torno, editorialista de Il Corriere della Sera. Previsto anche un saluto di Fabio Roversi-Monaco, presidente della Fondazione Carisbo.

Gli Adagia

L’opera è una raccolta di proverbi latini e modi di dire filologicamente commentati. La raccolta si amplierà di edizione in edizione: quella del 1505 ne contiene 838, la veneziana di Aldo Manuzio, del 1508 – a partire dalla quale Erasmo comincia a inserire numerose citazioni greche – arrivò a 3260. Nell'ultima edizione del 1536, pubblicata con i tipi dell'editore di Basilea Johan Froben, ve n’erano 4151. Ma non si creda che sia una raccolta di pura erudizione. Erasmo, utilizzando il sapere degli antichi, commentava e fustigava i costumi del suo tempo, le idee, dibatteva su questa o quella scelta. Per questo circolarono edizioni censurate e con nomi prestati. E per questo l'opera fu messa al bando dal Concilio di Trento del 1559.

Chi era Erasmo da Rotterdam

Erasmo da Rotterdam non fu soltanto un colto umanista, ma è un personaggio che ebbe contatti con tutto il mondo dei grandi cambiamenti del Rinascimento. Amico e a volte avversario di Lutero, lavorò per il celebre stampatore Aldo Manuzio (che spesso lo pagò in copie), fu consultato continuamente dal Papa Leone X ed era in grande confidenza con Tommaso Moro. A lui, non a caso, dedicò l’Elogio della Follia. Erasmo è altresì importante per i suoi studi filologici sul testo del Nuovo Testamento e per l’influenza che esercitò su tutta la cultura posteriore. A lui si deve la celebre battuta "Sancte Socrates, ora pro nobis".

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