A Roma 5° edizione del premio italo-tedesco per la traduzione letteraria

A Roma 5° edizione del premio italo-tedesco per la traduzione letteraria

Il 27 marzo 2012 a Roma, presso la Villa Farnesina, si terrà la cerimonia di conferimento del Premio italo-tedesco per la traduzione letteraria, destinato quest’anno ai traduttori dalla lingua tedesca alla lingua italiana. Il Premio viene assegnato a traduzioni eccellenti di opere di letteratura tedesca tradotte in lingua italiana che abbiano dato un significativo contributo allo scambio culturale tra Italia e Germania.

A vincere la quinta edizione del Premio bandito dal Ministero Federale degli Affari Esteri, l’Incaricato del Governo della Repubblica Federale di Germania per la Cultura e i Mass Media e il Ministero Italiano per i Beni e le Attività Culturali, in collaborazione con il Goethe-Institut in Italia e il Centro per il libro e la lettura, sono: Miglior traduzione: Marina Pugliano e Julia Rader per la traduzione di H. G. Adler, Un viaggio, Fazi (Eine Reise, Zsolnay) Premio esordienti: Giusi Drago per la traduzione Marica Bodrožić, È morto Tito, Zandonai (Tito ist tot, Suhrkamp).

La giuria, composta da Magda Olivetti, presidente, Hermann Dorowin, germanista, Andrea Casalegno, giornalista, Camilla Miglio, germanista, Ugo Perone, filosofo, Cesare De Marchi, scrittore e Maike Albath, presidente della giuria tedesca, ha così motivato le assegnazioni dei premi: Per Marina Pugliano e Julia Rader: “La difficoltà e la complessità di questo testo, unico nel suo genere, potrebbero definirsi proibitive. Il libro, insieme visionario e tremendamente realistico, in cui si intrecciano riflessione filosofica e ricordo vissuto, saggio, romanzo e poema, è costruito con un linguaggio ricco di similitudini e di paradossi che sfidano i limiti del dicibile. Già la ricezione tedesca e poi anglosassone di quest’opera, a partire dall’entusiasmo di Elias Canetti, ne ha stabilito l’importanza fondamentale, data dalla radicalità etica ed estetica, con cui affronta una delle pagine più buie della storia del Novecento. Tradurre Eine Reise in lingua italiana, era dunque un’impresa necessaria, ma allo stesso tempo molto rischiosa o, per dirla nei termini dell’alpinismo, un “sesto grado” della traduzione letteraria. – Marina Pugliano e Julia Rader hanno vinto la sfida. Sono riuscite ad arrivare in cima a questa impervia parete di roccia con apparente facilità, perché la loro versione scorre con lo stesso ritmo e tono dell’originale, mantenendone la forza espressiva, superando anche la difficoltà di scelte semantiche e ritmiche molto ardue, di cambiamenti di registro repentini, come quello tra la freddezza sarcastica di certi passaggi narrativi e descrittivi e l’afflato lirico-visionario di altri. È, poi, una traduzione attenta agli aspetti intertestuali sempre presenti in quest’opera e sapientemente resi nella versione italiana.” Marina Pugliano e Julia Rader vincono un premio in denaro di 10.000 Euro

Per Giusi Drago: “Il tono intensamente poetico, malinconico e venato di ironia di questi bellissimi racconti, che affrontano anche momenti drammatici della storia recente, è stato reso da Giusi Drago con grande finezza, sensibilità e fedeltà. Il testo italiano risulta alla lettura insieme piacevole e toccante. Marica Bodrožić, la giovane autrice tedesca di origini dalmate, non poteva trovare traduttore più congeniale.” Giusi Drago vince un soggiorno-studio presso l’Europäisches Übersetzer-Kollegium (Scuola Superiore di Traduzione) di Straelen (Renania-Vestfalia). La cerimonia di premiazione si terrà il 27 marzo alle ore 18:00 presso l’Auditorium di Villa Farnesina. I premi saranno conferiti dall’Ambasciatore tedesco in Italia, Sua Eccellenza Michael H. Gerdts. La cerimonia prevede la partecipazione del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Lorenzo Ornaghi, della Direttrice generale del Goethe-Institut in Italia, Susanne Höhn e del Presidente del Centro per il Libro e la Lettura, Gian Arturo Ferrari.

Il compito della Laudatio è affidato a Magda Olivetti e Hermann Dorowin, la relazione conclusiva sarà tenuta da Piero Dorfles. Il premio italo-tedesco per la traduzione letteraria - Nato nel 2008, il Premio italo-tedesco per la traduzione letteraria si alterna tra l’Italia e la Germania. La prima e la terza edizione hanno visto premiare i traduttori italiani di opere tedesche, la seconda e la quarta edizione si sono invece tenute a Berlino e hanno visto la premiazione di traduttori tedeschi di opere italiane. Quest’anno, quinta edizione, il riconoscimento va ai traduttori italiani. Il premio riconosce il difficile compito del traduttore, il suo continuo e infaticabile studio della lingua, delle sue espressioni, sfaccettature ed eccezioni. Riconosce a chi traduce l’abilità di andare oltre la conoscenza prettamente linguistica di un testo, e di trasmettere al lettore anche un modo di essere, un intero contesto culturale e sociale. Il premio vuole però essere anche un importante riconoscimento economico, per non dimenticare che oggi un traduttore guadagna ancora troppo poco, è spesso costretto a svolgere più di un mestiere e ha poche possibilità di studiare e aggiornarsi.

Promozione della traduzione letteraria - Il Goethe-Institut con il sostegno e l’organizzazione di questo premio continua e rafforza il proprio impegno a favore della traduzione letteraria. Il Goethe-Institut promuove la traduzione anche con un sostegno economico agli editori, si tratta di un’attività che l’Istituto di cultura tedesco ha avviato da 35 anni e che in totale ha visto la pubblicazione di oltre 5mila libri in 45 lingue diverse. Per quanto riguarda l’Italia nel 2011 sono stati concessi fondi per la traduzione di undici testi. Dagli anni Novanta al 2009, secondo i dati diffusi dall’AIE, il tedesco si conferma in Italia la terza lingua di traduzione dopo l’inglese e il francese. Questo vale anche per i dati diffusi dal Börsenverein des Deutschen Buchhandels, che vede a sua volta l’italiano terza lingua di traduzione in Germania. In Germania negli ultimi 4 anni sono state tradotte 1080 opere, con una crescita dal 2007 al 2010 di oltre il 70% di titoli italiani. Ciò che appare evidente è che tra i due Paesi è in atto un fermento e uno scambio di testi di narrativa importante.

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